Il CNCA Calabria dichiara pericolosa la filosofia del disegno di legge Fini sulla droga
di Giacomo Panizza
Alcune comunità della Calabria non siamo andate alla conferenza governativa di Palermo sulla droga. Non abbiamo voluto. I gruppi del CNCA credono che si debba combattere la droga e non far la guerra ai giovani con problemi di droga, che occorra colpire pesante il commercio e lo spaccio illeciti, e non dedicarsi a punire indiscriminatamente i consumatori, specialmente i giovani e giovanissimi.
Dissentiamo sul “disegno di legge Fini”, quando accorpa in una sola tabella pseudo scientifica le più svariate sostanze stupefacenti, dando sanzioni indifferenziate senza fare distinzioni opportune, considerando i possessori di “fumo” alla stregua di spacciatori di eroina o di cocaina, prevedendo pene dai 6 ai 20 anni di reclusione come si fa per i criminali pericolosi.Dissentiamo su una filosofia che crede e pretende di educare attraverso punizioni e ricatti tra carcere o obbligo in comunità, andando contro ogni etica umana, e contro qualsiasi logica educativa di presa in carico, di riabilitazione, di terapeuticità.Dissentiamo con l’onorevole Fini e con quei servizi e comunità che, anche in Calabria, lo hanno ospitato e subìto senza contrastare la filosofia punitiva a cui si ispira la sua proposta di legge sulla droga. Al rappresentante di AN e del Governo, che intende varare subito lo stralcio al suo disegno di legge anche chiedendo la fiducia, i nostri gruppi opporranno resistenza (è il caso di dirlo!?) invitando politici, servizi, operatori e educatori, ad una seria riflessione sui temi dell’educazione e delle libertà connesse.
Per questo e altro ancora noi siamo andati alla controconferenza, a Roma, con GGIL, CISL, UIL, Forum Permanente del Terzo Settore, ACLI, AGESCI, Antigone, ARCI Ragazzi, LILA, MOVI, FEDERSERD, Exodus, Salesiani, Saman, e tante altre organizzazioni sociali ed educative laiche e religiose. Ci siamo andati per caldeggiare il ritiro della proposta legislativa di Fini, e per proporre che il Governo, piuttosto, scommetta fattivamente e non a parole sul sostegno a tanti servizi pubblici e privati, ai luoghi e agli strumenti dell’educazione, della prevenzione, cura e recupero delle persone che fanno uso e abuso di droghe, di tutte le droghe.
Lamezia Terme, 9 dicembre 2005