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L’appello all’adesione: dal MEAN tre proposte all’Europa che partono anche dalla Calabria

Il lavoro del MEAN (MOVIMENTO EUROPEO DI AZIONE NON VIOLENTA) continua anche lontano dai riflettori, ma sempre vicino alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina.

Un lavoro di presenza fisica e che non si ferma nelle proposte per la pace, che punta a  «coinvolgere la società civile pacifista da un dibattito polarizzato sull’opportunità o meno dell’invio delle armi per farle ritrovare l’indispensabile unità di intenti e d’azione necessaria al cammino di una pace giusta», come scritto nell’ ultimo documento condiviso dalle oltre 100 associazioni in tutta Italia che fanno parte del movimento.

La Comunità Progetto Sud è tra le realtà che hanno fondato il MEAN e Don Giacomo Panizza, in questo ultimo anno si è recato più volte in Ucraina insieme agli altri rappresentanti del Movimento, incontrando sul posto i civili organizzati in associazioni e le istituzioni politiche e religiose, come anche inviando medicinali, cibo e abiti, costruendo là un Peace Village e accogliendo profughi qui in Italia.

peace village mean brovary villaggio della pace a brovary
villaggio della pace a Brovary (foto dal profilo facebook MEAN)

Nei prossimi giorni una delegazione MEAN si recherà a Strasburgo a parlare ai gruppi europarlamentari, è stata perciò attivata una raccolta firme per l’istituzione dei corpi civili di pace con il bagaglio di tre proposte condivise.

E anche dalla Calabria parte l’appello del MEAN, a diffonderlo è lo stesso don Giacomo Panizza «Siamo davanti ad una nuova proposta condivisa e che vogliamo sia sottoscritta e compresa da più persone possibili, – dice Panizza – perché non cadiamo nella trappola dell’indifferenza davanti ad un conflitto che continua a minacciare il cuore dell’Europa e non solo».

La prima delle tre proposte è la convocazione al più presto di una “Conferenza Europea sui criteri per la istituzione e per la operatività dei Corpi Civili di Pace Europei” con protagonisti i costruttori di pace sia istituzionali che non governativi (come del resto era nelle intenzioni di Alex Langer) con esperienze significative sul campo.

La seconda: è rivolta al Governo italiano perché rilanci e ridefinisca il concetto di Corpi civili di Pace nel nostro Paese uscendo dalla sperimentazione infinita in cui li si è confinati dal 2014 ad oggi.

La terza proposta  è la convocazione di una “Marcia nonviolenta della fraternità e della pace” da farsi possibilmente entro l’estate 2023

L’adesione avviene tramite questo modulo di raccolta firme: Corpi Civili di Pace e la grande Marcia Nonviolenta!https://projectmean.it/istituire-i-corpi-civili-di-pace-europei/

 

mean leopoli _luca Daniele

LE TRE PROPOSTE NEL DETTAGLIO 

PRIMA PROPOSTA

La nostra prima proposta è la convocazione al più presto di una “Conferenza Europea sui criteri per la istituzione e per la operatività dei Corpi Civili di Pace Europei” con protagonisti i costruttori di pace sia istituzionali che non governativi (come del resto era nelle intenzioni di Alex Langer) con esperienze significative sul campo. Una conferenza promossa, in una città dell’Ucraina, da una Cabina di Regia formata da esponenti della società civile europea e presieduta da membri della società civile ucraina, alla quale gli esponenti delle istituzioni politiche a vari livelli sono invitati a partecipare prima di tutto come ascoltatori e poi come decisori, ovvero come interlocutori responsabili di risposte puntuali entro tempi definiti.

La scelta di un città ucraina come sede di un tale evento, così come la presidenza della iniziativa, sono anche simbolicamente un riconoscimento che con la propria lotta e la propria vita, questo popolo si è conquistato il titolo di primus inter pares nella famiglia europea e che nessun altro più di loro può esigere una svolta (o se si vuole una accelerazione) nella strutturazione del governo europeo, tale da renderlo sul serio portatore di una visione e di una strategia che assegni a questo continente il ruolo che, stante le tormentate lezioni della sua storia, gli spetta, e cioè quello di garante della gestione costruttiva di conflitti sia al proprio interno che a livello internazionale.

Aggiungiamo che la auspicabilità di una tale conferenza era già stata avanzata da ben due studi di fattibilità sui requisiti per il buon funzionamento dei CCPE, commissionati dalla Commissione Europea rispettivamente nel 2004 e 2005. Entrambe hanno sottolineato la centralità di professionisti “non statali”, reclutati da un gruppo dirigente che opera secondo procedure ad hoc, in grado di valorizzare i particolari punti di forza e di porre riparo alle specifiche criticità di ogni situazione di crisi nella sua unicità, e quindi con un approccio più di “animazione” di contesti di mutuo apprendimento che non di applicazione di piani predefiniti. Questa problematica è presente anche nel draft appena adottato dalla Commissione Esteri del Parlamento Europeo sulla “Implementazione della PCSD civile e altra assistenza civile dell’Ue in materia di sicurezza” che sarà all’ordine del giorno della seduta plenaria di maggio sottolineando che il progetto di CCPE dovrebbe costituire un ulteriore strumento a disposizione dell’Ue per un approccio integrato alla gestione civile delle crisi . Chiediamo al Consiglio di includere il progetto di CCPE nel nuovo Civilian CSDP Compact che sarà presentato a Maggio e al governo italiano, in particolare, di sostenere questa proposta.

Si tratta di osare pensare a livello europeo ad un organismo sulla gestione costruttiva dei conflitti come necessario complemento e pari dignità del corpo militare previsto dalla “Bussola” approvata dai ministri della difesa dei Paesi Ue nel marzo 2022 e che prevede entro il 2025 una forza di 5000 militari per il pronto intervento. Si tratta, per le istituzioni europee di riconoscere che come tutti i cambiamenti sistemici, anche questo, deve trovare fonte e impulso nelle dinamiche della società civile e in nuove forme di dialogo fra società civile e rappresentanze politiche.  

 

SECONDA PROPOSTA

La seconda proposta è rivolta al Governo italiano perché rilanci e ridefinisca il concetto di Corpi civili di Pace nel nostro Paese uscendo dalla sperimentazione infinita in cui li si è confinati dal 2014 ad oggi. Dal 2014 a 31 dicembre 2022, l’Italia ha speso 190 miliardi di euro in Spesa Militare ma non è riuscita a spendere 9 milioni per sperimentazione Corpi Civili di Pace.

 

TERZA PROPOSTA

La Terza proposta è la convocazione di una “Marcia nonviolenta della fraternità e della pace” da farsi possibilmente entro l’estate 2023 come manifestazione nonviolenta conclusiva della Conferenza di cui alla Proposta 1.

Siamo consapevoli, come pacifisti europei, di non avere nel nostro dna, e nella nostra storia secolare, un cammino di liberazione dalle oppressioni basato sull’ahimsa e sul satyagraha di natura orientale, ma sulla nostra capacità di reagire in armi ed in solidarietà.

Dalla rivoluzione francese alla liberazione dal nazifascimo l’Europa civile si è sempre distinta per la sua capacità di sovvertire con la forza degli ultimi e degli oppressi le posizioni degli oppressori, fino a costituire ordinamenti sociali ed istituzionali sempre più democratici, egalitari e liberali.

Siamo altresì consapevoli di trovarci di fronte all’inedito di dover esercitare, per la prima volta dai trattati di Roma che hanno istituito la CECA e la CEE, la nostra “coscienza atomica”, la coscienza di un pacifismo attivo che ha il compito di scongiurare con ogni forza del cuore e dell’intelletto l’autodistruzione del nostro continente per mano delle potenze nucleari, potenze che sono visibilmente in gioco nello scenario attuale del conflitto ucraino.

La marcia dovrà essere la dimostrazione plastica della coscienza atomica degli europei e dovrà essere capace di coinvolgere migliaia di cittadini provenienti da tutti i paesi europei e guidata dalla società civile ucraina che in questo primo anno di guerra si è distinta non solo per la resistenza in armi, ma anche e soprattutto per le tante e quotidiane forme della resistenza nonviolenta all’invasione della Federazione Russa.

Essa dovrà avvenire sulla scorta degli insegnamenti gandhiani, del pensiero laico pacifista europeo e degli insegnamenti della recente dottrina sociale della Chiesa Cattolica così come delle dottrine pacifiste di tutte le religioni presenti nella nostra casa comune .

Di fronte all’escalation atomica della guerra in corso, nel cuore dell’Europa, ed all’assenza contingente di un esercito europeo, così come di un dispositivo già funzionante di Corpo Civile Europeo, chiamiamo tutti i costruttori di pace a formare una vera e propria catena umana di donne e uomini che si tengano per mano, mettendo in gioco i propri corpi per annunciare con la nostra presenza nei pressi del fronte ucraino il messaggio più semplice di sempre: l’unità di destino della comune umanità fra i popoli e l’annuncio di una vittoria che sia fondata su un nuovo patto tra gli europei e non sia umiliazione per nessuno.

Troviamoci noi abitanti del pianeta per ripensare l’assetto europeo e mondiale alla luce delle finora inedite garanzie di libertà e sicurezza, per gli ucraini e per i russi, per tutti i popoli e per ognuno di noi.

La marcia europea dovrà costituire una vera e propria catena di fratellanza che metta in primo piano, in prima pagina, chi ha diritto alla difesa di fronte alla aggressione, ma non ha niente a che vedere con i “signori della guerra”, da qualsiasi parte si collochino, e ha molto a che fare con le occasioni perdute di amore e creatività, provocate da ogni guerra.

Una Marcia non violenta che sia un evento di massa capace di far capire ai potenti che le persone comuni di Europa sono schierate contro la violenza nei conflitti e dica con forza ai governi che senza dare voce e ascolto alla società civile non sarà possibile oggi porre fine a nessuna guerra né costruire un mondo meno diseguale e più solidale.

Ci daremo un appuntamento in un giorno preciso alla frontiera polacca e guidati nell’organizzazione dalla società civile ucraina, usando pullman e treni speciali, raggiungeremo il confine di uno dei fronti di guerra (es. nei pressi di Kherson o di Backhmut)  per manifestare il nostro dissenso alla guerra con la nostra presenza fisica, stanziando per almeno sette giorni nel luogo indicato, coadiuvati da strutture da campeggio per la permanenza in loco.

 

Foto in evidenza di Luca Daniele: Leopoli, MEAN, VIAGGIO DEL 24-26 OTTOBRE 2022

mean leopoli _luca Daniele

A Leopoli, con il MEAN per firmare i patti di Lviv

Sono stati due giorni di incontri nel cuore di Leopoli, quando l’autunno, in Ucraina sa già di inverno e dove le sirene non smettono di avvisare che c’è un nuovo attacco in corso.

Dove i telefoni, a volte sono a singhiozzo, ma dove puoi ancora avere il coraggio di pensare e costruire, insieme ad altri un cammino di pace e di futuro.

A Leopoli, Lviv,  per questo quarto viaggio del MEAN – Movimento Europeo di Azione non violenta, sono partiti in 40: gli attivisti guidati da Angelo Moretti e Sindaci di Comuni provenienti da diverse regioni italiane.

L’ intento, diventato azione è quello di continuare la costruzione del Dialogo che a più livelli: Istituzioni civili e religiose, società civile e terzo settore.

Come racconta Marianella Sclavi «abbiamo parlato di buon governo» e «abbiamo ascoltato e visto-dice don Giacomo Panizza a Giornale Radio Sociale- un popolo che non rinuncia alla libertà».

Da Leopoli – dichiara ancora il Presidente della Comunità Progetto Sud a Vita.it – torniamo con «La concreta crudeltà della guerra guerreggiata solo in difesa del popolo di Ucraina ci ha imposto parole concrete, vive e credibili nel mentre le dicevamo. Alcuni sindaci di comuni italiani e rappresentanti del MEAN abbiamo espresso la pace da costruire attraverso i termini di collaborazione: patti per la ricostruzione, lavoro, salute, continuazione degli aiuti umanitari, per costruire vera uguaglianza tra le nazioni e democrazia politica, sociale, culturale. Anche stavolta torno con l’utopica speranza che questi e altri segni di pace fruttifichino presto facendo tacere le armi e gli odi e parlare Le verità e il coraggio della riconciliazione».

 

Di seguito qualche stralcio e  link degli articoli che raccontano questo quarto viaggio a Lviv (Leopoli)

Gli attivisti del Mean sono di nuovo in Ucraina con un gruppo di sindaci. La corrispondenza del portavoce del Movimento: «Avremmo potuto organizzare una conference call per far accordare i sindaci italiani ed i sindaci ucraini su una collaborazione proficua negli aiuti umanitari e nell’accoglienza degli sfollati interni, ma avremmo tradito il compito di essere portatori credibili di un messaggio nuovo dall’Europa: che la pace si costruisca e si sorregga con una trama fitta e variegata di incontri, in cui ognuno di noi può fare la sua parte» Vita del 24 ottobre 2022 

In 40, fra sindaci italiani e ucraini, insieme a rappresentanti della società civile dei due Paesi, firmano gli accordi di amicizia tra le città per “difendere il popolo aggredito” al di là delle armi Avvenire 26 ottobre 2022

Firmati i “Patti di Lviv” tra municipalità. Il MEAN-Movimento di Azione Nonviolenta, insieme ad alcuni comuni italiani e al Coordinatore delle ANCI regionali italiane hanno firmato con venticinque comuni ucraini uno Statement che da oggi regola i reciproci impegni a favore del popolo ucraino aggredito. Cinque articoli in tutto tra cui spicca l’istituzione di una Commissione Verità e riconciliazione. Il MEAN-Movimento di Azione Nonviolenta è tornato in Ucraina, questa volta, per la quarta missione, a Lviv (Leopoli).  Vita del 26 ottobre 2022

Ma cosa sta accadendo nell’Ucraina sotto le bombe? Sono rientrati in Italia i rappresentanti del Movimento europeo di azione non violenta da Leopoli. Maria Pia Tucci ha raccolto le voci di Don Giacomo Panizza e Marianella Sclavi.  Giornale radio Sociale del 27 ottobre 2022

AgenSir 27 ottobre 2022

Foto in evidenza  e gallery di Luca Daniele

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Lamezia Terme Piazza di Pace

In collegamento da KIEV con don Giacomo Panizza e gli attivisti del Movimento europeo di azione non violenta (Meanin marcia per la Pace. Domenica 10 giugno ore 19 | Sala Sintonia | Via Reillo, 5

Una marcia per la Pace, per il “cessate il fuoco” che porterà a Kiev, il 10 e l’ 11 luglio gli attivisti del Movimento europeo di azione non violenta (Mean): 35 associazioni sparse sul territorio nazionale lavorano da tempo per il dialogo, con azioni distensive e di aiuto per richiamare un impegno alla pace che può nascere dal basso.

Anche la Calabria che costruisce azioni pace c’è, e cammina verso Kiev sulle gambe di Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud.

Per essere partecipi di questo viaggio, Lamezia Terme sarà una delle venti Piazze di Pace italiane e alle 19 di domenica 10 luglio si collegherà, in remoto, da Sala Sintonia in Via Reillo, con gli attivisti nonviolenti del MEAN in Ucraina e con le altre città che sostengono la manifestazione pacifista.

«Abbiamo deciso di esserci a mani disarmate, nelle zone di guerra e di rischi continui. – Dice don Giacomo Panizza nel suo messaggio di adesione -. «Esserci con un movimento nonviolento che ha tanto da dire e ancor più da scambiare». E ancora – «Abbiamo bisogno di renderci conto della giustezza di smettere con le guerre e con armamenti che uccidono o silenzi che lasciano morire. La pace vera non fuoriesce dalle guerre, ma esiste dentro cuori e intelletti affamati di ambizioni e politiche davvero umanizzanti».

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Sulle giornate sono stati forniti pochi dettagli, per ragioni di sicurezza, ma sono previsti «incontri tra le due società civili – spiega Angelo Moretti, presidente Presidente della rete di Economia Civile Consorzio Sale della Terra di Benevento e portavoce di Mean – che discuteranno assieme di pace, ma anche delle possibili strategie per tutelare la cultura ucraina, per difendere i bambini, per coinvolgere l’opinione pubblica nei negoziati. Il tutto in collegamento con 20 piazze italiane. Un confronto che produrrà dei documenti in cui delineare le iniziative da mettere in campo e al quale parteciperanno anche autorità locali e il nunzio apostolico in Ucraina».

Si stanno organizzando collegamenti da Napoli, Milano, Roma, Trento, Bolzano, Brescia, Benevento, Lamezia Terme, Aversa, Marigliano, Pomigliano d’Arco, Manfredonia, Battipaglia, Bergamo, Casagiove e addirittura da Londra! La lista è in aggiornamento

Chi vorrà aderire alla piazza di Pace di Lamezia potrà raggiungere Sala Sintonia dalle 18.45

Scarica qui il decalogo di pace del MEAN

mean

DOMENICA 10 LUGLIO ARRIVANO IN TUTTA ITALIA LE PIAZZE DI PACE, IN COLLEGAMENTO CON IL MEAN A KIEV

Il 10 luglio, dalle ore 19, in molte piazze d’Italia si terrà un momento di festa e scambio in collegamento con gli attivisti nonviolenti a Kiev. Grazie all’impegno di tante associazioni e parrocchie sui territori, infatti, piu di 10 cittá si popoleranno di per la Nonviolenza Attiva.
Il momento (ore 20 in Ucraina), prevedrà uno scambio festoso di canti, poesie, pezzi teatrali, per far arrivare forte e chiara la solidarietà degli europei non solo attraverso i governi, con le armi o le sanzioni, ma con un vero legame civile ed umano tra popoli, in nome della nonviolenza attiva. Tutti uniti dallo stesso destino di appartenenza all’Europa, di cui sia l’Ucraina che la cultura russa fanno parte.
Al primo posto per numero di Piazze di pace ospitate c’é la Campania. A Pomigliano D’Arco (Napoli) nella parrocchia di San Felice in Pincis, (via Felice Cavallotti, 2), si riuniranno gruppi di volontari Caritas, associazioni del territorio e una rappresentanza numerosa della comunità ucraina. Durante la festa in diretta con Kiev, ci saranno canti, poesie e invocazioni per la pace. La comunità ucraina sarà presentata da padre Vasil, sacerdote ortodosso. Per informazioni: don Giuseppe Gambardella
(peppinogambardella@gmail.com).
A Napoli invece l’evento si terrà coinvolgendo la cittadinanza e istituzioni municipali, a Largo San Martino, nel quartiere Vomero-Arenella. Per informazioni: Tina Rubino (trubino55@gmail.com).
Sempre in provincia di Napoli, a Marigliano, eccezionalmente per questa piazza l’11 luglio sera, circa 250 ragazzi e giovani dell’oratorio estivo si collegheranno con gli attivisti nonviolenti in Ucraina da piazza Municipio, insieme con il sindaco, il Consiglio comunale e il vescovo. Per informazioni: Fedele Salvatore (fedelesalvatore@irene95.it).
In provincia di Caserta, a Casagiove, mille persone domenica si ritroveranno alle 20 nella parrocchia di San Michele Arcangelo (Via Filippo Iovara, 107), per collegarsi con Kiev alla fine di un momento di preghiera per la pace. Per informazioni: don Stefano Giaquinto (donstefanogiaquinto@virgilio.it).
Mentre a Benevento l’appuntamento sarà alle 19 in piazza Carlo Torre, davanti alla Basilica di S. Bartolomeo. Parteciperanno alla manifestazione molte associazioni e organizzazioni del territorio, tra cui “Consorzio Sale della terra”, Azione Cattolica diocesana, Laboratorio per la felicità pubblica, Libera, Cgil e Anpi. Per informazioni: Ettore Rossi (ettor.rossi@gmail.com).
A Roma domenica sera gli attivisti nonviolenti si raduneranno alle 19 nel cortile nella scuola Daniele Manin (plesso “Di Donato”, in via Bixio, 85), istituto simbolo di accoglienza e di pace. Dopo un rinfresco di benvenuto, ci sarà spazio per un confronto tra i partecipanti, prima di collegarsi con le altre piazze e con Kiev. Per informazioni: Gianluca Cantisani (gianlucacantisani1@gmail.com).
Milano sarà presente con due piazze: una sarà al Centro di Accoglienza Profughi Ucraini Don Orione, nella parrocchia di San Benedetto (Oratorio Don Orione, via Strozzi 1) e l’altra al Centro di accoglienza per mamme e bambini ucraini, Casa della Carità (via Pusiano 22). Per la prima piazza l’appuntamento sarà alle ore 18, e prima del collegamento Milano-Kiev, ci saranno le testimonianze di volontari e rifugiati. Prima della conclusione ci sarà anche tempo per un rinfresco e un momento di confronto finale. Per informazioni: Clelia Lucenti (clelialucenti@gmail.com).
Nella seconda piazza, l’appuntamento é per domenica alle 19, e saranno presenti volontari, ospiti ucraini, e don Virginio Colmegna, presidente Casa della Carità Milano. Per informazioni: Andrea Donegá (andrea.donega@icloud.com).
La bellezza della nonviolenza é che non conosce confini. Infatti domenica, in collegamento con Kiev, ci sarà anche Londra, con la chiesa cattolica italiana di St. Peter, (136 Clerkenwell Rd, London EC1R 5DL). L’appuntamento sarà alle 18.
Per informazioni: Rosa Lorini (mariarosalorini@gmail.com) e Lidia Guerra (lidia.guerra@hotmail.com).
Altre piazze sono in attesa di conferma.
MEAN, Movimento Europeo di Azione Nonviolenta
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Stiamo raccontando il viaggio sui nostri profili social:
Facebook: MEAN Movimento Europeo Azione Nonviolenta @meanprogetto
Twitter: MEAN – Movimento Europeo Azione Nonviolenta (@MeanAzione)
Instagram:@mean.project
mean

11 luglio la marcia di MEAN

Manifestazione per un cessate il fuoco immediato e l’apertura di negoziati di pace

GIOVEDÌ 2 GIUGNO ORE 19:00-21.30 ONLINE la PRESENTAZIONE ONLINE DEL MEAN E DELLA MARCIA DELL’11 LUGLIO 2022 HTTPS://FB.ME/E/4P9O608HE

Evento online di presentazione del MEAN e della manifestazione che abbiamo programmato per l’11 luglio 2022 in Ucraina, dopo diversi incontri e colloqui anche con le associazioni della società civile ucraina.
Il nostro scopo immediato è quello di fare appello innanzitutto ai leader europei affinché si mobilitino in modo deciso e creativo per attuare un immediato cessate il fuoco e per avviare incontri e negoziati, avendo in mente la costruzione di un sistema di coesistenza pacifica tra i popoli del mondo, in cui anche la società civile abbia parola e ascolto.
All’evento, organizzato da Piernicola Pedicini, Membro del Parlamento europeo, parteciperanno associazioni ed istituzioni italiane ed europee, in collaborazione con il Gruppo dei Verdi/Ale.
Le relazioni sono affidate a:
– Piernicola PEDICINI, Eurodeputato;
– Angelo MORETTI, Spokesman del MEANproject
– Stefano FASSINA, Deputato ed Economista
– Franco FRACASSI, Scrittore e giornalista
– Pierfrancesco MAJORINO, Eurodeputato
– Barbara LEZZI, Senatrice
– Rosa D’AMATO, Eurodeputata
– Maria MUSCARA’, Membro Consiglio regionale Campania
– Marianella SCLAVI, Antropologa ed Etnografa, Attivista Fondazione Langer
– Riccardo BONACINA, Fondatore di Vita non profit
– Maria Grazia GUIDA, Presidente Associazione Nazionale “Reti della Carità”

Il sito per ogni informazione e iscrizione al MEAN è www.projectmean.it
Informazioni possono essere chieste a info@projectmean.it