Sull’uso di droghe: “Fermiamo lo stigma e la discriminazione rafforziamo la prevenzione”
Dalla XXXVIII giornata Mondiale Lotta alla Droga L’appello di Comunità Progetto Sud: Avere una Regione Calabria più capace di liberarsi dalle dipendenze e discriminazioni connesse agli abusi delle droghe e ai mercati mondiali e locali illeciti
Nella Giornata voluta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (26 giugno) che ricorda l’impegno della lotta alla droga, le persone ospiti di servizi e strutture della Comunità terapeutica Fandango, si sono incontrati negli spazi di via delle Vigne; con loro il presidente della Comunità Progetto Sud: Don Giacomo Panizza.
Il tema messo al centro è stato lo stesso voluto dall’ ONU per questo 2023: Fermiamo lo stigma e la discriminazione rafforziamo la prevenzione.
Un pomeriggio di festa e riflessione, un’occasione per riscoprirne il senso di questa Giornata Mondiale e rilanciare l’obiettivo di sempre: aiutare le persone a riprendere in mano la loro vita e rafforzare gli strumenti di prevenzione, cura e riabilitazione sul nostro territorio.
E il tasto dolente è proprio «nell’attuale sistema dei servizi in Calabria – racconta Roberto Gatto, referente coordinatore dell’area dipendenze della Comunità Progetto Sud – dove le attività di prevenzione sono completamente ferme da diversi anni e i progetti dove sperimentare percorsi di inserimento sociale, lavorativo e abitativo sono praticamente insistenti. Calabria che conosce solo due, tipologie di comunità a fronte, per esempio, delle 18 esistenti, in Lombardia».
La data della giornata Mondiale della lotta alle droghe è stata anche la tappa conclusiva un’attività specifica, durata quattro mesi, durante la quale gli ospiti della Comunità terapeutica Fandango, hanno sperimentato il lavoro in gruppo, di squadra, alla riscoperta delle proprie capacità e abilità manuali e creative; mesi in cui è stata particolarmente prestata attenzione alla cura dei luoghi in cui si vive, allo stupore davanti alla verità e alla bellezza.
«In questi mesi abbiamo attivato alcuni laboratori – dice ancora Roberto Gatto – in cui abbiamo realizzato oggetti e vissuto attività che ci hanno aiutato a far sentire la comunità un luogo vivo, dove sperimentare la voglia di costruire il futuro a partire da nuovi desideri e capacità. Convinti – dice ancora Gatto – che il primo passo è smettere di usare sostanze, ma che il cammino continua ripartendo da se stessi e dalle proprie aspirazioni».
Il Lavoro della Comunità Progetto Sud, nell’ambito degli interventi dedicati alle dipendenze lavora in costante relazione con il territorio, incontrando, durante l’anno, alunni nelle scuole, giovani e meno giovani nelle parrocchie e fornendo ad organizzazioni educative informazioni e strumenti indispensabili a conoscere il fenomeno legato all’uso e abuso di sostanze psicotrope, alcoliche e indirizzando alla consapevolezza sulla pericolosità delle nuove dipendenze, quelle senza sostanze: da gioco o da internet, per esempio, che sempre più si inquadrano in comportamenti problematici e in più face di età.
«Ma questo non può bastare – dice ancora Gatto – Un altro capitolo necessario riguarda il servizio pubblico. Il Sistema Italiano è sempre stato all’avanguardia in tutto il mondo e si reggeva su due pilastri: il servizio Pubblico e i servizi privati accreditati in un equilibrio che nel corso degli anni ha creato tante sperimentazioni e risultati efficaci».
«Oggi, questo equilibrio rischia di scomparire – conclude Roberto Gatto -. Il sistema pubblico rappresentato dai SERD è in seria difficolta in termini di risorse umane e strutturali – organizzative, con personale storico che va in pensione e che non viene sostituito. Personale che transita per arrivare in altri settori. A questo aggiungiamo la mancanza di un aggiornamento nella distribuzione sui territori per mancanza di un Osservatorio che ne studi le evoluzioni: il tutto sta creando una situazione di grave emergenza non più sostenibile».
Infine l’appello alla politica calabrese che, conclude Gatto «Nella Giornata Mondiale della Lotta alle droghe è responsabilmente il minimo che si possa chiedere per avere una Regione Calabria più capace di liberarsi dalle dipendenze e discriminazioni connesse agli abusi delle droghe e ai mercati mondiali e locali illeciti». E ancora – «Esistono SERD senza presenze indispensabili quali medici e figure fondamentali: psicologi ed educatori che portano a riduzioni di orari e di giorni di apertura al pubblico. Il tutto crea difficoltà nel diritto alla cura di migliaia di utenti e cittadini calabresi. Al Presidente Occhiuto, commissario della Sanità, che ha nominato come suo referente politico,l’On.le Pasqualina Straface, chiediamo di prendere in esame queste criticità e attraverso un confronto tra tutti i soggetti del sistema sanitario e sociosanitario trovino le idonee soluzioni».