Il centro autismo della Comunità Progetto Sud: una visione diventata realtà autorizzata

di Maria Pia Tucci

«Ogni mercoledì alle 13 facciamo riunione di equipe, una volta al mese supervisione con Jennifer Andreato, psicologa-BCBA e valutazione con la neuropsichiatra infantile Dorotea Bellantone. Siamo in costante contatto con insegnati, genitori, attivatori di socialità e di esperienze extrascolastiche dei nostri ragazzi. Il parrucchiere, il biologo del laboratorio analisi, l’allenatore, il maestro o la maestra di una qualche disciplina sportiva diventano rete sociale di rafforzamento e crescita».

Gli esempi potrebbero continuare. A raccontare la vita di relazioni che fanno parte del percorso intensivo del Centro Autismo della Comunità Progetto Sud è Chiara Carnovale, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice del servizio fin dalla sua apertura, avvenuta nel 2017.

Una scelta di vita e professionale che l’ha riportata a Lamezia Terme dopo la Laurea, la specializzazione e l’esperienza maturata a Roma tra la“LUMSA” e il “Bambin Gesù”.

«Creare occasioni di socializzazione, di apprendimento, di esperienze significative: è questo il compito che abbiamo scelto di avere quotidianamente come adulti nei confronti dei nostri bambini e ragazzi». – Dice con entusiasmo e convinzione Chiara. «È grazie a questa impostazione e competenza – continua a raccontare – che si apre un mondo fatto di relazioni significative con la famiglia, con la scuola con le realtà sportive. Negli anni abbiamo provato e continuiamo ad attivare questo cambiamento ,consapevoli che competenza, scienza, tenacia e passione offrano sempre nuove occasioni per tutti».

equipe centro autismo nUn lavoro di equipe che mette al centro la vita del minore con tutto il suo essere e il suo fare. Che innesca meccanismi virtuosi e che procede per obiettivi personalizzati e in costante verifica e aggiornamento.      «Il punto cardine per la buona riuscita di un intervento è senza dubbio la collaborazione tra le agenzie educative che ruotano intorno al bambinə/ragazzə». Valentina Iannazzo è psicologa e operatrice di setting. La sua professionalità assume un ruolo centrale all’ interno del Centro Autismo e nei momenti di regolazione delle terapie. «Creare sinergia, nei vari contesti, – dice Valentina –  è un lavoro molto lungo e impegnativo che si semplifica enormemente se le figure coinvolte mostrano flessibilità e disponibilità al cambiamento. Questo presuppone la consapevolezza di prendere parte al cambiamento con un ruolo attivo, accettando la messa in discussione dei propri stili educativi e delle competenze professionali».

Una squadra tutta al femminile che agisce quotidianamente e che di questa competenza ne raccoglie i frutti anche nei messaggi di feedback che di tanto in tanto fanno da cartina tornasole per la stesura delle relazioni e per tirare le somme in sede di bilancio sociale.

E donna è anche la responsabile della area disabilità della Comunità Progetto Sud, Angela Regio: «Siamo partiti il 2 ottobre del 2017. Il progetto di realizzare un servizio specifico per l’autismo era già in cantiere da qualche anno».

Dal 1987 la comunità Progetto Sud gestisce un centro di riabilitazione accreditato con il sistema sanitario regionale da qui è partito un segnale importante: «Nel tempo – racconta la responsabile – abbiamo visto aumentare considerevolmente le domande di intervento per bambini/e e adolescenti con lo spettro autistico e negli ultimi 15 anni tante famiglie partire per centri specialistici del centro-nord».

Il Centro Autismo è partito aprendo a 11 bambine e bambini con diagnosi di spettro autistico, oggi sono 25 a frequentare il Centro ma l’obiettivo è quello di sensibilizzare anche alla diagnosi precoce, fattore fondamentale per intervenire più efficacemente.

Sul sito del Ministero della Salute, aggiornato al 14 marzo 2024, si legge di: «circa 1 su 54 tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti, 1 su160 in Danimarca e in Svezia, 1 su 86 in Gran Bretagna. In età adulta pochi studi sono stati effettuati e segnalano una prevalenza di 1 su 100 in Inghilterra. Va ricordato che per comprendere la diversità delle stime di prevalenza è necessario considerare anche la variabilità geografica e le differenze metodologiche degli studi da cui tali stime originano. In Italia, si stima che circa 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine».

angela regio o«Analizzando i nostri dati di allora, – dice ancora Angela Regio – e ancor più seguendo l’andamento attuale sappiamo di aver avuto ragione. Ci siamo resi conto che era urgente rispondere più in fretta possibile a questa nuova forma di emergenza sociale senza più attendere i tempi biblici della programmazione sanitaria regionale. Così abbiamo sollecitato la politica affinché programmasse la rete dei servizi sociosanitari occorrenti su tutto il territorio regionale ma la disastrosa situazione della sanità calabrese, sottoposta a piano di rientro, non ha lasciato fino a un paio d’anni fa, alcuno spiraglio. Abbiamo anche cercato di studiare un’ipotesi di servizio con la sola compartecipazione economica delle famiglie ma il costo previsto per la sua sostenibilità risultava troppo elevato e quindi improponibile. Abbiamo anche ricercato e partecipato, senza successo, ad alcuni bandi e progetti nazionali che potessero sostenerci nell’impresa. Così questa nostra progettualità rimaneva conservata pronta ad uscire fuori alla prima occasione utile. Che è arrivata nell’estate del 2016. Un contatto amicale ci ha messo in relazione con una fondazione elvetica interessata a supportare realtà del sud Italia che avevano un progetto concreto da realizzare per le persone con disabilità».

Dal 2017 ad oggi il lavoro del Centro autismo si è man mano adeguato a nuove programmazioni e riadattato l’organizzazione del team e degli spazi concessi dalle suore di Maria Bambina, alle esigenze crescenti e specialistiche. Il continuo aggiornamento professionale, la presenza di una Neuropsichiatra Infantile, della supervisione, di un centro diagnosi (sostenuto nella sua creazione da Fondazione Con IL SUD) permettono a questa realtà di mettere a punto la metodologia per trattamenti intensivi efficaci.Nel 2019 è stata attivata la trafila per ottenere dalla Regione Calabria l’autorizzazione sanitaria al funzionamento e il 16 febbraio 2024 è stato emanato il decreto regionale.