Resto in Campo: Percorsi di Diritti Migranti

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

 
«L’ obiettivo principale di Resto in campo è realizzare azioni di sistema volte ad integrare e rafforzare le iniziative già esistenti nell’ambito della prevenzione, emersione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del lavoro irregolare – dice Marina Galati, direttrice del progetto – con un processo capace di mettere a sistema un’azione cooperativa e co-progettata tra i diversi territori della nostra regione».
 
Il progetto, infatti, è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’ attenzione anche a  quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati. 
 
«Dal tema dell’emergenza abitativa, al lavoro, alla formazione che mette in relazione lavoratori e imprese – chiude la Galati – il progetto tocca molti degli aspetti della vita sociale delle persone che provengono da Paesi terzi che vivono regolarmente in Italia.  Resto in Campo attiva , quindi, interventi multidisciplinari per rispondere efficacemente alla complessità dei bisogni dei destinatari progettando azioni personalizzate e flessibili con ogni singola persona.  Ci aspettiamo risultati importanti sia in termini di monitoraggio che di azione concrete, grazie alla rete attivata nell’ambito del progetto che conta di un partenariato largo e competente, già attivo sui temi della migrazione, e in particolare della prevenzione, del contrasto e dell’emersione dello sfruttamento lavorativo».

Marina Galati

Marina Galati, ph Maria Pia Tucci

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IL PROGETTO

Resto in Campo si svolge su tutto il territorio calabrese e agisce grazie ad una rete di partenariato vasta costituita da dieci partner, che vede come ente capofila la Regione Puglia, mentre il partner di progetto è la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del partenariato degli enti no-profit all’ Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Il progetto è realizzato nell’ambito di P.I.U. SU.PR.EME., promosso e co-finanziato dalla Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal PON “Inclusione” FSE 2014/2020 ASSE III e si inserisce nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Partner del progetto sono:

l’Associazione Mago Merlino, la Cooperativa Sociale Il Delta, la Cooperativa Sociale Strade di Casa, la Cooperativa Sociale Noemi, l’Associazione C.I.D.I.S. Onlus, la Fondazione Città Solidale, il Consorzio Sociale Goel, l’Associazione Piccola Opera Giovanni Paolo Onlus, la FLAI-CGIL Calabria.

Per approfondire Resto in campo