Equilibristi. Lavorare nel sociale
Equilibristi. Lavorare nel sociale
PANIZZA G., Economia, contesti, ambiente. Nuove prospettive di lavoro sociale, in AA. VV. Equilibristi. Lavorare nel sociale, 2015, pp. 111-132 Il lavoro sociale sarebbe da valorizzare, da elogiare non da stroncare. È utile e strategico. Contiene ampie prospettive. Raggiunge i suoi scopi non solo e non tanto in quanto può risolvere casi critici di singoli e disagi delle collettività. Parliamo di un lavoro che socializza davvero quando opera nei luoghi di vita della gente in generale – in quelli poveri come in quelli ricchi, in quelli salubri e in quelli malati, in quelli saccheggiati del loro capitale umano e in quelli rigenerati – al fine di rinforzare la società con competenze pratiche e di senso e rendere le comunità più coese e vivibili. Per le persone non c’è niente di più deleterio di una società asociale, chiusa e ostile perfino ai “suoi”. Si tratta di pensare sociale, coinvolgendo più soggetti ‒ sociali e istituzionali, civili ed economici – a impegnarsi a costruire comunità più aperte e accoglienti. Infatti, costruire tutto questo è parte essenziale del lavoro sociale. |