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PRIMA ASSEMBLEA PUBBLICA DI riCALABRIA A CAULONIA (RC)

Il progetto pilota promosso da GOEL e da Comunità Progetto Sud convoca il primo incontro pubblico di cittadini Prima regola: ascoltarsi. Definire insieme i problemi. E, dopo, trovare le soluzioni. Sabato scorso, 1 febbraio, l’auditorium “Casa della Pace” di Caulonia si è trasformato in un laboratorio di democrazia partecipativa. E i cittadini hanno deciso di ripartire prioritariamente dalla rigenerazione sociale e urbana e dallo sviluppo del turismo e dell’occupazione, ambiti su cui verranno organizzati prossimamente i laboratori di progettazione partecipata. La democrazia non è solo voto, è anche partecipazione. Il progetto riCALABRIA vuole educare ad un’altra idea di Stato, dove i cittadini si fanno responsabili del governo del proprio territorio insieme a chi hanno eletto, affrontano i problemi e danno un contributo diretto alla loro soluzione. Questo è l’obiettivo del progetto riCALABRIA – IdeAzioni per il cambiamento, un’iniziativa della società civile per la società civile, primo frutto dell’alleanza tra GOEL – Gruppo Cooperativo e Comunità Progetto Sud, due raggruppamenti di persone, associazioni e cooperative impegnate da anni nel riscatto e nel cambiamento della Calabria. Il progetto riCALABRIA, presentato lo scorso aprile a Catanzaro e realizzato con il contributo della Fondazione Charlemagne onlus, adotta una metodologia innovativa, in corso di sperimentazione, per ora, in due progetti pilota: uno a Caulonia e l’altro a Lamezia Terme. Si avvale del contributo scientifico di Marianella Sclavi (Ascolto Attivo Srl), tra i massimi esperti dei processi di democrazia partecipativa in Italia.

A Caulonia nei mesi scorsi sono stati intervistati tanti cittadini e interpellate associazioni e cooperative che hanno costituito la Cabina di Regia locale del progetto. Dalle interviste è stata redatta una narrazione polifonica (formata appunto da più voci) di Caulonia, sui suoi problemi, ma anche sulle sue ricchezze e potenzialità. La narrazione è stata presentata sabato scorso, nel primo incontro pubblico rivolto a tutti i cittadini, attraverso un’emozionante lettura scenica a cura del Teatro Fuori Squadro. Successivamente, i cittadini di Caulonia, in Gruppi di Lavoro, hanno democraticamente definito da quale problema partire, dandosi appuntamento nelle prossime settimane per la tappa successiva di riCALABRIA.

 

«È stata bella e matura l’assemblea dei cittadini a Caulonia. La gente ha voglia di partecipare» sottolinea Vincenzo Linarello, presidente di GOEL – Gruppo Cooperativo. «Nessuno ci verrà a salvare in Calabria. Lo Stato siamo prima di tutto noi e dobbiamo assumerci la responsabilità di affrontare creativamente e costruttivamente i problemi. Insieme la comunità è forte e può generare risposte inedite per il territorio. La soluzione dei problemi della Calabria sono i calabresi». «Stiamo realizzando, grazie al progetto riCalabria, spazi e processi generativi di democrazia partecipata» afferma Marina Galati, direttrice della Comunità Progetto Sud. «Tante persone qui a Caulonia si sono rese disponibili a guardare al futuro e pensare che un piccolo paese possa dire qualcosa di nuovo a tutti gli altri calabresi. Dotare i Cittadini e le nuove generazioni di strumenti innovativi di lettura del territorio è la chiave giusta per interpretare il presente e indicare strategie e percorsi condivisi utili per trasformare in opportunità di crescita culturale e sociale, economica e politica la nostra Calabria». https://www.ricalabria.it https://www.twitter.com/ri_CALABRIA https://www.facebook.com/riCALABRIA/ https://www.instagram.com/RICALABRIA/

Robero Gatto

L’on. Franco Sergio tenta di sabotare la norma regionale sulle slot-machine

La legge regionale 9/2018, all’art.16, disciplina gli orari di apertura e le distanze che devono avere le sale giochi con vincite in denaro, dai luoghi di aggregazione sociale (scuole, impianti sportivi, stazioni ferroviarie, ecc).

E’ stata una vittoria delle associazioni che da anni denunciano i gravi rischi connessi alla totale liberalizzazione delle slot-machine e delle macchinette che distribuiscono sogni e regalano povertà e dipendenza patologica. La legge regionale 9/2018 è un risultato parziale perché in molte parti la norma non è ancora realmente attuata, ma è un risultato da salvaguardare dagli attacchi quotidiani che provengono dai gestori delle sale giochi.

In questo contesto, ci risulta che l’on. Franco Sergio, presidente della prima commissione del Consiglio Regionale della Calabria, stia per proporre un emendamento alla legge 9/2018 che punti ad annullare l’effetto regolatorio della norma regionale.

Fin d’ora esprimiamo la nostra posizione assolutamente contraria a qualsiasi forma di depotenziamento della norma regionale vigente ed al contrario auspichiamo la sua piena attuazione.

Nel caso in cui la commissione consiliare volesse valutare la possibilità di apportare modifiche alla legge regionale chiediamo di essere preliminarmente ascoltati per esporre la nostra posizione al riguardo.

Mettiamoci in Gioco è un coordinamento nazionale di associazioni contro i rischi del gioco d’azzardo. Il coordinamento calabrese è composto da (ADA, Anteas, Centro Agape, ARCI Lamezia-Vibo, CREA, Coldiretti, CNCA, FEDERSERD, Federconsumatori, FICT, Forum delle associazioni familiari, Lega Consumatori, Libera, Vivere In)

Lamezia Terme (CZ), 23 novembre 2019

Immagine in evidenza: Roberto Gatto, coordinatore regionale campagna Mettiamoci in Gioco

2019_apptraverso_invito 24 maggio

CON I BAMBINI: ESPERIENZE DI COMUNITÀ EDUCANTE

Giorno 24 maggio, ore 9:30, presso il Consiglio Regionale della Calabria (Sala Monteleone) si terrà il convegno dal titolo “CON I BAMBINI: esperienze di Comunità educante”.

L’incontro è promosso dai soggetti responsabili di alcuni dei progetti selezionati da “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – ambiti di intervento: “Prima Infanzia” (fascia di età 0-6) e “Adolescenza” (fascia di età 11-17).

Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

L’I. C. di Motta San Giovanni – “Come un faro: abitiamo la Comunità educante”, Consorzio Macramè -“Rizoma”, Comunità Progetto Sud – “Apptraverso la Calabria”, Civitas solis – “Crescere in Calabria” rappresentano ampie ed autorevoli partnership di scuole (circa 30 su tutto il territorio calabrese), Soggetti Istituzionali e del Terzo Settore che, secondo un approccio di comunità educante, operano in stretta sinergia per creare nuovi ambienti e opportunità di apprendimento all’interno delle strutture scolastiche e delle reti, promuovendo il protagonismo dei ragazzi e delle loro famiglie.

Oltre alla restituzione delle buone pratiche attivate, gli interventi, come da programma allegato, affronteranno i temi della povertà educativa in Calabria e della necessità di costruire un sistema codificato e stabile di collaborazioni e condivisioni aperto a soggetti di natura pubblica e privata, rivolto ai bambini e alle loro famiglie, pensando a loro non solo come destinatari dei servizi, ma come attori attivi delle iniziative attraverso un processo di empowerment e responsabilizzazione, superando fragilità di carattere economico, sociale, sanitario e abitativo.

L’iscrizione sarà curata dall’Ufficio Comunicazione del progetto “Come un faro: abitiamo la Comunità educante” – Istituto Comprensivo di Motta San Giovanni.

A tal fine, lo stesso Istituto ha predisposto una funzione per la registrazione dei partecipanti che verrà attivata a partire dal 13 maggio 2019 accedendo al link: https://docs.google.com/forms/d/1py4fLHPpt3nJ39KsQnU3WsXAl7yUpCLfNllteJ6fGVg/edit

La predetta funzione resterà aperta fino al 23 maggio 2019. Alla fine delle attività, ai partecipanti sarà rilasciato un attestato.

In considerazione dell’importanza dell’evento, si confida nella massima partecipazione.

l progetti sono stati selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org

invito

Locandina

Nota stampa

evento

Convegno Sanità

SANITÀ SENZA SALUTE. 2 APRILE 17.30, SALA SINTONIA, LAMEZIA TERME (CZ)

SANITÀ SENZA SALUTE
Proposte per la nostra Calabria
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MARTEDÌ 2 APRILE 2019 – ORE 17,30 
SALA SINTONIA  –  VIA A. REILLO, 5 – LAMEZIA TERME (CZ)
Giacomo Panizza, Presidente Comunità Progetto Sud, Domenico Bilotti, Dirigente Medico U.O.C. Pronto Soccorso/OBI Presidio Ospedaliero S.G.P. II Lamezia Terme Asp CZ e Rubens Curia, Medico e autore del saggio, edito da Cittá del sole: MANUALE PER UNA RIFORMA DELLA SANITÀ IN CALABRIA, discuteranno di Sanità e Salute in Calabria, Martedì 2 aprile dalle 17.30 in Sala Sintonia, a Lamezia Terme, prendendo spunto proprio dalle pagine del saggio di Curia.
È la Comunità Progetto Sud a farsi promotrice di questo dibattito, «Perché – dice don Panizza – proprio partendo dal libro del dott. Rubens Curia, che  contiene una buona dose di proposte utili al rilancio del comparto della sanità calabrese, ci rendiamo consapevoli che dire sanità non è dire salute».
Punti importanti su cui il dibattito porrà l´attenzione sono le spese, ingiustificate, e le fatiche per il nostro sistema sanitario regionale, «che – dice ancora Panizza – non vanno nella direzione sostanziale delle cure, ne tantomeno della riabilitazione e quasi zero si investe per la prevenzione, passando per la necessità di ripensare una riorganizzazione efficiente».
«E, – conclude, il presidente della Comunità Progetto Sud – proveremo a​d​ analizzare le criticità, ma ci soffermeremo soprattutto sulle proposte che riteniamo fattibili per avere in Calabria un sistema sanitario efficace e di qualità, che tenga a cuore la salute dell´intera popolazione calabrese».
La cittadinanza è invitata a partecipare

“INDOVINA CHI VIENE A CENA…?” CONDIVIDERE UN PASTO È FAVORIRE LA CONOSCENZA

L’idea di fare incontrare le persone e le loro culture a tavola è un viaggio intrapreso dalla Rete Italiana di Cultura popolare in collaborazione con Fondazione CON IL SUD, che ha trovato accoglienza anche a Lamezia Terme grazie alla Comunità Progetto Sud.

“Indovina chi viene a cena…?”, questo il titolo, coinvolge famiglie provenienti dalla Somalia, Sri Lanka, Senegal e da altri Paesi del mondo che oggi abitano stabilmente a Lamezia Terme, o nei paesi viciniori che aprono le porte delle loro case offrendo un posto a tavola con una cena dal sapore familiare.

Un progetto di relazione, in cui il cibo è il mezzo che permette di abbattere barriere culturali e creare convivialità. A tavola accade qualcosa di magicamente normale: si parla di figli, di scuola, lavoro, di cinema e musica, scoprendosi talmente simili che, alla fine, si diventa amici e si continua a frequentarsi anche dopo.

Da nord a sud “Indovina chi viene a cena?” è attivo già in 20 città e 90 comuni italiani, con 200 famiglie ospitanti e 4000 persone che partecipano ad ogni cena. A questo elenco si aggiunge ora Lamezia Terme, segnando anche la Calabria tra le 7 nuove regioni del sud che hanno aderito al progetto. L’idea, lanciata nel 2011 al Festival dell’Oralità Popolare di Torino, in collaborazione con la Fondazione Crt, con una cena condivisa che portò in Piazza Carlo Alberto più di cento persone riunite intorno a un unico tavolo con i piatti preparati dalle famiglie appartenenti alle comunità straniere residenti sul territorio e aderenti al progetto.

E così, l´ultimo sabato del mese, a Lamezia Terme e dintorni e in contemporanea nelle altre città italiane le famiglie di origine straniera di “Indovina chi viene a cena?” aprono le loro porte per una cena.

La prima cena lametina ha già avuto luogo e ha segnato il passo ai prossimi appuntamenti previsti secondo il seguente calendario:  Sabato 26 Gennaio , Sabato 23 Febbraio , Sabato 30 Marzo, Sabato 27 Aprile, Sabato 25 Maggio.

Per partecipare occorre inviare una mail a lunarossa@comunitaprogettosud.it a cui sarà data conferma di adesione, solo qualche giorno prima della cena i partecipanti sapranno da quale famiglia saranno ospitati.

Le adesioni devono pervenire entro 3 giorni prima della data della cena. Come in una cena tra amici, è previsto un libero contributo da parte dei partecipanti alla spesa sostenuta dalla famiglia ospitante.

Info: email  lunarossa@comunitaprogettosud.it

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www.reteitalianaculturapopolare.org

COMUNICATO STAMPA

2018_12_Formazione_CS_Talenti

TALENTI, UNA PARABOLA ANTICA.

“…Stiamo di fronte a un periodo storico del welfare calabrese e italiano che richiede a ciascuna persona di condividere il meglio di sé stessa, della propria professione e dei propri talenti, per rendere questa frantumata società sempre più civile, umana e solidale…”

Si discuterà di lavoro, di organizzazione, di partecipazione. Valuteremo insieme dove portare il nostro arcipelago di servizi, economie, professioni e culture, mettendo in comune i tanti differenti e validi nostri TALENTI.

L´invito, che parte da Don Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, spazia nel ricco e metaforico significato del termine “talenti”.

Nel momento in cui l´anno solare va verso il nuovo ciclo è il momento di fare il punto e riprogrammare sulla base del benfare, cioè di quanto pensato, sperimentato, realizzato e verificato fin qui del nostro “lavoro sociale”.

La necessità è quella di puntare sulle dimensioni talentuose di ognuno e sulla valorizzazione delle qualità implicite ed esplicite per puntare al buono e al bene comune, facendo intrecciare welfare, sociale, cultura, comunicazione.

La due giorni si svolgerà nei locali di sala Sintonia a partire da venerdì 14 dicembre dalle ore 15 alle 19 e sabato 15 dicembre dalle 9 alle 13.

COMUNICATO STAMPA

Bee My Job_didattica_2018_5

Conoscere l’integrazione attraverso le api. Bee My Job incontra le scuole.

È dagli occhi dei ragazzi, dalla spontaneità dei bambini che si può partire per comprendere con semplicità come la contaminazione, l’incontro, la migrazione, possano diventare una chiave di crescita. È vero nella società delle api, così come nella società degli uomini, quella in cui camminiamo e ci confrontiamo ogni giorno.

Il progetto Bee My Job ha al centro la formazione professionale in apicoltura e agricoltura, destinata all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, ma dà altrettanta importanza alla attività di didattica rivolta alle scuole. Un percorso finanziato dall’UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati, nelle tre realtà dove il progetto nel 2018 è stato attivo: Alessandria con Cambalache, Lamezia Terme con la Comunità Progetto Sud e Argelato (Bologna), con la cooperativa La Venenta. Cinque incontri per ogni territorio, dalle scuole primarie alle secondarie, con protagonisti apicoltori, rifugiati o richiedenti asilo che diventano a loro volta “docenti” per un giorno, per guidare gli studenti alla comprensione del mondo delle api e ragionare sulla società e l’inclusione.

In provincia di Bologna il percorso si è tenuto tra ottobre e novembre, ad Alessandria sta per terminare, in Calabria partirà entro la fine del mese. «A seconda dell’età a cui ci rivolgiamo – spiega l’apicoltrice Stefania Tavarone, che ha seguito il progetto ad Alessandria – strutturiamo i nostri incontri. Con i più grandi possiamo permetterci di parlare tecnicamente di come nasce il miele, con i più piccoli ci concentriamo per lo più su come è organizzata la famiglia delle api, sul fatto che ogni individuo collabori con l’altro a servizio del bene comune, e lo facciamo anche attraverso il gioco. In ogni caso, spiegando come le api e i fiori collaborano in unico sistema, passiamo a parlare di inclusione e migrazioni forzate». Il passo è breve: la contaminazione, quella che in natura avviene tra i fiori attraverso l’ape e in società attraverso i contatti tra le persone, non può che essere un arricchimento e un motore positivo di crescita.

Obiettivo delle attività di didattica è anche stimolare un percorso di cittadinanza attiva tra i richiedenti asilo e rifugiati, per contribuire a stimolare un senso sempre più forte di appartenenza alla comunità locale, un modo per costruire reti informali e di contatti. Affrontare tematiche di interesse universale, come l’ambiente, la sostenibilità, il rispetto della natura, consente di parlare indirettamente di un tema delicato (e spesso di difficile comprensione) come quello delle migrazioni forzate, coinvolgendo i migranti stessi che diventano così protagonisti di un racconto attraverso le proprie voci.

I percorsi, in tutte e tre le realtà dove è attivo Bee My Job, prevedono l’utilizzo di un’arnia didattica, con tanto di telai, cera d’api, fotografie a grandezza naturale dell’ambiente dove vivono questi straordinari insetti. In classe vengono portate e indossate anche le tute con cui si veste generalmente l’apicoltore, per avvicinare sempre di più i bambini e i ragazzi alla realtà effettiva di un apiario. L’idea è che la possibilità di incontro e percorso didattico diventi replicabile e riproducibile. Anche per questo è stato attivato un focus group con la partecipazione di una apicoltrice, un insegnante di italiano e un gruppo di rifugiati, volto a identificare metodi e strumenti utili a realizzare nuove attività nelle scuole. Da questi incontri nascerà un tool kit, finanziato anche grazie al contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo: materiale didattico a disposizione di rifugiati e richiedenti asilo che avranno così uno strumento utile ad avviare nuovi percorsi sul modello di quelli già sperimentati.

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Chiara Ingrao, “Habiba la magica” e mia figlia Marta…

Soverato, 6 ottobre 2015
Una sera Marta mi chiese di leggere con lei un racconto, una storia di una bambina nera di Roma, anzi della Roma, la Magica.
Era la storia di Habiba che vive nella periferia capitolina in un condominio pieno di cinesi, indiani ed egiziani. Ma Habiba è italiana…
Articolo 

La penisola dei Tesori di Agostino Perri

Lamezia Terme, 28 settembre 2015
“Calabria, la Penisola dei Tesori: il bello per rafforzare la legalità”
Il libro di Perri narra le bellezze storiche, paesaggistiche e culturali della Calabria tramite l’avventura di due amici lombardi scesi nella “punta dello stivale” alla ricerca di un indizio che faciliti le indagini del sequestro di persona subìto da uno dei due in passato. Originale le “massime storiche”.
Locandina 

Ein unheilvoller Pakt (Un Patto Sinistro)

Kirchen Zeitung, 16 settembre 2015
Ein unheilvoller Pakt
Von Gerechten und Frevlern spricht das Buch der Weisheit in der heutigen Lesung. Manchmal verschwimmen die Grenzen, aber die Abgrenzung von Mafia und Kirche rückt sich gerade wieder zurecht.
“Un Patto Sinistro
Il giusto e l’empio, il libro della Sapienza parla nella lettura di oggi. A volte i confini, ma la distinzione tra mafia e la Chiesa si muove appena di nuovo a destra.”

Kirchen Zeitung