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CAMP4YOUTH CALL FOR PARTICIPANT

Se hai tra i 20 e i 35 anni e vivi in Calabria, studi, lavori o hai intenzione di contribuire al miglioramento della qualità della vita in questa regione attraverso idee innovative, attrattive, etiche e sostenibili.

Se sei interessato ai settori: agro-alimentare, ambiente, turismo, economia circolare, salute e benessere con
finalità sociali e vuoi interagire e confrontarti su queste tematiche e sul senso di restare in Calabria con altri giovani e con esperti locali e nazionali È QUESTA L’ESPERIENZA CHE FA PER TE!

Siamo alla ricerca di 20 giovani calabresi che vogliano guidare il cambiamento verso una Calabria inclusiva, etica, attrattiva e innovativa!

CONTESTO
Secondo i dati 2022, in Calabria risiedono 1.855.454 abitanti che vivono e subiscono il divario economico e sociale rispetto ad altre regioni del Nord del Paese, in relazione a reddito pro-capite, livello di istruzione, mercato del lavoro e occupazione giovanile, infrastrutture, capitale umano, migrazione sanitaria, servizi per l’infanzia, reti idriche e digitalizzazione. Inoltre, la regione è caratterizzata da una continua migrazione verso altre regioni o altri Stati: basti pensare che il 7,5% della popolazione che dall’Italia si stabilisce all’estero, proviene dalla Calabria e sono in egual misura donne e uomini.
Tuttavia, la Calabria rimane un contesto dalle grandi potenzialità. Diventa necessario cambiare prospettiva, diffondere un nuovo approccio che possa rendere evidente come la Calabria possa essere più attrattiva e sostenibile rispetto al futuro, valorizzando le risorse umane, sociali e ambientali e promuovendo crescita civile, culturale ed etica, sviluppo occupazionale e sistemi di legalità.
Questo cambio di prospettiva non può avere assenti i giovani, ragazze e ragazzi alla guida, che credono in un futuro di coraggio, di visioni a lungo termine, di bellezza per la regione e investono in proposte concrete innovative, sostenibili e inclusive.

L’ESPERIENZA
Camp4Youth si svolge in due sezioni; dal 19 al 22 ottobre e dal 30 novembre al 2 dicembre 2023, presso una delle sedi della Comunità Progetto Sud.
L’esperienza sarà caratterizzata dall’incontro di 20 giovani intenzionati a operare nella regione per dare il loro contributo allo sviluppo e all’innovazione attraverso tematiche inerenti cinque settori, ovvero: agro-alimentare, ambiente, turismo, economia circolare, salute e benessere.

I partecipanti avranno l’occasione di incontrare persone esperte dei settori citati interessati a investire in Calabria. Allo stesso tempo, ci sarà modo di esporre, confrontare, e verificare la fattibilità delle proprie idee, che saranno sicuramente arricchite dall’incontro e dallo scambio con gli altri partecipanti e i relatori invitati.
In seguito, è previsto un mese di tempo per rielaborare ogni singola proposta e definirla in un ulteriore incontro alla fine di Novembre, dove dei consulenti offriranno dei feedback e consigli per iniziare a renderle operative.
I partecipanti avranno vitto e alloggio a carico del progetto.

OBIETTIVI
– Costruire un’immagine positiva e operosa della Calabria attraverso il confronto di giovani ed esperti su esperienze di successo;
– Scoprire nuovi giovani talenti che abbiano idee di sviluppo da arricchire, analizzare e supportare per poterle rendere fattibili e finanziabili;
– Creare un network di giovani che abbiano la volontà di operare in Calabria per partecipare attivamente al cambiamento sociale, verso una regione sostenibile e attrattiva.
– Contribuire allo sviluppo sociale della regione, attraverso idee imprenditoriali ad alto impatto sociale, economico e ambientale.

COME PARTECIPARE
Possono partecipare giovani dai 20 ai 35 anni che siano interessati ai settori agro-alimentare,
ambiente, turismo, economia circolare, salute e benessere e che abbiano idee innovative, attrattive,
etiche e sostenibili.
Si può partecipare Individualmente o in Team (max 2 persone).
Ogni candidato deve inviare una lettera (max 3.000 caratteri) o un video (max 4 minuti) di
presentazione di sé e dell’idea che vuole promuovere all’indirizzo email:

lascuoladelsociale@comunitaprogettosud.it entro e non oltre il 30 settembre 2023 ore 13:00.

Laddove dovesse esserci un numero maggiore di candidature, una commissione esterna opererà una
selezione sulla base di:
– età del candidato;
– congruenza delle idee presentate con gli ambiti identificati
– Esperienze partecipative in forma associata.

CONTATTI
Per maggiori informazioni, scrivere a lascuoladelsociale@comunitaprogettosud.it o chiamare il
numero 0968341004 – Michela Vottari

Scarica i contenuti base di Camp4Youth

Pubblicato su

illametino.it

 

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Estate, tempo ospitale

di Francesco Biacca

Estate tempo e meta di destinazioni turistiche ospitali.

Perché parlare qui di turismo e destinazioni ospitali? Presto detto: è iniziato un dialogo costruttivo tra Progetti Ospitali e Comunità Progetto Sud.

Una soleggiata giornata di inizio estate ci ha portati nell’istmo d’Italia, in un luogo affascinante per biodiversità e panorami: a Settingiano nelle terre che circondano il casale che porta il nome della varietà d’ulivo carolea e una secolare quercia ci siamo seduti all’ombra della brezza mediterranea con Marina Galati, Francesca Fiorentino, Maria Pia Tucci e Niki Galati e abbiamo incrociato competenze e visioni di comunità che fanno cerchio intorno al turismo ospitale ed esperienziale.

È sempre più evidente come il subire i grandi flussi di persone abbia portato oramai ovunque grandi distorsioni, servizi sempre più scadenti e territori deturpati e resi invivibili per chi li abita tutto l’anno: vedi il caso Venezia, della Costiera Amalfitana e in ultimo il territorio de le Cinque terre.

Ma se questo è un pezzo dell’ itinerario concettuale e reale c’è, d’altro canto, una crescente sensibilità e propensione all’ascolto delle comunità allorquando queste vengono coinvolte in un processo generativo da chi ha in mente un nuovo modo di pensare e programmare l’ospitalità.

Nascono così progetti sempre più aderenti ad un’identità dei luoghi, identità non congelata ad un passato nostalgico ma resa dinamica da sguardi giovani e innovativi e che sanno guardare al passato per attingere ad una conoscenza che si tramuta in ispirazione.

Un’idea di destinazione che sfrutti il know-how e gli strumenti acquisiti nel tempo dal Turismo, mettendo al centro le comunità di un percorso laboratoriale di ascolto, di crescita della propria consapevolezza e di valorizzazione del proprio patrimonio materiale ed immateriale.

Al centro le persone che abitano e si connettono con i luoghi e che diventano cinghia di trasmissione di quella citata identità con chi sceglie di vivere un’esperienza resa unica perché caratterizzante di suoni, luce, biodiversità. In una parola: l’unicità.

I territori e le comunità dunque, come un patrimonio da preservare, motivare e proiettare verso quel percorso virtuoso di Destinazione Ospitale su cui tanto stiamo lavorando da anni come professionisti ed organizzatori del Festival dell’Ospitalità e come componenti di un Comitato Tecnico Scientifico competente di nuove forme del viaggiare.

Buon fine luglio e inizio agosto!

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Sull’uso di droghe: “Fermiamo lo stigma e la discriminazione rafforziamo la prevenzione”

Dalla XXXVIII giornata Mondiale Lotta alla Droga L’appello di Comunità Progetto Sud: Avere una Regione Calabria più capace di liberarsi dalle dipendenze e discriminazioni connesse agli abusi delle droghe e ai mercati mondiali e locali illeciti

Nella Giornata voluta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (26 giugno) che ricorda l’impegno della lotta alla droga, le persone ospiti di servizi e strutture della Comunità terapeutica Fandango, si sono incontrati negli spazi di via delle Vigne; con loro il presidente della Comunità Progetto Sud: Don Giacomo Panizza.

Il tema messo al centro è stato lo stesso voluto dall’ ONU per questo 2023: Fermiamo lo stigma e la discriminazione rafforziamo la prevenzione.

Un pomeriggio di festa e riflessione, un’occasione per riscoprirne il senso di questa Giornata Mondiale e rilanciare l’obiettivo di sempre: aiutare le persone a riprendere in mano la loro vita e rafforzare gli strumenti di prevenzione, cura e riabilitazione sul nostro territorio.

E il tasto dolente è proprio «nell’attuale sistema dei servizi in Calabria – racconta Roberto Gatto, referente coordinatore dell’area dipendenze della Comunità Progetto Sud – dove le attività di prevenzione sono completamente ferme da diversi anni e i progetti dove sperimentare percorsi di inserimento sociale, lavorativo e abitativo sono praticamente insistenti. Calabria che conosce solo due, tipologie di comunità a fronte, per esempio, delle 18 esistenti, in Lombardia».

La data della giornata Mondiale della lotta alle droghe è stata anche la tappa conclusiva un’attività specifica, durata quattro mesi, durante la quale gli ospiti della Comunità terapeutica Fandango, hanno sperimentato il lavoro in gruppo, di squadra, alla riscoperta delle proprie capacità e abilità manuali e creative; mesi in cui è stata particolarmente prestata attenzione alla cura dei luoghi in cui si vive, allo stupore davanti alla verità e alla bellezza.

Roberto Gatto | foto di Mattia Gatto
Roberto Gatto | foto di Mattia Gatto

«In questi mesi abbiamo attivato alcuni laboratori – dice ancora Roberto Gatto – in cui abbiamo realizzato oggetti e vissuto attività che ci hanno aiutato a far sentire la comunità un luogo vivo, dove sperimentare la voglia di costruire il futuro a partire da nuovi desideri e capacità. Convinti – dice ancora Gatto – che il primo passo è smettere di usare sostanze, ma che il cammino continua ripartendo da se stessi e dalle proprie aspirazioni».

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Il Lavoro della Comunità Progetto Sud, nell’ambito degli interventi dedicati alle dipendenze lavora in costante relazione con il territorio, incontrando, durante l’anno, alunni nelle scuole, giovani e meno giovani nelle parrocchie e fornendo ad organizzazioni educative informazioni e strumenti indispensabili a conoscere il fenomeno legato all’uso e abuso di sostanze psicotrope, alcoliche e indirizzando alla consapevolezza sulla pericolosità delle nuove dipendenze, quelle senza sostanze: da gioco o da internet, per esempio, che sempre più si inquadrano in comportamenti problematici e in più face di età.

«Ma questo non può bastare – dice ancora Gatto – Un altro capitolo necessario riguarda il servizio pubblico. Il Sistema Italiano è sempre stato all’avanguardia in tutto il mondo e si reggeva su due pilastri: il servizio Pubblico e i servizi privati accreditati in un equilibrio che nel corso degli anni ha creato tante sperimentazioni e risultati efficaci».

«Oggi, questo equilibrio rischia di scomparire – conclude Roberto Gatto -. Il sistema pubblico rappresentato dai SERD è in seria difficolta in termini di risorse umane e strutturali – organizzative, con personale storico che va in pensione e che non viene sostituito. Personale che transita per arrivare in altri settori. A questo aggiungiamo la mancanza di un aggiornamento nella distribuzione sui territori per mancanza di un Osservatorio che ne studi le evoluzioni: il tutto sta creando una situazione di grave emergenza non più sostenibile».

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Infine l’appello alla politica calabrese che, conclude Gatto «Nella Giornata Mondiale della Lotta alle droghe è responsabilmente il minimo che si possa chiedere per avere una Regione Calabria più capace di liberarsi dalle dipendenze e discriminazioni connesse agli abusi delle droghe e ai mercati mondiali e locali illeciti». E ancora – «Esistono SERD senza presenze indispensabili quali medici e figure fondamentali: psicologi ed educatori che portano a riduzioni di orari e di giorni di apertura al pubblico. Il tutto crea difficoltà nel diritto alla cura di migliaia di utenti e cittadini calabresi. Al Presidente Occhiuto, commissario della Sanità, che ha nominato come suo referente politico,l’On.le Pasqualina Straface, chiediamo di prendere in esame queste criticità e attraverso un confronto tra tutti i soggetti del sistema sanitario e sociosanitario trovino le idonee soluzioni».

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Don Giacomo Panizza all’inaugurazione dell’ anno giudiziario 2023 in Corte d’Appello a Catanzaro

Una mattinata istituzionale, tornata dopo due anni, nella sede del capoluogo calabrese.

WhatsApp Image 2023-01-28 at 13.37.19 (2)La cerimonia è stata presieduta dal Presidente Vicario della Corte di Appello, Dott.ssa Gabriela Reillo, che ha dato l’incipit ai lavori,  rendicontando l’attività del distretto e analizzando la produzione giurisprudenziale, civile e penale dei sette Tribunali circondariali.

A seguire i Rappresentanti degli Organi Istituzionali (Rappresentante del CSM e rappresentante del Ministro della Giustizia), poi il Procuratore Generale ed infine i Rappresentanti dell’Avvocatura.
Tra i rappresentanti dell’Avvocatura prenderà per primo la parola il Presidente dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro, Avv. Antonello Talerico e successivamente il Presidente della Camera Penale di Catanzaro, Avv. Valerio Murgano.

inaugurazione anno giudiziario 2023

Due proposte per la giustizia sociale in Calabria 

“Il mio pensiero è di esprimere due semplici domande sulla giustizia, provenienti da persone desiderose di
vivere una “normale” cittadinanza”. – Da questo incipit, il discorso di Don Giacomo Panizza si snoda tra le domande che diventano riflessioni e proposte.

Una giustizia per il diritto di avere doveri

«La prima richiesta viene dalle persone in difficoltà che premono per ottenere risposte in base a leggi esistenti, che però vengono intralciate da più parti. Sono persone fragili che trovano difficoltà a fruire dei loro diritti essenziali, tra cui ottenere assistenza, educazione, formazione, trasporto, riabilitazione, socializzazione…
Penso agli oltre 23 mila bambini e bambine calcolati in Calabria che presentano difficoltà di apprendimento, di lettura e di espressione. Si tratta di diritti che sono mediati nella loro esecuzione. Dove Enti e Istituzioni non implementano modalità e procedure atte a soddisfare questi diritti… Cosa fa la Giustizia in Calabria?

Penso alla sanità e all’assistenza sociale dove molti diritti non sono diretti ma mediati da interventi, professionisti, attrezzature, organizzazione e altro. Così le scuole di ogni ordine e grado.
Penso alle dipendenze da varie droghe, all’azzardo scambiato per gioco ma compulsivo al punto da venirne coinvolti e sottomessi, in una Regione che non ha recepito tutti i servizi previsti, ad esempio per la doppia diagnosi, le comunità con mamme e bambini, e altri.
Penso al disagio psichiatrico, specie a quando diventa ingestibile dalla persona stessa e dai familiari che si scoprono con pochi aiuti pur avendone diritto sulla carta, ma non sono previsti idonei servizi territoriali intermedi.
Penso alle persone con disabilità o anziane non autosufficienti a vestirsi, lavarsi, passeggiare, e in
solitudine crescente.
Penso soprattutto ai diritti che la Regione Calabria non recepisce nelle sue leggi sociali, non finanzia e nemmeno prevede.

L’esperienza di chi si prende cura di simili situazioni segnala la necessità che la giustizia in generale operi al meglio per la fruizione di questi diritti “imperfetti”, o “condizionati” perché chiamano in gioco leggi, finanziamenti, precise modalità e strumenti, insieme a delle responsabilità istituzionali, sociali, professionali, individuali, e perfino il soggetto fruitore.

Trascurare ciò, fragilizza ulteriormente le persone deboli, e la Sicurezza Pubblica interviene sempre quando il danno è già fatto. Sarà possibile agire prima? Ci si augura che alcune delle sentenze emesse proprio in Calabria pochi mesi fa, possano invertire la rotta.
Infatti, è indispensabile che la Giustizia intervenga per correggere i ritardi e le inefficienze delle Pubbliche Amministrazioni per rendere effettivi quei diritti che rischiano di essere solo diritti sulla carta.

Per questo, per rilanciare il diritto di vivere appieno che spetta a tutte le persone in quanto tali, necessita tirare in ballo anche la Sicurezza Sociale che è precipuamente chiamata a operare in modo che poteri, enti e Istituzioni accompagnino le persone fragili a vivere una vita degna, a fruire dei propri diritti compresa la gratificazione di poter esercitare i propri doveri.

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Una giustizia credibile e partecipata

La seconda proposta viene da associazioni che esprimono la loro cittadinanza in Calabria utilizzando i beni confiscati alle organizzazioni mafiose per fini di solidarietà.
In 134 comuni calabresi, i beni confiscati si traducono in 227 aziende operative mentre 326 sono ferme. Ci sono anche 3.119 beni immobili destinati e altri 1.931 fermi.
L’ultima relazione al Parlamento della DIA ha valutato in 35 miliardi di Euro i 24.693 immobili in Italia che sono in attesa di destinazione. Che fare di tanti immobili così immobilizzati?

Le associazioni di cui parlo sono aggregazioni a motivazione ideale, ambiscono portare la giustizia in una più alta dignità civile, culturale e politica. Sono persuase che i cosiddetti beni tolti ai mafiosi fanno male se li si lascia vuoti e nell’incuria. Domandano fin dove e se sia o no reato lasciarli in uno stato di degrado.


Esse tuttavia si impegnano a corresponsabilizzarsi per unire al meglio paese legale e paese reale. Scongiurano di fare come quei tanti occhi orecchi e bocche che sono rimasti ciechi sordi e muti nei 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, perché non vogliono snaturare sé stessi né sottomettersi a qualsivoglia sistema illegale delittuoso. La proposta è la scommessa di impegnarsi per un migliore utilizzo dei beni confiscati, intrecciando differenti soggetti quali lo Stato e le varie Istituzioni, il profit e il non profit, cultura e socialità. Parecchi non sono altro che beni comuni da poter fruire in comune e che si possono trasformare in volano di economia civile.


Sul territorio di ogni comunità, un bene confiscato parla da sé, dice di cittadinanza o di indifferenza, di libertà o di sottomissione, a seconda di come un popolo gli si rapporta. E la credibilità democratica di ogni comunità umana e politica passa anche da qui.».

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Una carta dei valori da condividere con il settore agricolo calabrese

GIOVEDÌ 19 GENNAIO 2022 | ORE 15:30 | SALA SINTONIA | VIA REILLO, 5 | LAMEZIA TERME (CZ)

 Una tavola rotonda per condividere azioni e finalità che coniugano il mondo dell’agricoltura con sicurezza e diritti sul lavoro, ambiente, qualità del prodotto e sviluppo del territorio e che nasce in seno alle azioni del progetto “Resto in campo” – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020, attivo in Calabria grazie ad un partenariato regionale ampio di cui è capofila la Comunità Progetto Sud.

L’incontro – presentazione della “Carta dei valori etici in agricoltura” si terrà giovedì 19 gennaio alle ore 15:30 a Lamezia Terme, in Sala Sintonia, al civico 5 di via Reillo, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni e cooperative proponenti, di esponenti delle parti sociali, del mondo della ricerca e dell’ Università.

All’ incontro, interverranno: Marina GALATI, Direttrice Comunità Progetto Sud e Direttrice del Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti”; Vincenzo LINARELLO, Presidente di GOEL- Gruppo Cooperativo; Federica PIETRAMALA, Segretaria regionale FLAI – CGIL; Maria Chiara FERRARESE, Vice Direttrice CSQA.

A seguire:

Presentazione del progetto a cura del gruppo di lavoro e confronto con il pubblico presente.

Locandina per sito _resto in campo——————————

Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020 – CUP B35B19000250006 | Azione WP 5 Task 5 – Incentivi per l’emersione e lo sviluppo di imprese etiche.

Finalità generali del progetto: Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. Su.Pr.Eme.

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Il progetto è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’ attenzione anche a  quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati.

 

IL VIDEO

Per saperne di più: resto-in-campo

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RESTO IN CAMPO 2

Resto in Campo: Percorsi di Diritti Migranti

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

 
«L’ obiettivo principale di Resto in campo è realizzare azioni di sistema volte ad integrare e rafforzare le iniziative già esistenti nell’ambito della prevenzione, emersione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del lavoro irregolare – dice Marina Galati, direttrice del progetto – con un processo capace di mettere a sistema un’azione cooperativa e co-progettata tra i diversi territori della nostra regione».
 
Il progetto, infatti, è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’ attenzione anche a  quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati. 
 
«Dal tema dell’emergenza abitativa, al lavoro, alla formazione che mette in relazione lavoratori e imprese – chiude la Galati – il progetto tocca molti degli aspetti della vita sociale delle persone che provengono da Paesi terzi che vivono regolarmente in Italia.  Resto in Campo attiva , quindi, interventi multidisciplinari per rispondere efficacemente alla complessità dei bisogni dei destinatari progettando azioni personalizzate e flessibili con ogni singola persona.  Ci aspettiamo risultati importanti sia in termini di monitoraggio che di azione concrete, grazie alla rete attivata nell’ambito del progetto che conta di un partenariato largo e competente, già attivo sui temi della migrazione, e in particolare della prevenzione, del contrasto e dell’emersione dello sfruttamento lavorativo».

Marina Galati

Marina Galati, ph Maria Pia Tucci

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IL PROGETTO

Resto in Campo si svolge su tutto il territorio calabrese e agisce grazie ad una rete di partenariato vasta costituita da dieci partner, che vede come ente capofila la Regione Puglia, mentre il partner di progetto è la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del partenariato degli enti no-profit all’ Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Il progetto è realizzato nell’ambito di P.I.U. SU.PR.EME., promosso e co-finanziato dalla Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal PON “Inclusione” FSE 2014/2020 ASSE III e si inserisce nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Partner del progetto sono:

l’Associazione Mago Merlino, la Cooperativa Sociale Il Delta, la Cooperativa Sociale Strade di Casa, la Cooperativa Sociale Noemi, l’Associazione C.I.D.I.S. Onlus, la Fondazione Città Solidale, il Consorzio Sociale Goel, l’Associazione Piccola Opera Giovanni Paolo Onlus, la FLAI-CGIL Calabria.

Per approfondire Resto in campo

 

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Un “azzardato” regalo di Natale

di don Giacomo Panizza
Il Consiglio Regionale della Calabria ha in cantiere un insidioso regalo di Natale. Come quello del cavallo di Troia. Ci ha provato mettendo all’ordine del giorno un “ritocco” alla legge riguardante “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della’ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, però ha evitato di spiegare che la modifica avrebbe riguardato il tema dell’usura e del gioco d’azzardo patologico. La maggioranza si è ritrovata senza numeri per il voto valido.
Non fa meraviglia che, per poco ascolto e molta fretta, il testo enunci nemmeno una volta ciò che propone. Titola “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, ne ripete a iosa la bella intestazione sopra citata e non riporta mai che si tratta degli “Interventi per la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico.
Non è cosa da poco. Il pasticcio di «le parole … i commi 2 e 3 … i numeri dell’art. 16, sono sostituiti da …» occulta i problemi dell’usura e del gioco d’azzardo patologico su cui ci sarebbe invece da scrivere molto in chiaro.
Perché modificare proprio e solo questo articolo? A chi giova? Perché il Consiglio regionale della Calabria dovrebbe scaricare le responsabilità generali su comuni, sindaci e popolazione in genere riguardanti la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico? Conosciamo che si tratta di problematiche economiche e finanziarie, sanitarie ed etiche, nondimeno anche sociali e politiche!
Affidare senza vincoli né indirizzi regionali a ogni singolo sindaco le modalità di autorizzazioni, gli
orari di apertura, rallentare i distanziamenti già previsti di almeno 500 metri tra le sale slot e i luoghi di aggregazione giovanile e non solo, da scuole, chiese, bancomat, ecc., è decisione sconsiderata.
Perché non contrastare l’usura nelle sue varie modalità, compresa quella causata dai debiti da gioco d’azzardo patologico?
È notorio che le organizzazioni criminali hanno interessi in materia, mentre soccombono le persone, le famiglie, i servizi sociali e sanitari del territorio.
Ricordo che i dati ufficiali annotano che in Calabria nel 2021 sono stati “giocati” legalmente d’azzardo più di quattro miliardi di euro (4.205.993.451,89).  E mancano quelli dei circuiti illegali.
Se c’è bisogno di un approfondimento della legge di quattro anni fa, dovrà essere solo migliorativo, e non un espediente per (s)caricare certi problemi su sindaci, persone in difficoltà, famiglie a rischio di andare in rovina.
Il gioco patologico non è una puntata al lotto o la tombolata natalizia, è raffiche di puntate compulsive pagate alle macchinette e ai computer, è un non-gioco solitario deleterio anche per la società.
Non conosco i motivi per cui il 28 novembre scorso sono venuti a mancare i numeri per legiferare. Ma è stato meglio, e mi auguro che non venga rimessa all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio previsto il 12 dicembre perché si tratta di una proposta dannosa.
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Lavora con noi

A partire da oggi 28 novembre 2022 con scadenza il 31 gennaio 2023 la Comunità Progetto Sud indice quattro call di ricerca personale.

Figure specializzate da inquadrare con le seguenti tipologie di contratto di lavoro:
CCNL UNEBA
CCNL ARIS (sanità privata)
o collaborazione professionale (con partita IVA)
Le figure che cerchiamo sono:
TNPEE – terapista neuropsicomotricità età evolutiva
-Logopedista
-Tecnici della riabilitazione psichiatrica
-Educatore professionale (classe di Laurea SNT2 – DM 520/98)

Il CV può essere inoltrato seguendo il modulo al link lavora con noi
selezionando dalla tendina che si apre alla voce *Ti proponi per il seguente settore la voce*: disabilità

dal web

Per una sanità partecipata

Mercoledì 20 luglio ore 18 | Oasi Bartolomea | Via del Progresso, 472 | Lamezia Terme

Per un sanità partecipata è l’incontro organizzato da Comunità Progetto Sud in collaborazione con Comunità Competente, che si terrà il prossimo 20 luglio, a Lamezia Terme nei giardini dell’ Oasi Bartolomea, ed è anche il titolo del volume curato da Rubens Curia, portavoce regionale di Comunità Competente e edito da Città del Sole Edizioni.

Una riflessione sulle risposte, se ci sono state, alle molte domande che l’ autore si era già posto con la pubblicazione del “Manuale per una riforma della sanità in Calabria” ed ai nuovi interrogativi che la SARS COV 2 ha posto al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.

Un dialogo a più voci a cui prenderanno parte:

Marina GALATI, Presidente CNCA  Calabria;

Rubens CURIA, Portavoce Regionale Comunità Competente;

Ernesto ESPOSITO, Sub commissario regionale alla

 È previsto un tempo per interventi e domande dal pubblico e dei giornalisti presenti

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“La finanza etica in Calabria: prospettive e sviluppi”. Tavola rotonda promossa da Banca Etica e Comunità Progetto Sud

Venerdì 20 maggio ore 18.00 | Sala Sintonia | Via Reillo, 7 | Lamezia Terme

Il condominio sociale “Pensieri e parole” si arricchisce di un nuovo servizio. Grazie all’impegno condiviso tra Banca Etica e Comunità Progetto Sud sarà la sede regionale di PerMicro, una tra le più importanti società di micro credito in Italia e che già opera su tutto il territorio nazionale. Nata nel 2007 a Torino con l’unico obiettivo di favorire l’inclusione sociale e l’occupazione attraverso la pratica del microcredito.

Mission e valori che dal 1999 sono propri di Banca Etica, la prima Banca in Italia nata in forma di società cooperativa per azioni, ispirata ai principi della finanza etica.

Una esigenza nata dall’ osservazione, dall’ ascolto e dalla ricerca che posiziona la Calabria,  secondo i dati di Banca Etica, tra le regioni con il più alto tasso di esclusione finanziaria.

«Ed è proprio con questa prospettiva condivisa di inclusione che rafforziamo una rete che guarda allo sviluppo collettivo – dice Marina Galati, consigliera nazionale di Banca Etica e direttrice di Comunità Progetto Sud (tra le Associazioni fondatrici di Banca Etica) -, facendoci promotori di servizi finanziari che favoriscano l’equità sociale.  Il valore aggiunto è l’opportunità per tutti – continua – con l’idea di agire laddove il credito non è concesso per svantaggio sociale di partenza».

La tavola rotonda “La Finanza Etica in Calabria: prospettive e sviluppi” che si terrà venerdì 20 maggio alle ore 18 nei locali di Sala Sintonia, in Via Reillo, a Lamezia Terme, sarà l’occasione di approfondire e confrontarsi su temi finanziari che pesano sulle famiglie e sempre più spesso sui giovani e che sono tra le cause di incidenza di divario sociale ma anche di abbandono dei territori per mancanza di prospettive di sviluppo d’impresa.

«Un incontro tra persone, – dice ancora la Galati – tra organizzazioni socie di Banca Etica,  esponenti di alcune Diocesi calabresi, la stampa, le Istituzioni, per fare il punto e promuovere una cultura della finanza etica. E – conclude – presenteremo anche il nuovo sportello di PerMicro che avrà sede a Lamezia Terme, nella casa “Pensieri e Parole” di via dei Bizantini, da più di vent’anni bene confiscato e gestito dalla Comunità Progetto Sud».

Al tavolo dei relatori siederanno: Anna Fasano, Presidente di Banca Etica; Benigno Imbriano, AD di PerMicro; Marina Galati, Consigliera di Amministrazione di Banca Etica; Don Pino Angotti, Vicario Generale della Diocesi Lamezia Terme; Paolo Mascaro, Sindaco della Città.

immagine in evidenza dal sito https://www.bancaetica.it/welcome/