Disabilità e sessualità

07ott8:30 am12:00 amDisabilità e sessualitàComunicazione e formazione per abbattere il tabù legato a disabilità e sessualità

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“Disabilità e sessualità” è il titolo e il tema del corso di formazione promosso dal Centro di riabilitazione della Comunità Progetto Sud, che nell´ambito della formazione continua dell´ente gestita dalla Scuola del Sociale, ha offerto l´opportunità di approfondire conoscenze e competenze pratiche in tema di gestione della sessualità in presenza di persone con disabilità, con particolare attenzione al mondo femminile e alla disabilità psichica.

Ad apertura lavori il saluto della responsabile del Centro di Riabilitazione dott.ssa Angela Maria Regio e del dott. Sergio Cuzzocrea, Direttore sanitario del Centro di Riabilitazione.
La presenza di relatori, tra i massimi esperti in Italia, hanno dato vita ad un dibattito importante con gli uditori, affrontando la tematica dal punto di vista scientifico, formativo e dei diritti alla persona.
È il caso di Maximiliano Ulivieri, per la prima volta in Calabria e al suo sessantanovesimo convegno in giro per l’Italia, che in merito alla tematica dei suoi interventi inerenti la “Sessualità nelle persone con disabilità: il loro punto di vista e le paure delle famiglie”, descrive come «Le paure piú frequenti nelle famiglie con figli disabili e che riguardano dunque la sfera emotivo-sentimentale, sono, in primo luogo, il non saper gestire l’innamoramento del proprio figlio, o meglio, la possibile delusione che ne potrebbe conseguire».

«In secondo luogo – dice Ulivieri- c´è la paura di non sapere in che modo si possano aiutare i propri figli a scoprire e dare voce alla loro sessualità e,- infine – il lasciare libero il proprio figlio di vivere questo tipo di esperienza».

«Strumenti che possono venire in aiuto sono l´informazione di massa – continua Ulivieri –  che aiutano a rendere visibile questa realtà, ma anche l´organizzazione di convegni ed interventi sull’argomento a tutti i livelli, in grado di coinvolgere realtà socio culturali evitando la stagnazione al solo ambito sanitario». «Non trascurabile, anzi di primaria importanza – conclude – è il continuo confronto e la formazione dei genitori, i quali devono imparare a mettersi in un cammino di accettazione per poi essere sostenuti e supportati dalle varie figure assistenziali che gravitano intorno al disabile, anche esse da formare».

A completezza dell´analisi del tema, l´ intervento pomeridiano del dott. Quattrini, che fornisce il quadro sull´ «Educazione alla sessualità per la quale – dice – c´è una complessità legata a due fattori, una inerente la mancanza di formazione degli operatori – obiettivo di questo corso -, che permetta di avere un quadro più chiaro sull´educazione sessuale nelle persone adulte e nelle persone con disabilità a fronte di una tematica che potrebbe, altrimenti, rimanere sconosciuta. L´altra complessità è legata ad un percorso mirato, fatto in équipe e che favorisca, conoscenze anche sulle abilità di ciascuno e che tengano conto del fattore emotività».

Dalle parole dello psicoterapeuta e sessuologo Quattrini si evince anche come «l´Italia sia ancora oggi fanalino di coda rispetto alle regioni Europee, alla vicina Francia ad esempio, o alla Germania o all´Austria, rispetto ad una regolamentazione precisa e giuridicamente efficace in materia di sex working. Questo significa – sottolinea – che a partire dalla mancanza di una disciplina come l´educazione sessuale, nelle disabilità e non, negli adulti come nei piú giovani, porti, conseguentemente,  ad una mancanza di dialogo sociale, istituzionale e familiare su una tematica che è parte della vita stessa».

«Esempio ancora piú concreto di questo gap è che la figura specialistica dello lo psicosessuologo non ancora riconosciuta, ma legata piuttosto alla medicina specialistica tradizionale, a cui rimane il compito di occuparsi della sfera educativo-emotiva-sessuale. E, per tornare alla vicina Francia – conclude- basti pensare, che fin dagli anni ´70, nello Stato d´oltralpe sono stati adottati curricula scolastici di educazione sesso affettiva».

Il convegno si chiuderà domani, domenica 7 ottobre, nei locali di Sala Sintonia in via Reillo, con una sessione aperta al pubblico alla quale sono stati invitati a partecipare anche genitori ed educatori.

 

PROGRAMMA
Saluti: dott.ssa Angela Regio
Maximiliano Ulivieri: Sessualità come viene vissuta dai disabili e dalle famiglie.
Nunzia Coppedè: Cosa si può fare per abbattere le barriere culturali
dott. Fabrizio Quattrini: Aiutare i figli ad affrontare la propria sessualità con serenità
Dibattito con i partecipanti
Modera: dott.ssa Annamaria Bavaro

 

Disabilità e sessualità – Locandina generale

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Orario

(Domenica) 8:30 am - 12:00 am(GMT+02:00)

Luogo

Sala Sintonia

Via Reillo, 5