APPtraverso la Calabria: ripensare alle povertà educative costruendo comunità educanti 4.0
Tre anni, tanto è durato il progetto “Apptraverso la Calabria” ideato per indirizzare le giovani generazioni allo studio e al protagonismo, alla cultura e alla polis.
Si è svolto per metà tempo in condizioni normali e in seguito durante la pandemia da Covid-19 c’è stata l’ esigenza di una rimodulazione delle attività educative rivolte ai giovani e che hanno coinvolto le famiglie.
Un progetto articolato, finanziato da Impresa sociale CON i Bambini, che consegna un modello di rete territoriale virtuoso, realizzato grazie alla sinergia di base tra il coordinamento regionale CNCA, l’ ARCI Calabria con la comunità Progetto Sud capofila.
Oltre cinquanta le realtà educanti coinvolte tra scuole, parrocchie, associazioni di terzo settore, imprese e Università che hanno contribuito a fare di Apptraverso un progetto pilota di “comunità educanti” nella regione a più alto tasso di abbandono scolastico con un forte gap di alfabetizzazione digitale.
Le attività svolte nel percorso di tre anni sono state concluse insieme a numerosi rappresentanti dei beneficiari ospitati il 13 luglio 2021 presso l’agriturismo Costantino a Maida (CZ), congiuntamente a educatori, animatori territoriali, corpo docente, rappresentanti delle associazioni e delle imprese che hanno «lavorato insieme per contrastare la povertà educativa, unendo la tecnologia alla didattica» come sottolinea Isabella Saraceni, coordinatrice e responsabile di progetto. «In questi anni – continua – abbiamo svolto viaggi reali e virtuali, abbiamo consentito agli studenti di conoscere i nostri territori, aziende piccole e imprese grandi; realizzato laboratori formativi e creativi; svolto attività di sostegno didattico e supporto all’educazione genitoriale; realizzato dirette social e webinar formativi; realizzato strumenti digitali come l’APP contente i lavori svolti dagli studenti in questi anni e realizzato il Salone dell’orientamento virtuale denominato “NOescaperoom”. Abbiamo accompagnato i giovani a guardare i loro luoghi con occhi diversi».
Ed è stata proprio la visione uno dei fili conduttori che ha caratterizzato il percorso di Apptraverso contribuendo a rafforzare la trama del tessuto sociale, dando importanza alle aspirazioni e facendo prendere voce ai giovani. Essi hanno restituito produzioni di competenza e sogno servendosi dei linguaggi e delle nuove conoscenze acquisite dal progetto.
«Fare rete e costruire comunità educanti e di pratiche mettendo in relazione il territorio per lo sviluppo di un apprendimento continuo e permanente, – continua la Saraceni – . Ci siamo avvalsi- conclude- di competenze e talenti in grado di affiancare i giovani ad orientarsi nelle scelte senza però intralciare il loro protagonismo».
Per l’evento di chiusura sono intervenuti i rappresentanti degli enti del terzo settore e degli Istituti superiori della città di Lamezia Terme (Istituto Comprensivo Manzoni-Augruso, Istituto Comprensivo Nicotera-Costabile, Liceo Tommaso Campanella, Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e Ristorativi L. Einaudi); di Cosenza (Polo Tecnico Scientifico Brutium, Istituto Tecnico del Turismo Ugo Calvanese di Tortora (CS), Parrocchia Stella Maris (Tortora), di Crotone (Istituto Comprensivo Alcmeone, Istituto Comprensivo Papanice, Liceo G.V. Gravina) e di Reggio Calabria (Istituto di Istruzione Superiore L. Nostro – L. Repaci, Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria).
Durante la giornata sono seguiti gli interventi di Marina Galati presidente del CNCA Calabria, che ha fatto esprimere gli studenti sulla percezione del cambiamento prodotto in essi dal progetto e le risposte interessanti sono arrivate proprio dai giovani che con lucida empatia hanno dichiarato le difficoltà e gli apprendimenti. Così anche la gratitudine espressa da operatori e insegnanti che hanno potuto ascoltare i loro nuovi bisogni e potuto reindirizzare le attività. Una su tutte «abbiamo imparato che il mondo continua a essere un bel posto, nonostante la pandemia e tutto quello che siamo stati costretti a vivere».
Mattinata vivace che si è snodata tra performance coreutiche, videoclip, testimonianze e opportunità di credere che «l’innovazione digitale sia un processo possibile e perseguibile se indirizzato su assi strategiche di crescita sociale» come dichiarato in un passaggio da Gennaro di Cello, referente ARCI Calabria.
A chiudere con un accorato appello ai giovani è stato Don Giacomo Panizza: «Lanciatevi, studiate e sperimentatevi credendo nella forza di essere voi stessi in cammino con una comunità umana civile».