I numeri che tracciano le linee della programmazione sociale: dossier statistico immigrazione 2022

E’ stato presentato anche a Lamezia Terme, il 27 ottobre,  in contemporanea nazionale ed internazionale il  trentaduesimo Dossier Statistico Immigrazione 2022, realizzato grazie al sostegno dall’Otto per Mille della Tavola Valdese e dall’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.

«Il report – si legge nella descrizione generale del volume – fotografa l’immigrazione in Italia a fine 2021 con tutte le, restituendo un quadro del Paese, ma anche internazionale, a più di due anni dalla pandemia e nel bel mezzo di una guerra alle porte dell’Europa dalle implicazioni mondiali».

Nel salone del Seminario Vescovile erano presenti e sono intervenuti per i saluti: il Direttore Caritas Lamezia Terme, Don Fabio Stanizzo, Maria Teresa Cucinotta, Prefetto di Catanzaro, il sindaco della città Paolo Mascaro, Anna Carbone dell’ Università Telematica PEGASO.

Una video presentazione del dossier h apreceduto l’ intervento di Roberta Saladino, Dottore di Ricerca in “Storia Economica, Demografia, Istituzioni e Società nei Paesi del Mediterraneo”, referente regionale del Centro Studi e Ricerche IDOS e redattrice del dossier Calabria.

Partendo dall’analisi socio-demografica, fino all’inserimento lavorativo delle persone migranti, il dossier sintetizza i numeri di un cambiamento sociale degno di attenzione esigibile di risposte in termini di programmazione delle politiche di accoglienza, sociali, di istruzione e di politiche del lavoro, così come si specifica in premessa del dossier«Le fonti statistiche utilizzate provengono da archivi amministrativi ufficiali e offrono al lettore un’ampia serie di dati e informazioni, la cui ricchezza è completata dal pluralismo di voci e autori, dalle analisi delle redazioni regionali del Centro Studi e Ricerche IDOS e dal supporto di ricerche qualitative. Ne risulta una lettura aggiornata e articolata dell’immigrazione che, nell’auspicio di IDOS e delle strutture promotrici del Dossier, vuole contribuire ad elevare il grado di conoscenza e consapevolezza sul tema da parte di un pubblico sempre più ampio affinché, con l’aiuto dei numeri e di una loro corretta analisi, si possa pervenire a un approccio ancorato alla realtà e a politiche capaci di migliorare la vita e il futuro di tutti i cittadini».

«A fine 2021, – si legge nelle pagine redatte dalla Saladino e che focalizzano la situazione Calabrese – secondo dati provvisori dell’istat, la popolazione straniera residente in Calabria è pari a 93.845 unità, facendo registrare un decremento di circa 9mila persone rispetto ai dati censuari del 2020. Nella graduatoria delle regioni per numero di residenti stranieri la Calabria scivola così al 14° posto, lasciando il 13 al Trentino Alto Adige».

Altro dato interessante che riguarda la Calabria è che «La popolazione straniera residente in Calabria è una popolazione giovane: alla fine del 2021 l’età media è di 34,8 anni, a fronte dei 45,5 anni della popolazione italiana. Di conseguenza, l’età media della popolazione complessiva è di 44,9 anni, a conferma di come la più giovane struttura per età della popolazione straniera rallenti il progressivo invecchiamento di quella autoctona. A fine 2021 per la popolazione straniera il numero di persone che raggiungono l’età da lavoro è superiore rispetto a quelle che stanno per uscirne; infatti il contingente con un’età compresa tra 15 e 19 anni è pari al 4,8% del totale dei residenti, mentre la fascia 60-64 anni è pari al 4,0%. Situazione opposta accade per quella autoctona, dove sono più coloro che stanno per uscire dal mercato del lavoro (7,29%) rispetto a coloro che stanno per entrarvi (5,0%)».

E ancora «Il tema dell’invecchiamento attivo è di attualità crescente in tutti Paesi industrializzati e per l’Europa riveste una rilevanza centrale per il futuro del nostro modello sociale. Basti pensare che nel 2002 l’Indice di ricambio della popolazione attiva (Ir)’ in Calabria era pari al 74,9% mentre nel 2021 è salito al 140,0%, raddoppiando nell’arco di 20 anni; vi sono quindi circa 140 persone che escono dal mercato del lavoro ogni 100 che ne entrano. Purtroppo, la marcata trasformazione della struttura per età della popolazione ha comportato nel tempo un importante effetto sui rapporti intergenerazionali, determinando uno squilibrio tra il peso delle classi di età economicamente produttive più giovani e quelle che stanno per uscire dal mercato del lavoro».

«Sulla base dello scenario di previsione “mediano” l’istat prevede una decrescita della popolazione residente in Calabria nel prossimo decennio: da 1.894.110 al 1° gennaio 2020 (punto base delle previsioni) passerà a 1.755.756 nel 2030.

Le previsioni sul futuro demografico in Calabria restituiscono un potenziale “quadro di crisi che necessita l’adozione di più specifiche politiche socio-economiche come strumenti di riequilibrio e di risposta strutturale ai cambiamenti demografici».

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INCIDENZA SUL SETTORE SCOLASTICO

«Nei prossimi anni a causa del calo demografico si prevedono tempi difficili anche per il settore scolastico, con forti ripercussioni sulla formazione delle classi che porteranno verosimilmente al taglio di molte cattedre. In questi anni il fenomeno ha interessato i piccoli e medi centri urbani della regione, in cui si è assistito ad un’aggregazione di istituti scolastici che ha portato alla nascita degli Istituti comprensivi, ma ora lo stesso fenomeno si sta gradualmente estendendo anche ai grandi centri urbani. In Calabria sono anni che si registra un trend negativo della popolazione studentesca. Nell’anno scolastico 2010/2011 era pari a più di 300mila unità, mentre nell’anno scolastico 2020/2021 è scesa a meno di 280mila.  Da sei anni anche gli alunni stranieri stanno facendo registrare un calo: sono passati da 12.580 nell’anno scolastico 2015/2016 a meno di 12mila nell’anno scolastico 2020/2021».

«Negli ultimi trent’anni l’immigrazione internazionale è diventata una costante dello sviluppo demografico italiano: oltre ai migranti economici e ai ricongiungimenti familiari, a partire dagli anni ’90 molte persone sono entrate in Italia in cerca di asilo, spesso arrivando via mare. Nel sistema di accoglienza calabrese al 31 dicembre 2021 erano presenti più di 4mila persone, pari al 5,4% di tutte quelle accolte in Italia, con un calo di 333 unità rispetto al 2020. Al 30 giugno 2020, invece, si registrava la presenza di 3.888 migranti, distribuiti nel modo seguente: 1.253 nei Cas o in altri centri e 2.635 nella rete Sai»http://dati.istat.it/index.aspx?DataSetCode=DCIS_PREVDEM1.

 

COMPARTO LAVORO

«Secondo i dati del Ministero dell’Interno, i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Calabria al 31 dicembre 2021 sono più di 45mila, di cui il 52,2% è costituito da uomini.
Secondo dati Rcfl Istat, nel 2021 gli occupati in Calabria sono pari a 520.936 unità, di cui il contingente degli stranieri rappresenta il 6,6% del totale. Queste linee di tendenza si riflettono sulle opportunità di impiego per gli stranieri, il cui tasso di occupazione nel 2021 è del 41,8%. Coloro che sono occupati lavorano soprattutto nei servizi (50,1%), seguiti dall’agricoltura (36,3%, dato superiore a quello nazionale che si ferma al 7,39%) e dall’industria (13,7%), tra cui l’edilizia (10,0%) . Nel 2021 il tasso di disoccupazione degli stranieri si attesta al 26,2% ed è il più alto tra le regioni italiane».
clicca qui per scaricare Il dossier statistico immigrazione

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DAI NUMERI ALLE ATTIVITÀ SUL TERRITORIO 

Con lo sguardo ampio, dal Mediterraneo al cuore dell’ Europa, nella mattinata lametina di presentazione del dossier, si sono alternate le testimonianze del Tenente Colonnello – Dirigente Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia, Alberto Lillipos e del Sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà.

Sulla costruzione della pace si è soffermata Marina Galati, co-fondatrice e Direttrice di Progetto Sud Lamezia Terme, raccondando l’impegno che è alla base dei principi della Comunità Progetto Sud, ma anche i viaggi che con il MEAN (Movimento Europeo Azione non violenta) stanno segnando la volontà di dialogo in Ucraina. Sulle divisioni  burocratiche tra l’accoglienza di chi arriva perché fugge dai territori ucraini attaccati dalla Russia e il progetto di nuova vita di chi arriva dai sud del mondo, passando per la Libia, le fughe in mare e le violenze fisiche e psicologiche.

Significativi anche gli  interventi di Giovanni Muraca, Professore IPSSAR “Luigi Einaudi” Lamezia Terme che ha posto l’accento sull’ istruzione e la scolarizzazione, visti numeri riportati nello studio  IDOS, di  di quanti arrivano nei nostri territori e di Elisabetta Cerminara Membro CARITAS di Lamezia Terme.