LA LECTIO MAGISTRALIS DI DON GIACOMO PANIZZA PER LA CAMPAGNA “COLTIVIAMO HUMUS”

Dieci realtà collettive agricole – biologiche in tutta Italia e numerose aggregazioni civiche per condividere valori e buone pratiche intorno al cibo, da chi produce a chi consuma. È la Rete Humus, che ha presentato in Calabria, a Lamezia Terme, nei locali di Sala Sintonia della Comunità Progetto Sud, la sua campagna “Coltiviamo humus”.

Annamaria Bavaro

Ad inizio lavori è Annamaria Bavaro, presidente della Cooperativa Le Agricole, che ricorda come l´evento segna «L´opportunità di coltivare in maniera etica e biologica rapporti tra aggregazioni sociali che condividono uguali obiettivi riguardo il rispetto della dignità umana e della natura».

on Giacomo Panizza, Annamaria Bavaro, Maurizio Agostino

Il referente della campagna “Coltiviamo Humus”, Maurizio Agostino ha presentato una realtà attiva da quasi dieci anni in Italia che «Vuole rafforzare una filiera di comunità di produttori-consumatori di biologico, che includa aspetti di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di sviluppo locale ».
«In poche parole – dice Agostino – L´obiettivo di questa campagna è far crescere la comunità di Humus grazie al contributo di tutti, per poter offrire alle aziende un supporto tecnico e una guida professionale che orienti il lavoro di queste ultime secondo i valori della rete e dall’altra garantire a tutti i consumatori informazioni concrete, formazione, relazioni e punti di incontro».

Ma è l´Enciclica di Papa Francesco, “Laudato si´” che è stata traccia alla lectio magistralis tenuta da Don Giacomo Panizza a consegnare ai presenti temi di riflessione intorno al rispetto della terra vista come “madre” che ci nutre e “sorella” con la quale si condivide l´esistenza.

Don Giacomo Panizza

“La terra ci precede”, questo il titolo, «Per ricordare a tutti e a tutte – ha detto – che sull’ambiente il pensiero laico e quello religioso possono andare d’accordo, poichè è umanamente ragionevole che la terra vada custodita, rispettata e sempre più convertita in casa comune, come scritto nella “Laudato si’” ». Un appello alla salvaguardia del Pianeta blu, perchè «La terra inquinata e impastata di rifiuti non biodegradabili – dice – rischia di diventare un immenso deposito di immondizia che avvelena il clima, influisce sul riscaldamento, perde foreste e catene alimentari marine, provoca migrazioni di animali, e dunque di popolazioni, come è sotto i nostri occhi. E – conclude regalando una sorta di vademecum riassuntivo a cui fare riferimento – : La terra richiede alle persone e alle culture vigilanza, impegno, educazione e spiritualità, per: puntare su stili di vita consapevoli, esercitarsi al dialogo tra differenti, all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente (e non solo col cemento, la plastica, ecc.) e convertirsi alla tenerezza verso tutte le creature, avendo cura di non trascurare l’amore difficile civile e politico e amare il riposo».

L´occasione è stata propizia anche per un buon aperitivo bio, preparato con i prodotti della cooperativa Le Agricole e preparato e servito da Mìscita, il servizio catering nato dalla stessa cooperativa.