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Salute mentale: ritardi da colmare in Calabria

di Rubens Curia | Portavoce di Comunità Competente
Con il DCA 91 del 22 marzo 2023 è stato istituito il Coordinamento Regionale per la salute mentale che sta lavorando per approvare il “Piano d’azione regionale per la salute mentale”.
Con il DCA 162 del 18/ 11/ 22 è stata prevista l’istituzione di 3 U.O.C. Ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza presso l’A.O.U. Dulbecco, il Gom di Reggio Calabria e l’Annunziata di Cosenza, inoltre con il DCA 180 del 27/06/ 23 sono state recepite “Le Linee d’indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e della adolescenza che attendevano dal lontano 2019 di essere recepite dalla nostra Regione!
Ancora  con il DCA 158 del 14/ 11/ 22 è stato recepita l’Intesa Stato/ Regioni attinente al Budget di salute.
Abbiamo apprezzato che, come da noi richiesto, sia stata aperta la REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) a Girifalco nel novembre del 2022 e che infine si siano avviate le procedure per l’utilizzazione dei finanziamenti previsti dalle “Linee d’indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali volti al rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale” soprattutto per la telemedicina, per la contenzione ed i post Rems come ben descritto dal dottore Rossi Direttore del Dipartimento di salute mentale dell’ASP di Catanzaro.
Rispetto alle altre nostre proposte che erano state inviate lo scorso anno 2022 avvertiamo dei ritardi inspiegabili che impediscono di dare giuste risposte ai nostri pazienti psichiatrici:
 1) Non è stato istituito il Tavolo Regionale per il budget di salute, di cui ha parlato il professore Giorgio Marcello dell’Unical,che avrebbe consentito di avviare sperimentalmente la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei pazienti o la loro deistituzionalizzazione;
2) Non c’è stata l’assunzione del personale disponibile (psicologi ed assistenti sociali di cui in Calabria vi è disponibilità) anche alla luce della graduatoria del concorso per psicologi espletato dall’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio;
3) Non c’è traccia dell’applicazione delle norme che da più di venti anni prevedono l’integrazione sociosanitaria, per rendere praticabili i percorsi di co-progettazione inter-istituzionale;
4) Nessuna domiciliarità degli interventi;
5) Manca ancora il rafforzamento, su tutto il territorio, delle equipe dedicate alle attività di recovery presso i Centri Diurni.
Abbiamo apprezzato l’istituzione delle tre neuropsichiatrie infantili ospedaliere, ma adesso è il tempo della loro implementazione perché i nostri bambini , gli adolescenti  e le loro famiglie non devono più emigrare per farsi curare!
Immagine in evidenza dal web: murale si Ugo Guarino, facciata ex ospedale psichiatrico San Giovanni, Trieste.
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Terzo settore. La Regione Calabria blocca la riforma del terzo settore.

COMUNICATO STAMPA
Conferenza Permanente Politiche Sociali
27/03/2020
Con incredulità e preoccupazione, apprendiamo che nella prima seduta del Consiglio regionale della
Calabria, dedicata secondo prassi consolidata allo svolgimento di aspetti formali e importanti, sia stato
inserito e approvato un ordine del giorno che invita la Giunta regionale a “predisporre apposito
provvedimento di modifica o di revoca della delibera di Giunta regionale n.503 del 2019 con la conseguente
sospensione della esecutività del regolamento regionale n.22/2019”.
Ciò pone ancora una volta uno stop all’attuazione della Legge nazionale di riforma del settore Politiche
Sociali – anno 2000 – a cui la Calabria, unica regione d’Italia, a vent’anni di distanza non ha ancora dato
attuazione.
Peraltro l’ordine del giorno non ha tenuto in alcuna considerazione il lungo lavoro svolto dalla Conferenza
Permanente regionale sulle politiche sociali “Organismo rappresentativo delle Autonomie Locali e dei
soggetti del Terzo Settore”, istituita ai sensi della L.R. 23 del 2003, che nel 2019 ha approvato all’unanimità
il Regolamento Attuativo che l’ordine del giorno indica di sospendere o revocare.
Siamo esterrefatti dal fatto che un organismo creato per legge, non venga consultato né informato per una
decisione di così grande importanza.
Siamo preoccupati per la possibilità che una decisione con carattere di retroattività possa dare origine a
contenziosi tra la Regione e le realtà del Terzo Settore, che avevano già adeguato le proprie strutture e
assunto nuove unità lavorative per come previsto dal Regolamento attuativo del D.G.R. sopra richiamato.
È per tale motivo che chiediamo con forza alla Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore al ramo, di
avviare, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, una immediata interlocuzione con la Conferenza
Permanente sulle Politiche Sociali, che secondo obbligo di legge è costituita dalla Consulta delle Autonomie
Locali composta dai Sindaci dei comuni capofila di Ambito e dalla Consulta del Terzo Settore della Calabria.
Ciò evidentemente deve avvenire prima dell’assunzione di qualsivoglia provvedimento da parte della Giunta
Regionale, altrimenti si verificherebbe una chiara violazione dei principi di concertazione sanciti dalla
L.328/00 e dalla L.R.23/03. Principi peraltro più volte richiamati e difesi a spada tratta dagli stessi promotori
dell’ordine del giorno di ieri.
Ci saremmo francamente aspettati che nel momento in cui il Paese è investito da una tragedia epocale nella
quale soccombono le fasce più vulnerabili e fragili della popolazione, si fosse data precedenza assoluta a
provvedimenti di salvaguardia di migliaia di anziani, disabili e altri utenti, ospitati anche nelle 404 realtà che
fanno parte del Terzo Settore calabrese.

Gianni Pensabene | Presidente della Consulta del Terzo Settore Presidente

Franco Mundo  |  Presidente Consulta Autonomie Locale

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IN PIAZZA PER IL 26 GIUGNO GIORNATA CONTRO L´ABUSO ED IL TRAFFICO ILLECITO DI STUPEFACENTI

LA RISPOSTA DEL SISTEMA DEI SERVIZI DELLA NOSTRA REGIONE È COMPLETAMENTE INADEGUATA. IL RISCHIO È IL COLLASSO DELLE STRUTTURE PER MANCATO BUDGET

 Il 26 giugno è la “Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti”. L’Associazione Comunità Progetto Sud con la sua Comunità Terapeutica Fandango ha deciso di tornare a denunciare il dato in aumento di morti per overdose e per sollecitare la Regione Calabria, quantomeno ad equiparare la possibilità di cura dei cittadini calabresi che si ritrovano a fare i conti con la tossicodipendenza.

I dati diffusi dal Governo dicono che: un terzo della popolazione tra i 15 e 64 anni nel corso della propria vita ha sperimentato sostanze illegali; che 1 su 10 lo ha fatto nell’anno 2017, che ogni giorno vengono immesse sul mercato nuove sostanze stupefacenti attraverso forme nuove di vendita (soprattutto internet) ancor prima che vengano considerate sostanze “illegali”.

Il giro di affari riguarda circa un terzo del PIL ed è stimato in 14.4 miliardi di euro e sono in costante aumento i decessi direttamente attribuiti all’uso di sostanze stupefacenti: 194 nel 2017 (in aumento del 10% dall´anno precedente) e non definiti quelli indiretti tipo arresti cardiaci, incidenti stradali che potrebbero essere attribuiti a una precedente assunzione di droghe.

Il problema eroina inoltre, sta ritornando prepotentemente, con immissione sul mercato di quantità ingenti a costi sempre più bassi (anche 5€ in alcune piazze d’ Italia).

In questa tragica realtà è completamente inadeguata la risposta del sistema dei servizi della regione  Calabria che ne fissa la spesa al 0.15% del proprio bilancio a fronte di una media nazionale dell’1%,  ed ha attivi, al momento, solo 2 tipologie di servizi a fronte (per esempio) della regione Lombardia che ne prevede 23.  La regione, ha inoltre stabilito il fabbisogno di posti letto a 490 e i posti in regime semiresidenziale di 117, dei quali ne ha accreditato 462 residenziali e 94 semiresidenziali, ma poi riduce ancor di più poiché attraverso le ASP ne acquista soltanto 175 residenziali e 20 semiresidenziali.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire che i cittadini calabresi non hanno la possibilità di essere curati alla pari di quelli residenti in altre regioni (che presentano comunque criticità perché la normativa nazionale è ferma al decreto legislativo 309 del 1990).

«La nostra Comunità – dice il responsabile del servizio Roberto Gatto – ha una lista d’attesa di utenti Calabresi che gli stessi SerD (servizi per le dipendenze dell’ASP) ci chiedono di inserire nei nostri servizi, ma non possiamo includerli nel percorso terapeutico nonostante i posti accreditati (29 posti residenziali e 19 semiresidenziali) perché la regione ha acquistati solo 13 dei 29 posti residenziali e 4 dei 19 semiresidenziali. Rispetto al budget assegnato rischiamo di dover dimettere, dopo l’estate, gli utenti a causa dell´esaurimento dei fondi».

«In questa giornata  – conclude- sentiamo il dovere di denunciare questa situazione di gravità sia per le persone bisognose di riabilitazione e di servizi sottoutilizzati dalle ASP e dalla Regione».

Domani, 26 giugno 2019 in coincidenza con la giornata mondiale contro l´abuso e il traffico illecito di stupefacenti, dalle ore 18 a San Pietro a Maida (presso la villetta in località Fiume), in collaborazione con l’Associazione P.G. Frassati e AIDO, gli operatori della Comunità Terapeutica Fandango allestiranno degli stand per fare informazione e prevenzione e per comunicare la voglia di vivere. Il messaggio che si vuole trasmettere è quello che è possibile costruire la propria esistenza utilizzando la creatività e la voglia di stare insieme liberi da intermediari chimici, da droghe varie e da azzardo spacciato per gioco.

CS_Giornata mondiale contro l´abuso e il traffico illecito di stupefacenti