A Lamezia i rifugiati sono accolti nelle case confiscate ai clan con gli ex proprietari come vicini

La Repubblica, 12 gennaio 2015
di Raffaella Cosentino
“E’ un regalo alla città, per avere meno paura”. Parla Giacomo Panizza, prete di frontiera e sotto scorta per avere osato gestire un palazzo sottratto alla ‘ndrangheta. Bombe e proiettili non l’hanno fermato. Oggi lo Sprar (Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati) dà lavoro a quindici operatori locali e si è esteso al vicino comune Miglierina”

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