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Don Giacomo Panizza all’inaugurazione dell’ anno giudiziario 2023 in Corte d’Appello a Catanzaro

Una mattinata istituzionale, tornata dopo due anni, nella sede del capoluogo calabrese.

WhatsApp Image 2023-01-28 at 13.37.19 (2)La cerimonia è stata presieduta dal Presidente Vicario della Corte di Appello, Dott.ssa Gabriela Reillo, che ha dato l’incipit ai lavori,  rendicontando l’attività del distretto e analizzando la produzione giurisprudenziale, civile e penale dei sette Tribunali circondariali.

A seguire i Rappresentanti degli Organi Istituzionali (Rappresentante del CSM e rappresentante del Ministro della Giustizia), poi il Procuratore Generale ed infine i Rappresentanti dell’Avvocatura.
Tra i rappresentanti dell’Avvocatura prenderà per primo la parola il Presidente dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro, Avv. Antonello Talerico e successivamente il Presidente della Camera Penale di Catanzaro, Avv. Valerio Murgano.

inaugurazione anno giudiziario 2023

Due proposte per la giustizia sociale in Calabria 

“Il mio pensiero è di esprimere due semplici domande sulla giustizia, provenienti da persone desiderose di
vivere una “normale” cittadinanza”. – Da questo incipit, il discorso di Don Giacomo Panizza si snoda tra le domande che diventano riflessioni e proposte.

Una giustizia per il diritto di avere doveri

«La prima richiesta viene dalle persone in difficoltà che premono per ottenere risposte in base a leggi esistenti, che però vengono intralciate da più parti. Sono persone fragili che trovano difficoltà a fruire dei loro diritti essenziali, tra cui ottenere assistenza, educazione, formazione, trasporto, riabilitazione, socializzazione…
Penso agli oltre 23 mila bambini e bambine calcolati in Calabria che presentano difficoltà di apprendimento, di lettura e di espressione. Si tratta di diritti che sono mediati nella loro esecuzione. Dove Enti e Istituzioni non implementano modalità e procedure atte a soddisfare questi diritti… Cosa fa la Giustizia in Calabria?

Penso alla sanità e all’assistenza sociale dove molti diritti non sono diretti ma mediati da interventi, professionisti, attrezzature, organizzazione e altro. Così le scuole di ogni ordine e grado.
Penso alle dipendenze da varie droghe, all’azzardo scambiato per gioco ma compulsivo al punto da venirne coinvolti e sottomessi, in una Regione che non ha recepito tutti i servizi previsti, ad esempio per la doppia diagnosi, le comunità con mamme e bambini, e altri.
Penso al disagio psichiatrico, specie a quando diventa ingestibile dalla persona stessa e dai familiari che si scoprono con pochi aiuti pur avendone diritto sulla carta, ma non sono previsti idonei servizi territoriali intermedi.
Penso alle persone con disabilità o anziane non autosufficienti a vestirsi, lavarsi, passeggiare, e in
solitudine crescente.
Penso soprattutto ai diritti che la Regione Calabria non recepisce nelle sue leggi sociali, non finanzia e nemmeno prevede.

L’esperienza di chi si prende cura di simili situazioni segnala la necessità che la giustizia in generale operi al meglio per la fruizione di questi diritti “imperfetti”, o “condizionati” perché chiamano in gioco leggi, finanziamenti, precise modalità e strumenti, insieme a delle responsabilità istituzionali, sociali, professionali, individuali, e perfino il soggetto fruitore.

Trascurare ciò, fragilizza ulteriormente le persone deboli, e la Sicurezza Pubblica interviene sempre quando il danno è già fatto. Sarà possibile agire prima? Ci si augura che alcune delle sentenze emesse proprio in Calabria pochi mesi fa, possano invertire la rotta.
Infatti, è indispensabile che la Giustizia intervenga per correggere i ritardi e le inefficienze delle Pubbliche Amministrazioni per rendere effettivi quei diritti che rischiano di essere solo diritti sulla carta.

Per questo, per rilanciare il diritto di vivere appieno che spetta a tutte le persone in quanto tali, necessita tirare in ballo anche la Sicurezza Sociale che è precipuamente chiamata a operare in modo che poteri, enti e Istituzioni accompagnino le persone fragili a vivere una vita degna, a fruire dei propri diritti compresa la gratificazione di poter esercitare i propri doveri.

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Una giustizia credibile e partecipata

La seconda proposta viene da associazioni che esprimono la loro cittadinanza in Calabria utilizzando i beni confiscati alle organizzazioni mafiose per fini di solidarietà.
In 134 comuni calabresi, i beni confiscati si traducono in 227 aziende operative mentre 326 sono ferme. Ci sono anche 3.119 beni immobili destinati e altri 1.931 fermi.
L’ultima relazione al Parlamento della DIA ha valutato in 35 miliardi di Euro i 24.693 immobili in Italia che sono in attesa di destinazione. Che fare di tanti immobili così immobilizzati?

Le associazioni di cui parlo sono aggregazioni a motivazione ideale, ambiscono portare la giustizia in una più alta dignità civile, culturale e politica. Sono persuase che i cosiddetti beni tolti ai mafiosi fanno male se li si lascia vuoti e nell’incuria. Domandano fin dove e se sia o no reato lasciarli in uno stato di degrado.


Esse tuttavia si impegnano a corresponsabilizzarsi per unire al meglio paese legale e paese reale. Scongiurano di fare come quei tanti occhi orecchi e bocche che sono rimasti ciechi sordi e muti nei 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, perché non vogliono snaturare sé stessi né sottomettersi a qualsivoglia sistema illegale delittuoso. La proposta è la scommessa di impegnarsi per un migliore utilizzo dei beni confiscati, intrecciando differenti soggetti quali lo Stato e le varie Istituzioni, il profit e il non profit, cultura e socialità. Parecchi non sono altro che beni comuni da poter fruire in comune e che si possono trasformare in volano di economia civile.


Sul territorio di ogni comunità, un bene confiscato parla da sé, dice di cittadinanza o di indifferenza, di libertà o di sottomissione, a seconda di come un popolo gli si rapporta. E la credibilità democratica di ogni comunità umana e politica passa anche da qui.».

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Una carta dei valori da condividere con il settore agricolo calabrese

GIOVEDÌ 19 GENNAIO 2022 | ORE 15:30 | SALA SINTONIA | VIA REILLO, 5 | LAMEZIA TERME (CZ)

 Una tavola rotonda per condividere azioni e finalità che coniugano il mondo dell’agricoltura con sicurezza e diritti sul lavoro, ambiente, qualità del prodotto e sviluppo del territorio e che nasce in seno alle azioni del progetto “Resto in campo” – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020, attivo in Calabria grazie ad un partenariato regionale ampio di cui è capofila la Comunità Progetto Sud.

L’incontro – presentazione della “Carta dei valori etici in agricoltura” si terrà giovedì 19 gennaio alle ore 15:30 a Lamezia Terme, in Sala Sintonia, al civico 5 di via Reillo, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni e cooperative proponenti, di esponenti delle parti sociali, del mondo della ricerca e dell’ Università.

All’ incontro, interverranno: Marina GALATI, Direttrice Comunità Progetto Sud e Direttrice del Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti”; Vincenzo LINARELLO, Presidente di GOEL- Gruppo Cooperativo; Federica PIETRAMALA, Segretaria regionale FLAI – CGIL; Maria Chiara FERRARESE, Vice Direttrice CSQA.

A seguire:

Presentazione del progetto a cura del gruppo di lavoro e confronto con il pubblico presente.

Locandina per sito _resto in campo——————————

Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020 – CUP B35B19000250006 | Azione WP 5 Task 5 – Incentivi per l’emersione e lo sviluppo di imprese etiche.

Finalità generali del progetto: Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. Su.Pr.Eme.

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Il progetto è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’ attenzione anche a  quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati.

 

IL VIDEO

Per saperne di più: resto-in-campo

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RESTO IN CAMPO 2

Resto in Campo: Percorsi di Diritti Migranti

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

 
«L’ obiettivo principale di Resto in campo è realizzare azioni di sistema volte ad integrare e rafforzare le iniziative già esistenti nell’ambito della prevenzione, emersione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del lavoro irregolare – dice Marina Galati, direttrice del progetto – con un processo capace di mettere a sistema un’azione cooperativa e co-progettata tra i diversi territori della nostra regione».
 
Il progetto, infatti, è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’ attenzione anche a  quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati. 
 
«Dal tema dell’emergenza abitativa, al lavoro, alla formazione che mette in relazione lavoratori e imprese – chiude la Galati – il progetto tocca molti degli aspetti della vita sociale delle persone che provengono da Paesi terzi che vivono regolarmente in Italia.  Resto in Campo attiva , quindi, interventi multidisciplinari per rispondere efficacemente alla complessità dei bisogni dei destinatari progettando azioni personalizzate e flessibili con ogni singola persona.  Ci aspettiamo risultati importanti sia in termini di monitoraggio che di azione concrete, grazie alla rete attivata nell’ambito del progetto che conta di un partenariato largo e competente, già attivo sui temi della migrazione, e in particolare della prevenzione, del contrasto e dell’emersione dello sfruttamento lavorativo».

Marina Galati

Marina Galati, ph Maria Pia Tucci

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IL PROGETTO

Resto in Campo si svolge su tutto il territorio calabrese e agisce grazie ad una rete di partenariato vasta costituita da dieci partner, che vede come ente capofila la Regione Puglia, mentre il partner di progetto è la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del partenariato degli enti no-profit all’ Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Il progetto è realizzato nell’ambito di P.I.U. SU.PR.EME., promosso e co-finanziato dalla Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal PON “Inclusione” FSE 2014/2020 ASSE III e si inserisce nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Partner del progetto sono:

l’Associazione Mago Merlino, la Cooperativa Sociale Il Delta, la Cooperativa Sociale Strade di Casa, la Cooperativa Sociale Noemi, l’Associazione C.I.D.I.S. Onlus, la Fondazione Città Solidale, il Consorzio Sociale Goel, l’Associazione Piccola Opera Giovanni Paolo Onlus, la FLAI-CGIL Calabria.

Per approfondire Resto in campo

 

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Un “azzardato” regalo di Natale

di don Giacomo Panizza
Il Consiglio Regionale della Calabria ha in cantiere un insidioso regalo di Natale. Come quello del cavallo di Troia. Ci ha provato mettendo all’ordine del giorno un “ritocco” alla legge riguardante “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della’ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, però ha evitato di spiegare che la modifica avrebbe riguardato il tema dell’usura e del gioco d’azzardo patologico. La maggioranza si è ritrovata senza numeri per il voto valido.
Non fa meraviglia che, per poco ascolto e molta fretta, il testo enunci nemmeno una volta ciò che propone. Titola “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, ne ripete a iosa la bella intestazione sopra citata e non riporta mai che si tratta degli “Interventi per la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico.
Non è cosa da poco. Il pasticcio di «le parole … i commi 2 e 3 … i numeri dell’art. 16, sono sostituiti da …» occulta i problemi dell’usura e del gioco d’azzardo patologico su cui ci sarebbe invece da scrivere molto in chiaro.
Perché modificare proprio e solo questo articolo? A chi giova? Perché il Consiglio regionale della Calabria dovrebbe scaricare le responsabilità generali su comuni, sindaci e popolazione in genere riguardanti la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico? Conosciamo che si tratta di problematiche economiche e finanziarie, sanitarie ed etiche, nondimeno anche sociali e politiche!
Affidare senza vincoli né indirizzi regionali a ogni singolo sindaco le modalità di autorizzazioni, gli
orari di apertura, rallentare i distanziamenti già previsti di almeno 500 metri tra le sale slot e i luoghi di aggregazione giovanile e non solo, da scuole, chiese, bancomat, ecc., è decisione sconsiderata.
Perché non contrastare l’usura nelle sue varie modalità, compresa quella causata dai debiti da gioco d’azzardo patologico?
È notorio che le organizzazioni criminali hanno interessi in materia, mentre soccombono le persone, le famiglie, i servizi sociali e sanitari del territorio.
Ricordo che i dati ufficiali annotano che in Calabria nel 2021 sono stati “giocati” legalmente d’azzardo più di quattro miliardi di euro (4.205.993.451,89).  E mancano quelli dei circuiti illegali.
Se c’è bisogno di un approfondimento della legge di quattro anni fa, dovrà essere solo migliorativo, e non un espediente per (s)caricare certi problemi su sindaci, persone in difficoltà, famiglie a rischio di andare in rovina.
Il gioco patologico non è una puntata al lotto o la tombolata natalizia, è raffiche di puntate compulsive pagate alle macchinette e ai computer, è un non-gioco solitario deleterio anche per la società.
Non conosco i motivi per cui il 28 novembre scorso sono venuti a mancare i numeri per legiferare. Ma è stato meglio, e mi auguro che non venga rimessa all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio previsto il 12 dicembre perché si tratta di una proposta dannosa.
offerta di lavoro CPS (2)

Lavora con noi

A partire da oggi 28 novembre 2022 con scadenza il 31 gennaio 2023 la Comunità Progetto Sud indice quattro call di ricerca personale.

Figure specializzate da inquadrare con le seguenti tipologie di contratto di lavoro:
CCNL UNEBA
CCNL ARIS (sanità privata)
o collaborazione professionale (con partita IVA)
Le figure che cerchiamo sono:
TNPEE – terapista neuropsicomotricità età evolutiva
-Logopedista
-Tecnici della riabilitazione psichiatrica
-Educatore professionale (classe di Laurea SNT2 – DM 520/98)

Il CV può essere inoltrato seguendo il modulo al link lavora con noi
selezionando dalla tendina che si apre alla voce *Ti proponi per il seguente settore la voce*: disabilità

dal web

Per una sanità partecipata

Mercoledì 20 luglio ore 18 | Oasi Bartolomea | Via del Progresso, 472 | Lamezia Terme

Per un sanità partecipata è l’incontro organizzato da Comunità Progetto Sud in collaborazione con Comunità Competente, che si terrà il prossimo 20 luglio, a Lamezia Terme nei giardini dell’ Oasi Bartolomea, ed è anche il titolo del volume curato da Rubens Curia, portavoce regionale di Comunità Competente e edito da Città del Sole Edizioni.

Una riflessione sulle risposte, se ci sono state, alle molte domande che l’ autore si era già posto con la pubblicazione del “Manuale per una riforma della sanità in Calabria” ed ai nuovi interrogativi che la SARS COV 2 ha posto al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.

Un dialogo a più voci a cui prenderanno parte:

Marina GALATI, Presidente CNCA  Calabria;

Rubens CURIA, Portavoce Regionale Comunità Competente;

Ernesto ESPOSITO, Sub commissario regionale alla

 È previsto un tempo per interventi e domande dal pubblico e dei giornalisti presenti

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“La finanza etica in Calabria: prospettive e sviluppi”. Tavola rotonda promossa da Banca Etica e Comunità Progetto Sud

Venerdì 20 maggio ore 18.00 | Sala Sintonia | Via Reillo, 7 | Lamezia Terme

Il condominio sociale “Pensieri e parole” si arricchisce di un nuovo servizio. Grazie all’impegno condiviso tra Banca Etica e Comunità Progetto Sud sarà la sede regionale di PerMicro, una tra le più importanti società di micro credito in Italia e che già opera su tutto il territorio nazionale. Nata nel 2007 a Torino con l’unico obiettivo di favorire l’inclusione sociale e l’occupazione attraverso la pratica del microcredito.

Mission e valori che dal 1999 sono propri di Banca Etica, la prima Banca in Italia nata in forma di società cooperativa per azioni, ispirata ai principi della finanza etica.

Una esigenza nata dall’ osservazione, dall’ ascolto e dalla ricerca che posiziona la Calabria,  secondo i dati di Banca Etica, tra le regioni con il più alto tasso di esclusione finanziaria.

«Ed è proprio con questa prospettiva condivisa di inclusione che rafforziamo una rete che guarda allo sviluppo collettivo – dice Marina Galati, consigliera nazionale di Banca Etica e direttrice di Comunità Progetto Sud (tra le Associazioni fondatrici di Banca Etica) -, facendoci promotori di servizi finanziari che favoriscano l’equità sociale.  Il valore aggiunto è l’opportunità per tutti – continua – con l’idea di agire laddove il credito non è concesso per svantaggio sociale di partenza».

La tavola rotonda “La Finanza Etica in Calabria: prospettive e sviluppi” che si terrà venerdì 20 maggio alle ore 18 nei locali di Sala Sintonia, in Via Reillo, a Lamezia Terme, sarà l’occasione di approfondire e confrontarsi su temi finanziari che pesano sulle famiglie e sempre più spesso sui giovani e che sono tra le cause di incidenza di divario sociale ma anche di abbandono dei territori per mancanza di prospettive di sviluppo d’impresa.

«Un incontro tra persone, – dice ancora la Galati – tra organizzazioni socie di Banca Etica,  esponenti di alcune Diocesi calabresi, la stampa, le Istituzioni, per fare il punto e promuovere una cultura della finanza etica. E – conclude – presenteremo anche il nuovo sportello di PerMicro che avrà sede a Lamezia Terme, nella casa “Pensieri e Parole” di via dei Bizantini, da più di vent’anni bene confiscato e gestito dalla Comunità Progetto Sud».

Al tavolo dei relatori siederanno: Anna Fasano, Presidente di Banca Etica; Benigno Imbriano, AD di PerMicro; Marina Galati, Consigliera di Amministrazione di Banca Etica; Don Pino Angotti, Vicario Generale della Diocesi Lamezia Terme; Paolo Mascaro, Sindaco della Città.

immagine in evidenza dal sito https://www.bancaetica.it/welcome/ 

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DIMORE MIGRANTI: Lamezia Terme (CZ), martedì 30 novembre 2021

Diritti, linguaggi, abitare: restituzione pubblica del progetto PropCalabria: Dimore migranti è un doppio evento previsto per martedì 30 novembre: alle 10.30 si svolgerà nell’ auditorium del Liceo Campanella e sarà riservato agli alunni della scuola e, nel pomeriggio, alle 18.30 nella sala grande del Chiostro in piazzetta San Domenico a Lamezia Terme.

Parole chiave che si riempiranno di senso per dare un resoconto pubblico di ciò che è stato il percorso di PROPCalabria, progetto realizzato con il contributo della Regione Calabria Dipartimento lavoro e welfare.

«Abbiamo scelto il linguaggio multidisciplinare delle arti per la restituzione pubblica del progetto: video, danza, disegno, – dice Marina Galati coordinatrice del Progetto PropCalabria– e anche di coinvolgere la classe dell’ indirizzo coreutico del Liceo Tommaso Campanella, grazie alla disponibilità della Dirigente professoressa Susanna Mustari, in un percorso di residenza teatrale per creare un contatto tra la tematica della migrazione, i corpi e le dimore migranti, intese come luogo da abitare ma anche come intimità in cui poter nutrire aspirazioni».

Una residenza teatrale si sta svolgendo in questi giorni, guidata dal duo di artisti DEHORS/AUDELA: Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana che, con le studentesse del Liceo Campanella e i referenti interni alla scuola Prof Roberto Tripodi e la professoressa Stefania Greco, stanno vivendo un processo di interiorizzazione e creazione di scenografie, testi e un video-documentario che saranno portati in scena il 30 novembre prossimo.

A disegnare, collegata in remoto Federica Giglio, in arte InBuonaFede, vignettista talentuosa che coglierà attimi di scena trasformandoli in di-segni che diventeranno, anch’essi parte della narrazione di «Dimore migranti».

Agli eventi porteranno un saluto i rappresentanti delle Istituzioni, gli operatori e i beneficiari del progetto PROPCalabria, i referenti di associazioni e cooperative partner.

Informazioni per l’ accesso agli eventi:

Mattino ore 10.30: auditorium Liceo Tommaso Campanella: riservato agli studenti e al personale interno della scuola.

Sera ore 18.30: chiostro Caffè letterario: capienza massima 70 persone, accesso consentito solo con green pass.

IL PROGETTO PROPCalabria

Un progetto nato con l’obiettivo di creare un sistema integrato di presa in carico, supporto, gestione, accompagnamento all’inserimento socio-lavorativo e all’autonomia delle persone migranti.

Capofila del progetto il Comune di Miglierina, partenariato i Comuni di Falerna Serrastretta ,che ha coinvolto nell’ esecuzione delle azioni sul territorio della piana Lametina, la Comunità Progetto Sud per il coordinamento del partenariato in cui sono state messe in campo le competenze della Caritas Diocesana di Lamezia Terme, le cooperative sociali INRETE. Il Delta e l ‘Associazione Mago Merlino. Fanno parte del partenariato anche la FLAI-CGIL Area vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e la FAI-CISL Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, nonché l’Associazione Aprocal.

Il progetto ha offerto servizi di supporto/consulenza burocratica legale in materia di immigrazione: orientamento, accompagnamento e supporto socio-sanitario; consulenza etno-psicologica; orientamento al lavoro; supporto alla conclusione di percorsi già avviati di formazione e lavoro; sostegno all’affitto a cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea e a cittadini neo-comunitari, dimoranti o presenti sul territorio regionale e in regola con le disposizioni sull’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale; a titolari di misure di protezione sussidiaria o umanitaria, presenti o in transito sul territorio regionale, e ai rifugiati; ad apolidi, richiedenti asilo o titolari di altre forme di protezione, dimoranti sul territorio regionale.

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Budget di salute in Calabria

Soggetti, normative e Governance

Il budget di salute è definito dall’ Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità quale “strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire centralità alla persona, attraverso un progetto individuale globale”.

Ad aprire il dibattito su questo tema,in Calabria, sulla sua definizione di metodo, soggetti, norme e governance l’incontro in remoto, organizzato dal CNCA Calabria e dalla Comunità Progetto Sud previsto per il 22 aprile alle ore 15, a cui si potrà accedere collegandosi al link Webinar https://zoom.us/j/99011267346.

L’obiettivo è diffondere la conoscenza e la promozione della metodologia del Budget di salute che favorisce, appunto, l’integrazione del sistema di cura con il sistema di comunità per il benessere e l’inclusione sociale di persone fragili e vulnerabili.

La tavola rotonda si concentrerà sui percorsi possibili tra associazioni di utenti, famiglie, organizzazioni del terzo settore,  servizi pubblici sociali e sanitari per co-programmare e co-progettare la sperimentalità del metodo del budget di salute per la realizzazione dei progetti terapeutici riabilitativi individualizzati in Calabria.

Relazionano:
Giacomo Panizza | Presidente Comunità Progetto Sud
Giorgio Marcello | Docente di Sociologia generale Università della Calabria
Rossella Manfredi | Direttrice Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ASP CZ
Coordina
Marina Galati | Presidente CNCA Calabria

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Via dei Bizantini-davanti al bene confiscato_solidarietà alla progetto sud

Atti intimidatori alla Comunità Progetto Sud

Atti intimidatori rivolti ai lavoratori e alle lavoratrici della Comunità Progetto Sud a Lamezia Terme che operano nel bene confiscato di Via dei Bizantini.

Gomme squarciate in pieno giorno sono la brutta sorpresa che quattro degli operatori della casa Pensieri & Parole hanno trovato negli ultimi 8 giorni alla fine del turno.

 

Sette gli episodi denunciati che riportano al centro la sicurezza del gruppo sociale fondato da don Giacomo Panizza nel 1976.

 

Denuncia che è già sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio il quale ha riferito all’ attenzione della DDA dei dottori e Nicola Gratteri e Vincenzo Capomolla per chiedere un intervento deciso a sostegno delle attività sociali e produttive della Comunità Progetto Sud.

Questa mattina a portare la solidarietà, in una conferenza aperta è stato il segretario Regionale della GCIL Angelo Sposato insieme al segretario dell’ area vasta Enzo Scalese.

 

«La novità è che è sempre successo a me o ai beni che sono della Comunità. Questa volta a chi lavora qui» dice Don Giacomo Panizza, Presidente di Progetto Sud «Il lavoro di questi anni è stato portato avanti con dignità e con la cultura della legalità e del lavoro pulito e regolarmente retribuito, proprio qui, nel primo bene confiscato e assegnato della città».

 

«Lo Stato deve fare qualcosa in più. La presidenza del Consiglio dei Ministri deve assumersi la responsabilità di attenzionare la Calabria». Così Angelo Sposato promette che arriverà fino a Roma

«Perché quando si cerca di colpire il lavoro si vuole colpire il germoglio della legalità e la Comunità Progetto Sud e Don Giacomo Panizza sono capisaldi di questa cultura da sostenere».

«Chiederemo che il Governo ci metta la faccia e che Progetto Sud non venga lasciata sola. Se necessario ci costituiremo parte civile». -Continua Sposato.-

 

«Ai lavoratori dico: non lasciamoci intimidire. Chiederemo che la struttura venga sorvegliata H24.  La nostra non è solo una solidarietà ma un impegno per agire insieme e lo faremo già da oggi».

 

A fianco della Comunità anche il legale della Progetto Sud, l’ Avvocato Italo Reale «Siamo davanti al tentativo di non fare lavorare le persone. Abbiano l’impressione che ci sia qualcosa di fuori controllo. Strade vecchie che si ripresentano e nuove modalità di attacco».

Presente anche Maria Teresa Morano a rappresentare la vicinanza dell’ associazione Antiracket di Lamezia Terme «Chiediamo alle Istituzioni di fare la loro parte ma anche alla Cittadinanza di prendere posizione netta di condanna» – dice «Il problema è la presenza di una criminalità che non è quella di quindici anni fa ma prendiamo atto che sta mancando la società civile» – Continua – «Non si può delegare a chi già sta facendo.  Lo chiediamo invece a chi passa di qua, in una strada così trafficata e dice di non vedere quando accadono questi fatti criminosi». e conclude .
«è necessario fare rete in maniera continuativa, è necessario per poter costruire uno scudo sociale importante».

 

Lamezia Terme (CZ), 11 marzo 2021