whatsapp image 2023 08 21 at 20.56.54

Il sogno di Stanley: Chrispatri african market il bazar multietnico apre a Sambiase

L’INAUGURAZIONE MARTEDÌ 22 AGOSTO 2023 | h 18:30 | PIAZZA FIORENTINO N°21 [SAMBIASE] LAMEZIA TERME (CZ)

Stanley Aiya Aizobua è padre di due figli, marito di Patricia e ha una rete sociale forte e radicata a Lamezia Terme.

Arrivato dalla Nigeria, con un diploma in “business education” ha continuato a studiare e a inseguire il sogno di avere un’attività di piccola impresa da poter gestire con Patricia e potersi così realizzare lavorativamente.

Intanto è stato bracciante agricolo, mediatore culturale, operatore per lo smaltimento dei rifiuti, operaio, panettiere, cameriere e barista e ha sviluppato abilità manuali, capacità pratiche e comunicative e ha arricchito il suo bagaglio umano costruendo intorno a sé una rete di buone relazioni.

E così, Martedì 22 agosto 2023 alle ore 18.30, si apriranno le porte CHRISPATRI African Market il bazar multietnico a conduzione familiare che offrirà alla propria clientela alimenti e bevande etniche, di origine africana e mediorientale.

whatsapp image 2023 08 21 at 20.57.21

Una storia di vita che si intreccia con la comunità e che disegna destini fatti di volontà, studio e opportunità, tutte ragioni che si legano ad un intenso lavoro sociale svolto sul campo da gruppi di animazione sociale.

Stanley, infatti, è destinatario dell’azione “Concessione contributi e agevolazione allo start- up” del progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” – di P.I.U. Su.Pr.Eme.Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento che vede capofila la Comunità Progetto Sud che, accompagnata da una rete regionale ampia, lavora per l’emersione e lo sviluppo di imprese etiche.

In questa specifica azione, che vede la realizzazione della prima start up, altre ne saranno realizzate nell’ambito del progetto, il lavoro è stato coordinato da Comunità Progetto Sud e condiviso con Goel Gruppo cooperativo e con il Progetto Policoro Lamezia Terme.

IL PROGETTO :

Innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa attraverso l’attuazione di servizi che favoriscano l’emersione, la presa incarico delle vittime e/o potenziali di sfruttamento e al loro inserimento/reinserimento socio lavorativo; attivare percorsi di accompagnamento e di riqualificazione che consentano l’acquisizione di competenze spendibili nel settore di riferimento: sono questi gli obiettivi primari di Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti – P.I.U. SU.PR.EME. progetto che mira a realizzare azioni di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio lavorativa di persone migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Il progetto è attivo sulle tre piane calabresi: Sibari, Gioia Tauro e Lamezia Terme, ed estende l’attenzione anche a quelli che sono definiti “nuovi territori di sfruttamento”: la costa jonica reggina, quella catanzarese e altre aree come Crotone, Cutro, la Sila e la Valle del Crati.

Per saperne di più: resto-in-campo

Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020 – CUP B35B19000250006 | Azione WP 5 Task 5 – Incentivi per l’emersione e lo sviluppo di imprese etiche.

 

Scarica il Comunicato stampa

Rassegna stampa

TgR Rai Calabria

Corriere della Calabria

Giornale Radio Sociale

Vita.it

Il Quotidiano del Sud

Gazzetta del Sud

Il dispaccio

Corriere di Lamezia

Lameziainforma

whatsapp image 2023 06 17 at 09.20.19

Agire l’accoglienza: Giornata Mondiale del rifugiato 2023

Agire l’accoglienza è il tema della Giornata del rifugiato 2023 ed è organizzata in collaborazione con il Movimento  Umanità in ricerca, nato spontaneamente all’indomani della strage di migranti avvenuta a poche miglia dalle coste di Steccato di Cutro, il 26 febbraio di quest’anno.

Al Movimento aderiscono AGESCI Zona Reventino, ARCI APS Lamezia Terme/Vibo Valentia, Arci APS Servizio civile Lamezia Terme/Vibo Valentia, Azione Cattolica Diocesi di Lamezia Terme, Associazione Comunità
Progetto Sud (SAI Ordinari e Minori Lamezia Terme – SAI Ordinari Miglierina), Movimento ICICA, InRete
Cooperativa Sociale (SAI Ordinari e Minori Lamezia Terme – SAI Ordinari Miglierina), Associazione Mago
Merlino, MASCI Zona Reventino, Open Space APS, Pax Christi-Punto Pace Lamezia Terme, Progetto Policoro Diocesi di Lamezia Terme, Fondazione Trame.

ed è proprio all’ interno del Trame Festival dei libri sulle mafie che si inserisce l’iniziativa di quest’anno che si svolgerà in piazzetta San Domenico dalle 0re 19.30

prenderanno parola:

Don Giacomo Panizza | Comunità Progetto Sud

Hafsa Abdulahi | testimonianza

Giulia Cicoli | Still I Rise

Silvio Messinetti e Claudio Dionesalvi | Il Manifesto
moderati da 
Valentina Stella e i giovani della città.

a seguire
LIVE PAINTING
a cura del Movimento ICICA
INTRATTENIMENTO MUSICALE CON:
Nimby e Nicholas Gaisie Princewil

cutro foto da twitter

Naufragio di Steccato di Cutro: Comunità Progetto Sud tra le Associazioni che depositano l’esposto collettivo in Procura

Oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea hanno presentato un esposto collettivo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per chiedere di fare luce sul naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro, costato la vita ad almeno 72 persone, tra cui molti bambini.

“Davanti a così tanti morti e chissà quanti dispersi, è doveroso fare chiarezza” dichiarano le organizzazioni. “Vogliamo dare il nostro contributo all’accertamento dei fatti, non ci possono essere zone grigie su eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi”.

Le associazioni, infine, rinnovano il loro appello all’Italia e all’Europa: per ridurre drasticamente il rischio di nuove tragedie è necessario mettere in piedi al più presto un sistema di ricerca e soccorso in mare adeguato e proattivo.

Le associazioni e sigle firmatarie dell’esposto sono:

AOI – ASSOCIAZIONE ONG ITALIANE
Associazione Contro gli Abusi in Divisa (A.C.A.D.)
Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (A.S.G.I.)
Associazione Clinica Legale per i Diritti Umani
Associazione Progetto Accoglienza,
ARCI
Borderline-Europe
Casa dei Diritti Sociali
CIAC
Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos
Legambiente Nazionale
Consorzio Italiano di Solidarietà – ufficio rifugiati ONLUS (ICS)
Emergency
Fondazione Gruppo Abele
Gruppo Lavoro Rifugiati
International Justice and Human Rights Centre
Legal Team Italia
Medici Senza Frontiere
Associazione Don Vincenzo Matrangolo
Rete Comunità Solidali
Open Arms Italia
Oxfam Italia
SOS MEDITERRANEE Italia
Progetto Mem.Med – Memoria Mediterranea
Mediterranea Saving Humans
PROGETTO DIRITTI
WatchTheMed Alarm Phone
Sea-Watch
Sea Eye
RESQ – PEOPLE SAVING PEOPLE
Diritti di Frontiera – Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti
Fondazione Roberto Franceschi
A Buon Diritto
Confederazione Unione Sindacale di Base
Iuventa-crew
Louise Michel
Associazione Comunità Progetto Sud
Medici del Mondo Italia
Campagna LasciateCIEntrare
Melting Pot
MoCi Cosenza
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
La Petite Bibliothèque

Il mio futuro con le api. Mamun è il nuovo socio della coop Le Agricole

Mamun Matubber ha ben chiaro il suo ruolo di apicoltore esperto, passione che è diventata mestiere. Presente e futuro di un  ragazzo, oggi uomo, arrivato in Calabria dal Bangladesh nel 2018.

Un anno a Settingiano, nel cuore dell’ istmo di Catanzaro, e poi a Lamezia Terme, dove dalla Comunità Luna Rossa è partita la formazione in apicoltura grazie al progetto nazionale BeeMyJob prima e con Aprocal dopo.

All’Erbaio della Comunità Progetto Sud, terreno coltivato grazie all’impegno della cooperativa Le agricole, e attraversato dalle persone che vivono la riabilitazione sociale all’interno degli interventi sociali della Comunità Progetto Sud, Mamun cura  le sue arnie insieme a Foysal, divenuto suo fidato collaboratore.

«Ho imparato a capire cosa fanno e cosa vogliono fare. – Dice Mamun- C’è voluto un po’ di tempo, ma vivere la natura e osservare la vita delle api è una cosa che mi mette pace».

Mentre parla, Mamun sembra incarnare la famosa citazione di Confucio Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita.

«È nella mission educativo-ecologica della Comunità Progetto Sud e de Le Agricole, – dice Nicola Emanuele responsabile di Luna Rossa e di questo progetto legato all’apicoltura- instaurare un rapporto stretto con la terra, la natura, l’essere contadini di valori e proposte sociali, così come l’opportunità di generare lavoro in agricoltura sociale».

WhatsApp Image 2022-11-07 at 11.58.35

È così che hanno preso vita i percorsi di avvicinamento all’agricoltura in termini generici per poi approcciare, anche all’apicoltura. I destinatari della formazione prima e dell’ attività di lavoro dopo è stata rivolta a persone che per condizione di partenza erano socialmente svantaggiate: perché provenienti da storie di migrazione o da altre esperienze di marginalità.

La laboriosità e il fascino della struttura sociale della vita dell’alveare insegnano che le api, non solo sono il primo anello della catena naturale e dalla cui salute dipende la vita di tutti gli esseri viventi,  ma che, come ogni cosa in natura, vive seguendo delle regole ben precise,  tese a raggiungere l’equilibrio sociale  e produttivo.

«Mi piace l’ape regina, il suo stabilire l’ordine, essere un capo che conosce le operaie». – dice timidamente Foysal Matubber.

Oggi possiamo raccontare che, se la Comunità Progetto Sud continua a svolgere l’azione culturale e di impegno ecologico utilizzando l’apiario per le attività formative, educative e di sensibilizzazione con 10 arnie, sull’altro versante la cooperativa sociale “Le Agricole” sta implementando la propria produzione di miele biologico e derivati della laboriosità delle api: propoli e pollini, nonché assolvendo all’inserimento lavorativo di persone che partono da uno svantaggio sociale. L’apiario di Mamun, diventato intanto anche socio della cooperativa Le agricole, conta 77 arnie presso l’erbaio e 70 arnie presso il terreno di S. Pietro Lametino.

copertina_dimore migranti

DIMORE MIGRANTI: Lamezia Terme (CZ), martedì 30 novembre 2021

Diritti, linguaggi, abitare: restituzione pubblica del progetto PropCalabria: Dimore migranti è un doppio evento previsto per martedì 30 novembre: alle 10.30 si svolgerà nell’ auditorium del Liceo Campanella e sarà riservato agli alunni della scuola e, nel pomeriggio, alle 18.30 nella sala grande del Chiostro in piazzetta San Domenico a Lamezia Terme.

Parole chiave che si riempiranno di senso per dare un resoconto pubblico di ciò che è stato il percorso di PROPCalabria, progetto realizzato con il contributo della Regione Calabria Dipartimento lavoro e welfare.

«Abbiamo scelto il linguaggio multidisciplinare delle arti per la restituzione pubblica del progetto: video, danza, disegno, – dice Marina Galati coordinatrice del Progetto PropCalabria– e anche di coinvolgere la classe dell’ indirizzo coreutico del Liceo Tommaso Campanella, grazie alla disponibilità della Dirigente professoressa Susanna Mustari, in un percorso di residenza teatrale per creare un contatto tra la tematica della migrazione, i corpi e le dimore migranti, intese come luogo da abitare ma anche come intimità in cui poter nutrire aspirazioni».

Una residenza teatrale si sta svolgendo in questi giorni, guidata dal duo di artisti DEHORS/AUDELA: Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana che, con le studentesse del Liceo Campanella e i referenti interni alla scuola Prof Roberto Tripodi e la professoressa Stefania Greco, stanno vivendo un processo di interiorizzazione e creazione di scenografie, testi e un video-documentario che saranno portati in scena il 30 novembre prossimo.

A disegnare, collegata in remoto Federica Giglio, in arte InBuonaFede, vignettista talentuosa che coglierà attimi di scena trasformandoli in di-segni che diventeranno, anch’essi parte della narrazione di «Dimore migranti».

Agli eventi porteranno un saluto i rappresentanti delle Istituzioni, gli operatori e i beneficiari del progetto PROPCalabria, i referenti di associazioni e cooperative partner.

Informazioni per l’ accesso agli eventi:

Mattino ore 10.30: auditorium Liceo Tommaso Campanella: riservato agli studenti e al personale interno della scuola.

Sera ore 18.30: chiostro Caffè letterario: capienza massima 70 persone, accesso consentito solo con green pass.

IL PROGETTO PROPCalabria

Un progetto nato con l’obiettivo di creare un sistema integrato di presa in carico, supporto, gestione, accompagnamento all’inserimento socio-lavorativo e all’autonomia delle persone migranti.

Capofila del progetto il Comune di Miglierina, partenariato i Comuni di Falerna Serrastretta ,che ha coinvolto nell’ esecuzione delle azioni sul territorio della piana Lametina, la Comunità Progetto Sud per il coordinamento del partenariato in cui sono state messe in campo le competenze della Caritas Diocesana di Lamezia Terme, le cooperative sociali INRETE. Il Delta e l ‘Associazione Mago Merlino. Fanno parte del partenariato anche la FLAI-CGIL Area vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e la FAI-CISL Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, nonché l’Associazione Aprocal.

Il progetto ha offerto servizi di supporto/consulenza burocratica legale in materia di immigrazione: orientamento, accompagnamento e supporto socio-sanitario; consulenza etno-psicologica; orientamento al lavoro; supporto alla conclusione di percorsi già avviati di formazione e lavoro; sostegno all’affitto a cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea e a cittadini neo-comunitari, dimoranti o presenti sul territorio regionale e in regola con le disposizioni sull’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale; a titolari di misure di protezione sussidiaria o umanitaria, presenti o in transito sul territorio regionale, e ai rifugiati; ad apolidi, richiedenti asilo o titolari di altre forme di protezione, dimoranti sul territorio regionale.

Scarica il comunicato stampa

costituzione

NON POSSIAMO NON SAPERE

Immaginiamoci di essere ai primi di luglio 2019, naviganti nel Mare Mediterraneo.

Immaginiamo, di incontrare sulla nostra rotta un’ imbarcazione in pericolo con a bordo persone migranti.

Immaginiamo di non conoscere le Leggi che regolano la condotta in acque nazionali ed internazionali … però le Leggi ci sono…

Francesco Piobbichi, Corridoi umanitari

Questa pagina di Avvenire, del 4 luglio scorso, a firma di Giuseppe Anzani, ci aiuta nella conoscenza...

BUONA LETTURA

Attacchi intollerabili e dovere di salvare. La vera forza della legalità

Giuseppe Anzani  – AVVENIRE, giovedì 4 luglio 2019

Per i governanti la liturgia cristiana ha una speciale preghiera. I governanti cambiano nel tempo, i buoni governanti sono una grazia, i cattivi una sventura. Ma la preghiera è costante. Per i capaci e per gli incapaci. Per i buoni e per i cattivi (“etiam discolis“, dice la Scrittura). Ne abbiamo avuti in passato e forse ancora qualcuno.

Ma, fatta la preghiera, invocata sugli incapaci la sapienza e sui discoli il ravvedimento, laicamente da cittadini pretendiamo da tutti loro il rispetto delle regole fondamentali che reggono il villaggio umano, la convivenza civile, la libertà e la giustizia garantita dall’equilibrio dei poteri e delle funzioni sovrane. Almeno il rispetto essenziale delle regole di sistema. Sentire uno dei governanti caricare a testa bassa contro la pronuncia di un giudice della Repubblica, perché non ha confermato i ceppi ai polsi di Carola Rackete, e l’ha invece liberata dicendo che il suo attracco nel porto non è stato un «delitto», ma un «dovere» giuridico, sentirlo coprire di contumelie la giovane comandante della nave di salvataggio, è francamente intollerabile. Ma oltre al clima di odio che ne viene obliquamente alimentato, come attestano gli insulti e le minacce postate sui social, la denigrazione del giudice (“vergogna, tolga la toga” riportano alcuni titoli di giornale) ha un grado diverso; allarmante, perché istituzionale. Noi non siamo disposti a diventare un Paese dove le sentenze si devon fare come piacciono ai governanti, e l’indignazione civile dovrebbe contagiare anche quelli che davanti a simili comizi sembran prostrati in ipnosi.

L’equilibrio dei poteri non sopporta d’essere sovvertito da nessuna arroganza. O verremo al punto che diventerà un sogno, come per il mugnaio di Potsdam, avere «un giudice a Berlino»; o come nel film “Zeta” di Costa Gavras confidare che un piccolo giudice tenga testa all’«orgia del potere»? Perché alcuni politici dicono sempre «gli italiani» come se fossero il loro seguito personale, in totalità invece che in frazione? Le sentenze, quelle sì, sono pronunciate «in nome del popolo italiano», ma per statuto, per missione, per vocazione giudiziaria. Soggette solo alla legge, non al gradimento, o alla paura. I governanti che fanno varare leggi a misura dei vantaggi che dà la durezza di cuore, le ritengono l’ombelico del mondo. Ma il mondo del diritto conosce norme sovranazionali che essi non possono annientare, e Trattati e Convenzioni e Dichiarazioni Universali, e Diritti consuetudinari; doveri civili e infine gli indistruttibili diritti umani. Ho sotto gli occhi l’ordinanza del giudice di Agrigento. Che queste cose le sa. Percorre il diritto con rigore di metodo e saggezza di analisi. Ma per intero. Applica “le leggi di casa nostra”, come volevasi. Tutte, però. È legge di casa nostra l’art. 10 della Costituzione, che con l’art. 117 ci innesta nel mondo e vincola il potere legislativo al rispetto degli obblighi internazionali. È legge nostra dunque la grande Legge del Mare (Onu 1982), la Convenzione Sila (Londra 1974), la Convenzione Sar (Amburgo 1979), e quanto in esse si dispone per il salvataggio e l’approdo in porto sicuro. È un crimine punito dalla legge nostra l’omissione di soccorso in mare (art. 1158 del nostro codice della navigazione); e il soccorso non è solo il salvagente gettato ai naufraghi, non finisce col ripescaggio, ma chiede agli Stati l’approdo nel porto sicuro.

Chi ha chiamato l’approdo «violenza a una nave da guerra» (giuridicamente inconsistente: quale guerra, in casa nostra?) forse insieme al grottesco d’una parola tragica confessa ostilità, inimicizia, belligeranza segreta contro i disperati del mare. Non così, non così le leggi, le nostre leggi. E il giudice non ha guardato da miope la sola sequenza dell’attracco, ha voluto vedere tutto il film, tutta la vicenda del salvataggio secondo le leggi, le intere leggi; culminando in quella specifica norma interna (art. 51 del codice penale) che scavalca i divieti quando bisogna adempiere un dovere. Così ha scritto, così ha giudicato. Salvare è dovere, salvare è la «suprema lex». Non per capriccio, non per jattanza, non per obiezione, ma per dovere: bisogna salvare.

L´immagine in evidenza é di Francesco Piobbichi, Costituzione da Disegni dalla Frontiera