A chi giova questa riforma? Don Panizza tra i firmatari dell’ appello contro la Riforma Cartabia?
Anche la Calabria sottoscrive l’ appello contro la riforma Cartabia.
Tra i nomi: Salvatore Borsellino, il testimone di giustizia Gaetano Saffioti, Rosanna Grisolia del Comitato anti ‘Ndrangheta in Memoria di Giannino Losardo e Francesco Martorelli, don Giacomo Panizza (Comunità Progetto Sud), Elio Veltri, già sindaco di Pavia, Rosaria Scarpulla e Francesco Vinci, madre e padre di Matteo, ucciso con un autobomba, Francesco Di Lieto del Codacons e don Ennio Stamile di Libera.
«Facciamo appello a cittadini, avvocati, magistrati, ai sindacati, alla Chiesa e a tutte le agenzie educative, alle associazioni e ai candidati e alle candidate della Regione Calabria: esprimetevi sulla riforma Cartabia. Abbiate il senso civico di esternare con chiarezza le vostre posizioni, non trinceratevi dietro inutili diversivi! Una Calabria nuova, forse, oggi può nascere proprio dalla rottura del silenzio».
«Una riforma – è sottoscritto – che potrebbe uccidere il 50% dei processi e tutto tace; quasi tutta l’informazione ha come notizia di apertura il dibattito sul green pass. Assistiamo ad un assalto della giustizia da parte del Governo Draghi, con un ministro che vuole trasformare la riforma in un oltraggio alla giustizia stessa. Accodati all’ informazione dominante, la politica, gli intellettuali, la società civile, l’avvocatura e la magistratura (salvo rare eccezioni con modalità a volte inefficaci e tardive) tacciono o meglio ringraziano, perché altrimenti non prendiamo i soldi dall’ Europa. Ma soprattutto la preoccupazione generale è di non turbare l’attività del Draghi ‘ex machina’ che quei soldi ce li ha garantiti. Nel silenzio assordante si ode qualche piccolo balbettio da parte di quello che fu il M5S. Ma il silenzio che più ci offende e ci indigna è quello della Calabria, regione in cui sono in corso importanti processi contro la criminalità mafia-massonica. Nessuna reazione alle parole di preoccupazione espresse da Gratteri in audizione alla Commissione giustizia. Dov’è finito il popolo variegato che un paio di anni fa aveva promesso di non lasciare solo il procuratore antimafia di Catanzaro? L’ informazione, i partiti, la società civile, le sardine, tutti ottenebrati dal fascino Draghi-Cartabia? E dalle altre procure calabresi, si batterà un colpo?»
«La Riforma – si legge ancora – è un oltraggio a tutti i cittadini che non saranno mai tutelati di fronte alla legge, perché molti processi abortiranno, anche quelli che riguardano reati contro la pubblica amministrazione e il fine della giustizia non sarà più quello di arrivare alla verità processuale ma quello di guadagnare l’improcedibilità. Quindi, processi morti, nessun colpevole, nessuna vittima. Inoltre la riforma non dà gli strumenti, il personale adatto per garantire i tempi di un processo adeguato e giusto. A chi giova questa riforma?»