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Per una sanità partecipata

Mercoledì 20 luglio ore 18 | Oasi Bartolomea | Via del Progresso, 472 | Lamezia Terme

Per un sanità partecipata è l’incontro organizzato da Comunità Progetto Sud in collaborazione con Comunità Competente, che si terrà il prossimo 20 luglio, a Lamezia Terme nei giardini dell’ Oasi Bartolomea, ed è anche il titolo del volume curato da Rubens Curia, portavoce regionale di Comunità Competente e edito da Città del Sole Edizioni.

Una riflessione sulle risposte, se ci sono state, alle molte domande che l’ autore si era già posto con la pubblicazione del “Manuale per una riforma della sanità in Calabria” ed ai nuovi interrogativi che la SARS COV 2 ha posto al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.

Un dialogo a più voci a cui prenderanno parte:

Marina GALATI, Presidente CNCA  Calabria;

Rubens CURIA, Portavoce Regionale Comunità Competente;

Ernesto ESPOSITO, Sub commissario regionale alla

 È previsto un tempo per interventi e domande dal pubblico e dei giornalisti presenti

VIDEO. Vaccinazione anti Covid-19. Informazione e comunicazione in Calabria

Fornire informazioni e aumentare la soglia della comunicazione sui temi della vaccinazione anti Covid-19 in Calabria, così come quello di fare il punto sull’ esecuzione, affidabilità e distribuzione della prevenzione tramite i tamponi, i temi del webinar: Vaccinazione anti Covid-19. Informazione e comunicazione in Calabria andato in diretta sulla pagina facebook della Comunità Progetto Sud e organizzato in collaborazione con Comunità Competente*.

La dottoressa Cristina GIRALDI, Segretaria Nazionale dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani  (AMCLI) e
il dott. Sandro GIUFFRIDA, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria, introdotti da don Giacomo Panizza e accompagnati nella discussione dal dott. Rubens CURIA, portavoce di Comunità competente hanno relazionato e fatto il punto sulla utilità clinica ed epidemiologica dei test diagnostici e sulla evoluzione del virus Cov Sars2  e sulla vaccinazione in Calabria chiamando in causa il ruolo della comunicazione e di una efficiente filiera organizzativa.

«Comunicazione e informazione sui vaccini e molto altro ancora, diventano più che necessarie per far uscire dalla loro autoreferenzialità tanti servizi (pubblici e privati) e taluni sistemi complessi e non raramente poco o mal regolati che tutti conosciamo (ASP, Aziende Ospedaliere, ecc.)» introduce Don PANIZZA – . «Informazione e comunicazione sono leve di democratizzazione della vita civile, – continua – Infatti, viene difficile ottenere notizie precise riguardanti quale integrazione sanitaria esista tra gli stessi Uffici del comparto Sanità, o dei singoli ospedali, o altro. Figuriamoci tra sanitario e sociale, tra pubblico e privato, e così via. Impossibile poter valutare le promesse che gireranno tra poco in campagna elettorale. Eppure, pur essendo in piena epoca tecnologica e digitale, siamo con sistemi informativi superdotati ma inutilizzati a elaborare piani sanitari promotori di salute».

Chiude «Però la vaccinazione anti-Covid-19 richiede di programmare in modo efficace, di andare oltre i meri numeri dei tamponi effettuati, di persone positive al covid, di deceduti. Anche la nostra Regione deve organizzarsi a conoscere i modelli organizzativi utili e utilizzarli per la salute in Calabria».

La mancanza ora del piano vaccinale, ma a tutt’oggi anche della gestione programmata dell’ emergenza della pandemia, nonostante i vari balletti commisariali, è la tematica con cui apre il suo intervento il dott, Curia, prima di passare la parola ai due esperti invitati non solo a relazionare ma anche a rispondere in diretta alle domande pervenute e portate all’ attenzione del dott. Giuffrida e della dottoressa Giraldi.

Quest’ ultima soffermatasi sulla filiera della prevenzione e dunque sull’ affidabilità degli strumenti diagnostici esistenti, dal test molecolare rapido ai tamponi antigenici.

Da qui alla fase organizzativa della vaccinazione esposta dal dott. Giuffrida che, da direttore del dipartimento dell’ ASP di Reggio Calabria ha sottolineato «la necessità di prevedere almeno 30 centri vaccinali a fronte dei 5 aperti in provincia e la disponibilità di almeno  150 unità sanitarie in più che lavorino per 12 ore al giorno per poter effettuare 1 milione di iniezioni entro la fine del 2021».

Sul “a chi sarà data priorità – dopo aver vaccinato gli operatori sanitari- per la somministrazione del vaccino”, la risposta è nell’ ordine delle fragilità delle persone, nelle quali  siano presenti anche patologie gravi e/o croniche.

Per rivedere l’ incontro clicca al link di seguito

Vaccinazione anti Covid-19. Informazione e comunicazione in Calabria

*Comunità Competente Calabria: Comunità Competente è una “rete informale” di Associazioni, Fondazioni, Ordini, Sindacati di Settore, Cittadini che si battono per una Riforma Organizzativa e Etica della sanità calabrese con proposte che nascono dalle molteplici professionalità e esperienze presenti nella società civile che ritiene la salute un bene comune e la partecipazione non una concessione, ma una ricchezza perché la tutela della salute è trasversale a tutte le politiche.

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Vaccinazione anti Covid-19 | Informazione e comunicazione in Calabria

venerdì 8 gennaio 2021 | dalle 17 alle 18.30  

Tutti avvertiamo la necessità di avere risposte in merito alla vaccinazione contro la SARS COV 2, alla filiera organizzativa in Calabria, alla tempistica e alla evoluzione del virus. Come Comunità Competente desideriamo fornire una informazione partecipata e condivisa perché non vogliamo essere soggetti passivi.

segui la diretta sulla pagina Facebook clicca -> @cpslamezia

saluti: don Giacomo PANIZZA | Comunità Progetto Sud
introduce e modera
Rubens CURIA | Portavoce di Comunità Competente
intervengono
Cristina GIRALDI | Segretaria Nazionale dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani  (AMCLI) | “SARS COV 2: il punto sulla utilità clinica ed epidemiologica dei test diagnostici e sulla evoluzione del virus”
Sandro GIUFFRIDA | Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria | “La vaccinazione in Calabria: il ruolo della comunicazione e di una efficiente filiera organizzativa”

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Gli auguri alla salute di Prima la Comunità

Una piazza virtuale per un incontro nazionale, organizzato dall’associazione Prima la Comunità –  che ha visto la partecipazione di oltre 30 tra personalità e rappresentanti del mondo dell’ associazionismo, del terzo settore, della politica, della Chiesa e dei sindacati.

Dall’ Adriano Community Center Progest di Milano attualmente operativo come “Covid Hotel” un collegamento virtuale ha unito simbolicamente l’Italia per lanciare un messaggio e un augurio per l’ anno che sta per iniziare perché la Sanità diventi a misura di persona e ponga l’accento sulla necessità di una rivoluzione di paradigma e si passi dalla sanità alla salute.

«Abbiamo scelto questo luogo – spiega nei saluti iniziali don Virginio Colmegna, presidente di Prima la comunità – come segno di vicinanza alle persone in difficoltà. Comunità e territorio sono due parole chiave delle nostre istanze. Da qui vogliamo ripartire per quella rivoluzione culturale che metta la comunità, intesa come il contesto che fonda le relazioni, al centro di ogni intervento finalizzato al benessere della persona. Con questa iniziativa vorremmo rafforzare, come auspicio per il nuovo anno, il messaggio di Prima la comunità, che chiede tra gli altri interventi per la medicina territoriale, a partire dall’istituzione delle “Case della comunità” e dalla sperimentazione di nuovi strumenti come i budget di salute di comunità».

E ancora i temi centrali del dibattito sono stati: l’insufficienza scandalosa dei nove miliardi di euro previsti dalla bozza di PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) presentata dal Governo in termini di risorse destinate al comparto sanitario sui 196 totali assegnati all’Italia tramite fondi UE, la privatizzazione strisciante della sanità e le proposte, arrivate da più parti, della necessità di un lavoro comune tra le istituzioni del territorio: Comuni, Aziende sanitarie, scuola, lavoro, cultura, enti del Terzo settore.

Dalla Calabria, la voce di don Giacomo Panizza, vice presidente di Prima la Comunità e presidente della Comunità Progetto Sud dice: «La salute che vogliamo non è quella promessa nei periodi elettorali, nemmeno quella data come favore né quella esercitata in maniere passivizzanti. Vogliamo una Salute partecipata da Istituzioni e popolazioni: dai decisori politici e dagli addetti ai lavori, da persone singole e dalle comunità.»

E denuncia: «l’augurio è che la Salute sia al centro del nuovo anno dappertutto nel Paese, e in regioni come la Calabria con il comparto della Sanità commissariato da un decennio senza neppur risolvere il diritto alla Salute, indispensabile almeno quello dei Livelli essenziali di assistenza previsti per legge. – E continua –  Questa Salute non ha potuto crescere nel Paese perché non è potuta nascere. Ad esempio, in Calabria le Amministrazioni locali e i commissari nazionali hanno governato maneggiando la cassetta degli attrezzi della sanità ma hanno trascurato gli obiettivi di Salute per i quali il comparto sanitario esiste, hanno eluso i determinanti sociali e culturali del diritto alla Salute, hanno eclissato la partecipazione democratica delle componenti operose della società».

Chiude «In molti territori italiani, esistono esperienze vive di “Comunità Competenti” sui temi della Salute, esperte di problemi e di proposte in materia, capaci di fronteggiare bisogni e di escogitare risorse concrete e partecipate. Le proposte di “Prima la comunità” per l’anno 2021, hanno tutte al centro la persona, l’investimento sociale, la partecipazione nella co-costruzione della “buona salute” e sono le proposte che proponiamo di sperimentare e di valorizzare anche al Sud».

«Auguri dunque di “buona Salute” al 2021, a una “sanità” che vogliamo senza più alcun divario tra Nord e Sud, tra città e campagne e montagne, tra aree con concentrazioni di servizi e di opportunità e altre aree disagiate e periferiche dove si sta chiudendo tutto».

Link al video

Hanno partecipato:

Don Virginio Colmegna, presidente Prima la comunità; Luigi Regalia, responsabile progetto Adriano Community Center [Covid hotel]; don Giacomo Panizza, vicepresidente Prima la comunità; Maurizio Bonati, Istituto Mario Negri; Valeria Negrini, portavoce Forum Terzo Settore Lombardia; Franco Rotelli, psichiatra; Rossana Dettori, segreteria CGIL; Ignazio Ganga, segreteria confederale CISL; Domenico Proietti, segreteria confederale UIL; Patrizia Toia, europarlamentare; Edoardo Barbarossa, presidente Fondazione Ebbene; Angelo Moretti, presidente Rete economia civile “Sale della terra”; Angelo Righetti, psichiatra; Paola Obbia, Associazione infermieri di famiglia e comunità (AIFeC); Pierfrancesco Maiorino, europarlamentare; Gavino Maciocco, Università di Firenze; Elly Schlein, vicepresidente Regione Emilia Romagna; Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e responsabile Anci per il welfare; Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano; Roberto Rossini, presidente nazionale ACLI; Riccardo De Facci, presidente CNCA; Nerina Dirindin, Università di Torino; Marco Frey, docente Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e presidente di Cittadinanzattiva; Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud; Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna; Livia Turco, già ministro per la Solidarietà social; Maria Grazia Guida, Amici Casa della carità; Sandra Zampa, sottosegretario di Stato al Ministero della salute; Sandro Spinsanti, bioeticista ; Matteo Truffelli, presidente Azione Cattolica; Benedetto Saraceno, già direttore del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell’OMS; Graziano Delrio, Deputato.

Associazione Prima la Comunità  Promuove l’idea di salute intesa come bene comune. L’Associazione è l’approdo di un percorso iniziato nel 2014 dall’azione comune di Fondazione Santa Clelia Barbieri di Porretta Alto Reno Terme (Bologna) e Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani” di Milano. Le due realtà si sono impegnate in un percorso di riflessione sui concetti e le finalità che sono alla base dell’esperienza delle “Case della salute”. Negli anni l’azione comune si è estesa e ha coinvolto tante altre realtà di tutto il territorio nazionale, sia pubbliche che del privato sociale, le quali hanno dato vita a un vero e proprio movimento culturale con una forte valenza politica sul tema della salute realizzando via via pubblicazioni, appelli, documenti, incontri e seminari, iniziative legislative. Il 4 luglio 2020 il movimento si è formalmente costituito in Associazione.

Vita.it

Corriere della Calabria

Gazzetta del Sud

Il Lametino

sanità_generica

 LETTERE DA UNA SANITÀ CHE VUOLE CAMBIARE 2

Reggio Calabria, 09 Ottobre 2019

 LETTERE DA UNA SANITÀ CHE VUOLE CAMBIARE 2

La Medicina Distrettuale “dalla desertificazione a un verde giardino”: le Unità Complesse di Cure primarie (UCCP).

Nel Documento che, come Coordinamento di “Comunità Competente” abbiamo consegnato in Consiglio Regionale il 16 luglio scorso al Presidente Irto e il 7 agosto, presso la Cittadella di Catanzaro, al generale Cotticelli e discusso con questi il 3 ottobre, scrivevamo che: ” si pone con forza l’attenzione sulla desertificazione della Medicina Territoriale che produce oltre il 60% annuo di accessi al Pronto Soccorso che potrebbero essere curati dai medici di Medicina Generale e il 30/1000 di ricoveri ospedalieri inappropriati all’anno.” Inoltre affermavamo nel Documento che ” la presa in carico del paziente nelle UCCP ( h24)  deve essere una priorità perchè l’UCCP è il luogo dell’integrazione multiprofessionale del MMG, dello Specialista Ambulatoriale, del Pediatra di libera scelta e del Medico di Continuità Assistenziale”.

Se vogliamo che i nostri ospedali siano efficienti è fondamentale che la Medicina territoriale elabori con i medici ospedalieri “Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali “(PDTA) affinchè nessun paziente , soprattutto cronico rimanga indietro.

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Nel corso di questi ultimi 16 mesi ci siamo battuti al fianco dei Medici di famiglia affinchè l’UCCP e l’Assistenza Funzionale Territoriale (AFT) h12 fossero attive in tutta la nostra Regione applicando, finalmente, il DCA n°161/2018; abbiamo letto con vivo piacere, che venerdì 4 scorso vi è stato un incontro tra il Governatore Oliviero, il Direttore Belcastro e  una delegazione della FIMMG Regionale per definire entro il mese di ottobre un ulteriore DCA che consenta che le UCCP siano , anche se con un ritardo di almeno 6 anni, una realtà positiva della nostra sanità.

Dobbiamo segnalare, con spirito costruttivo, che , purtroppo, l’ASP di Reggio Calabria, come ci ha confermato giovedì il Generale Cotticelli ancora non ha inviato il “piano di allocazione delle UCCP e delle AFT, nonostante i molti solleciti fatti, confidiamo che la terna commissariale della Azienda si attivi immediatamente perchè la provincia di Reggio non è figlia di un Dio minore, inoltre chiediamo che queste Strutture Sanitarie Territoriali Intermedie siano funzionanti sia in sede privata accreditata che in sede pubblica garantendo non solo le aree urbane ma soprattutto le aree rurali e pedemontane dove i nostri borghi si stanno drammaticamente spopolando.

Infine è fondamentale che gli Obiettivi di salute descritti nelle Linee guida Nazionali e Regionali attinenti alle UCCP e alle AFT siano raggiunti e attentamente verificati perchè i calabresi devono usufruire di Servizi Territoriali aperti sempre, dove possano aderire al PDTA per il Diabete e per la Broncopatia Cronico Ostruttiva (BPCO), possano vaccinarsi (Antinfluenzale-Richiami Vaccini-Herpes Zooster), essere arruolati nelle  campagne di Screening per il Colon-Retto, per la Cervice uterina e per il carcinoma mammario e , inoltre, possano accedere h24  nelle UCCP per i codici meno complessi  riducendo notevolmente gli accessi al Pronto Soccorso dove i calabresi per un codice bianco attendono, in molti casi alcune ore prima di essere curati.

Comunità Competente

Il Portavoce

Rubens Curia

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COMUNITÀ COMPETENTE A CONFRONTO CON IL GENERALE COTTICELLI

Un incontro durato per oltre un´ora, quello che si è svolto in Cittadella regionale a Catanzaro, tra Comunità competente e il Generale Cotticelli, Commissario alla Sanità Calabrese.

Molti i temi sul tavolo, iniziando da quelli contenuti nel documento “Linee guida per una Riforma della sanità in Calabria” stilato dal movimento regionale e consegnato al Generale durante il primo l´incontro tra le due parti lo scorso 7 agosto.

«Documento pregevole -ha sottolineato il Commissario Saverio Cotticelliche in questi mesi ho esaminato e che sto cercando di riversare nel Piano Operativo, quasi pronto, che riguarderà il prossimo triennio».

La delegazione di Comunità competente, coordinata da Rubens Curia, che si compone di ventotto associazioni, parti sindacali e Fondazioni, nel ringraziare il Commissario al Piano di rientro, ha proposto iniziative urgenti per attuare una profonda “Riforma Organizzativa e Etica” della sanità calabrese, tenendo conto del grave dissesto in cui vive il Servizio Sanitario regionale alla luce, anche, del verbale del Tavolo Adduce del 1° agosto scorso che ha certificato, per la Calabria, un disavanzo economico per l’anno 2018 pari a 213 milioni di euro circa e un debito complessivo delle Aziende Sanitarie di oltre 991.580 milioni di euro senza la rendicontazione dell’ASP di Reggio Calabria e una mobilità passiva di 319.455.111 milioni di euro.

«La risposta da parte del Generale è stata di una accogliente disponibilità, come egli stesso a sottolineato, a continuare gli incontri programmatici con il gruppo di Comunità competente – dice Rubens Curia -. Da parte nostra – ribadisce – puntiamo ad incentivare incontri sui territori che portino ad una sempre maggiore “Partecipazione ” dei calabresi al Servizio Sanitario Regionale per riannodare un rapporto di fiducia che si è interrotto da molto tempo».

Attuare una Riforma che preveda che le Aziende Sanitarie Territoriali (AST), si occupino solo di Medicina Distrettuale, Prevenzione, Veterinaria ecc. e le Aziende Ospedaliere che gestiscano e programmino la totalità della spedalità pubblica e privata accreditata(ASO) attuando “il modello a pendolo”; l´immediata attivazione delle Unità Complesse di cure primarie (UCCP) pubbliche e  private accreditate che garantiscano una assistenza del territorio h24 e delle Associazioni Funzionali Territoriali (AFT) che siano attive h12, sono alcuni dei punti organizzativi posti ancora all´attenzione del Commissario alla Sanità calabrese, insieme a riflessioni e metodi possibili che rendano la Sanità efficiente e non soffocante sia per i pazienti che per il personale medico, costretti spesso a lavorare con inadeguate attrezzature medicali e con liste d´attesa infinite. I finanziamenti per l´acquisto delle macchine sanitarie – viene rimarcato durante l´incontro – sono resi disponibili dalla Legge 60/2019 e dal DCA 124/2019.

Chiesti inoltre: l´attuazione immediata del DCA 166/2017 che preveda l’ istituzione di 12 “Case della Salute” e il potenziamento dei Consultori, che possano tutelare la salute della donna, delle bambine e dei bambini che al momento sono, in gran parte, privi di personale e attrezzature medicali e ancora, approvare con un DCA la proposta di legge regionale n° 240/10 già approvata dalla Commissione Salute del Consiglio Regionale che prevede l’istituzione di “Case di maternità” laddove sono stati chiusi i punti nascita e infine verificare che il Trasporto neonatale (STEN) sia stato attivato in tutta la regione, «poichè al nostro coordinamento – dicono – risulta che due ASP siano scoperte».

Tanti dunque gli aspetti su cui lavorare e di cui il coordinamento si fa carico a favore di una Sanità competente, da cui non mancano temi che riguardano le fragilità legate all´autismo e alle demenze.

E su questo ultimo punto si è argomentato sulI´ istituzione e la riorganizzare della Rete Regionale Territoriale delle Demenze, che in Calabria dà attualmente 28.000 casi attesi, con l’obiettivo di rendere possibile la presa in carico globale e continuativa del paziente e della sua famiglia tramite una rete di servizi integrati con la rete sociale grazie ai Centri per il deterioramento cognitivo e le demenze e, prevedere in tempi brevi, come ha sollecitato, anche in questo caso, il 1° agosto il Tavolo Adduce un Piano Pluriennale di investimenti a cui, -aggiungiamo noi – «un Piano straordinario di assunzioni che guardi non solo agli ospedali, ma soprattutto alla medicina territoriale perchè la tutela della salute è un complesso mosaico dove ogni tassello è indispensabile».

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LETTERE A UNA SANITÀ CHE VUOLE CAMBIARE

PER UNA SANITÀ CHE PROMUOVA IL BENESSERE E LA COESIONE SOCIALE

L’Istat, in modo impietoso, ci dice che in Calabria risiedono 1.976.000 persone, che Reggio Calabria ha perduto oltre 11.000 abitanti, che la Piana di Gioia Tauro da 155.000 residenti è scesa a 136.000; che non pochi comuni subiscono un persistente abbandono; insomma è un lento stillicidio, soprattutto, di giovani che non può lasciarci indifferenti.

In questo contesto la Tutela della Salute non dovrebbe essere considerata un costo sociale, né una sciagura, ma un Servizio Sanitario Regionale, da rendere efficiente perché fonte di occupazione qualificata e fattore di crescita civile ed economica. Purtroppo, in quest’ultimo decennio, tra Nord e Sud stiamo assistendo a un incremento delle diseguaglianze nell’accesso alle cure ancora più accentuato in Calabria che da 10 anni è sottoposta a un “Piano di Rientro” attento al superamento del forte disavanzo finanziario con il blocco del turn over del personale.

Non possiamo tacere l’inettitudine della politica e della maggioranza dei management aziendali che hanno perduto molte occasioni per fare della sanità un volano di sviluppo. Pensiamo, ad esempio, ai 127 milioni di euro finalizzati dall’ Unione Europea nel lontano 2009 per attivare le “Case della Salute“, purtroppo di questi finanziamenti ne sono rimasti solamente 49 milioni! Sappiamo bene il ruolo fondamentale che queste strutture sanitarie territoriali intermedie rivestono per la qualità delle prestazioni erogate nel territorio (vedi la notevole presenza di queste in Emilia-Romagna). O agli 84 milioni di euro per l’acquisto di apparecchiature medicali non utilizzati che sono rispuntati nella legge 60/19 (Legge Grillo) o all’ “Accordo di Programma Integrativo per i nuovi Ospedali” che è del 2007, i cui fondi non ancora utilizzati non solo ci hanno privato di ospedali moderni e efficienti, ma hanno negato il lavoro a imprese del Settore, operai edili, ingegneri, bioingegneri, operatori sanitari, ecc. Non parliamo, inoltre, delle ditte sane e del Privato Accreditato che lavorano nella sanità calabrese e trovano nella burocrazia un terribile nemico che le costringe, per poter sopravvivere, a rivolgersi alle banche; infatti, secondo Assobiomedica, la Sanità calabrese ha un altro triste primato in merito ai tempi di pagamento, nella classifica nazionale dei 5 peggiori pagatori ben 4 sono Aziende Sanitarie Calabresi. Al primo posto vi è l’Azienda Ospedaliera Mater Domini con 1.266 day sales out standing (dso), seconda l’ASP di Crotone con 475 (dso), terza l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio con 436 (dso). In media i tempi di attesa per i fornitori del S.S.R. sono circa 363 giorni per uno scoperto regionale pari a 175 milioni e 501mila euro. Poiché non vogliamo farci mancare nulla, la nostra burocrazia riesce a ridurre il nostro già esiguo Fondo Sanitario Regionale che oscilla intorno ai 3 miliardi e 240 milioni circa, facendosi sottrarre (relazione della Corte dei Conti 2017) circa 80 milioni di euro per onorari dei Commissari ad acta nominati dal TAR per mancati pagamenti ai creditori, per spese legali e interessi con pignoramenti per 638 milioni di euro. Insomma, 80 milioni sottratti agli acquisti di nuova tecnologia diagnostica o al finanziamento dell’ADI o a altri Servizi Sanitari che dovrebbero garantire i LEA.

Sappiamo che più un S.S.R. è inefficiente meno riesce a spendere per il proprio funzionamento, con la conseguente mobilità passiva che aumenta (la Calabria è la 1° Regione per mobilità passiva pro capite/anno 144 euro, 2° la Campania con 55 euro anno 2017) come l’emigrazione di giovani professionisti che potrebbero ben figurare in Calabria. Riteniamo che la piena attuazione dei LEA e la ripresa dell’economia calabrese facciano parte di uno stesso mosaico.

Pertanto, dobbiamo chiedere alle Istituzioni Nazionali e Regionali di:

  1. a) mettere la salute al centro di tutte le decisioni politiche non solo sanitarie perché la salute si promuove contrastando le povertà economiche e sociali, il degrado delle periferie, gli incidenti sul lavoro, la tutela ambientale;
  2. b) costruire un Servizio socio-sanitario regionale, perché i bisogni sociali condizionano la salute e il benessere della persona;
  3. c) elaborare, in tempi certi, un “Piano Pluriennale di Investimenti” per l’ammodernamento tecnologico e la messa in sicurezza di tutti i Presidi Sanitari garantendo, con un Cronoprogramma, trasparenza e tempi certi nella spesa di vecchi e nuovi finanziamenti prevedendo, tra questi, il recupero dei finanziamenti perduti per le Case della salute;
  4. d) valorizzare il “capitale umano” con un “Piano delle Assunzioni”, il superamento del precariato e l’aggiornamento continuo sotto il profilo tecnico-clinico.

Infine, questione centrale, premiare le “competenze” nei management aziendali e nei Presidi Ospedalieri e Distrettuali affinché sia ricostruito quel rapporto di fiducia tra Calabresi e Servizio Sanitario che da tempo si è spezzato.

Come Movimento Culturale “Comunità Competente”, noi andremo con queste idee dal generale Cotticelli il 12 settembre, forti del Documento che gli abbiamo consegnato il 7 agosto che pone al centro la proposta della Riforma organizzativa e etica della sanità calabrese, la valorizzazione della Medicina Distrettuale con 5 AST (Aziende Sanitarie Territoriali) e la riorganizzazione della Rete Ospedaliera con 3 ASO (Aziende Sanitarie Ospedaliere) che gestiranno tutta la spedalità pubblica e accreditata privata.

Il portavoce di Comunità Competente                                                                Reggio Calabria lì 20 agosto 2019

Rubens Curia

 

16 LUGLIO 2019, CONFERENZA STAMPA: RIFORMIAMO INSIEME LA SANITÀ CALABRESE.

RIFORMIAMO INSIEME LA SANITÀ CALABRESE

Martedì 16 luglio alle ore 11,00

Sala Giuditta Levato

Consiglio regionale della Calabria – Reggio Calabria

 

interverranno:

Giacomo Panizza 

Rubens Curia

Presenzierà:

Nicola Irto

coordinerà i lavori il giornalista Filippo Diano

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Il 18 dicembre del 2018 Rubens Curia presentò in Consiglio Regionale, alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, il suo libro “Manuale per una Riforma della Sanità in Calabria”, iniziando un viaggio in tutta la Regione da Locri a Cosenza, a Lamezia, a Catanzaro, a Vibo, a Melito P.S., a Palmi e tanti altri incontri con molte persone interessate ché l’articolo 32 della nostra Costituzione venisse attuato in Calabria.

Molti rappresentanti di Associazioni, forze sindacali, operatori del Settore, di Comitati civici e semplici cittadini hanno ritenuto, insieme a Rubens Curia, di dare vita a quella “Comunità Competente” di cui si scrive nel “Manuale” perché, insieme si stilasse un “Documento” che è stato, in seguito, denominato “Linee guida per una riforma della sanità in Calabria”.

Il 1° luglio presso la Sala Sintonia della Comunità Progetto Sud di Lamezia si è svolto un affollato e partecipato incontro coordinato da Giacomo Panizza e Rubens Curia che ha approvato e integrato il ” Documento” suindicato e , inoltre, è stato deciso di presentare le “Linee Guida” in Consiglio Regionale, che riteniamo sia la Casa dei Calabresi, e consegnare il “Documento” al Presidente Irto perché tutte le forze politiche possano avere contezza di ciò che, in materia, una “Minoranza Competente” di calabresi propone per salvare la nostra sanità.

Non siamo autoreferenziali, male oscuro della nostra sanità, né saccenti, ma non siamo disponibili a fare da spettatori paganti (vedi aumento dell’Irap e dell’Irpef); siamo aperti a ogni confronto dove il nodo fondamentale è una profonda RIFORMA ORGANIZZATIVA e ETICA del nostro Servizio Sanitario Regionale e le imminenti elezioni regionali, tenuto conto della gravità in cui versa la nostra sanità, non può essere un alibi per rinviare al prossimo anno una seria discussione.

Invitiamo tutte le forze politiche, sociali e sindacali che vorranno condividere con noi questo viaggio il cui porto è la tutela della salute dei calabresi in quanto “Bene Comune” a partecipare.

https://youtu.be/YfTV_kP8ppM

COPERTINA_SANITÁ SENZA SALUTE 2

SANITÀ senza SALUTE. Incontri in movimento.  Interventi, Confronti e Proposte

SANITÀ senza SALUTE. Incontri in movimento. 

Interventi, Confronti e Proposte

LUNEDÌ 1 LUGLIO 2019 – ORE 16.  – LAMEZIA TERME (CZ) – SALA SINTONIA – VIA A. REILLO,5

Interventi preordinati

Amalia Bruni

Nicola Buoncristiano

Francesco Esposito

Clementina Fittante

Marina Galati

Sandro Gjuffrida

Maurizio Iocco

Caterina Laria

Giovanni Marino

Anna Domenica Mignuoli

Pasquale Scarmozzino

Elena Sodano

Moderatori: Rubens Curia e Giacomo Panizza

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria della Comunità Progetto Sud 

email: emmaleone55@gmail.com cell. 3487913800 risponde Emma Leone

Scarica la locandina

Vai all´evento

Convegno Sanità

SANITÀ SENZA SALUTE. 2 APRILE 17.30, SALA SINTONIA, LAMEZIA TERME (CZ)

SANITÀ SENZA SALUTE
Proposte per la nostra Calabria
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MARTEDÌ 2 APRILE 2019 – ORE 17,30 
SALA SINTONIA  –  VIA A. REILLO, 5 – LAMEZIA TERME (CZ)
Giacomo Panizza, Presidente Comunità Progetto Sud, Domenico Bilotti, Dirigente Medico U.O.C. Pronto Soccorso/OBI Presidio Ospedaliero S.G.P. II Lamezia Terme Asp CZ e Rubens Curia, Medico e autore del saggio, edito da Cittá del sole: MANUALE PER UNA RIFORMA DELLA SANITÀ IN CALABRIA, discuteranno di Sanità e Salute in Calabria, Martedì 2 aprile dalle 17.30 in Sala Sintonia, a Lamezia Terme, prendendo spunto proprio dalle pagine del saggio di Curia.
È la Comunità Progetto Sud a farsi promotrice di questo dibattito, «Perché – dice don Panizza – proprio partendo dal libro del dott. Rubens Curia, che  contiene una buona dose di proposte utili al rilancio del comparto della sanità calabrese, ci rendiamo consapevoli che dire sanità non è dire salute».
Punti importanti su cui il dibattito porrà l´attenzione sono le spese, ingiustificate, e le fatiche per il nostro sistema sanitario regionale, «che – dice ancora Panizza – non vanno nella direzione sostanziale delle cure, ne tantomeno della riabilitazione e quasi zero si investe per la prevenzione, passando per la necessità di ripensare una riorganizzazione efficiente».
«E, – conclude, il presidente della Comunità Progetto Sud – proveremo a​d​ analizzare le criticità, ma ci soffermeremo soprattutto sulle proposte che riteniamo fattibili per avere in Calabria un sistema sanitario efficace e di qualità, che tenga a cuore la salute dell´intera popolazione calabrese».
La cittadinanza è invitata a partecipare