“E’ il momento della svolta, ora serve più partecipazione”

Intervista de “Il Lametino” a Don Giacomo Panizza
Il Lametino

Convegno “Ripartiamo dalla terra”

Lamezia Terme, 16 novembre 2012
Convegno per ripensare una diversa integrazione del mondo dell’agricoltura con il mondo dei servizi sociosanitari, educativi, della formazione e del lavoro.
Il Quotidiano 17 novembre 2012

Presentazione libro “Senza Targa”

Lamezia Terme, 15 novembre 2012
Presentazione del libro “Senza Targa” scritto dai giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo.
L’evento è stato organizzato dal Centro Diritti, Riforme e Democrazia di Costantino Fittante.
Calabria Ora 15 novembre 2012

La Bibbia sulle strade dell’uomo

Catanzaro, 15 novembre 2012
Quinta edizione de “La Bibbia sulle strade dell’uomo”
“Saldo nella speranza oltre ogni speranza” Lettera ai Romani(4,18). Ovvero Condividere la disperazione,oggi, percorrendo sentieri di pace.
Il Quotidiano  15 novembre 2012

Contrasto Sociale alle mafie: esperienza sul campo

Padova,  9 giugno 2012
Contrasto sociale alle Mafie: esperienza sul campo.
di Marina Galati
Corso di alta formazione «Per il contrasto sociale alle mafie ed il rafforzamento della legalità democratica» Organizzato dall’Università di Padova, in collaborazione con Libera, Avviso Pubblico, Banca Etica, Camera di Commercio e Comune di Padova.
Presentazione

Convegno regionale delle Caritas diocesane

Falerna, 11 novembre 2012
Convegno regionale delle Caritas diocesane da titolo
“Le Caritas in Calabria: dentro le sfide della crisi e delle povertà”

Calabria ora 11 novembre 2012
Calabria ora 12 novembre 2012
Gazzetta del sud 12 novembre 2012

Il quotidiano 11 novembre 2012

Pensieri e Parole. Visita di Nichi Vendola

Lamezia Terme, 7 novembre 2012
Visita del Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola presso l’edificio “Pensieri e Parole” in segno di vicinenza e condivisione delle finalità portate avanti da Progetto Sud.

Calabria Ora, 8 novembre 2012 
Il Quotidiano, 8 novembre 2012

13° Happening della Solidarietà

Lamezia Terme, 8-9 novembre 2012
L’Happening di Lamezia Terme dell’8 e 9 novembre, realizzato in partenariato con Comunità progetto Sud è una scommessa. Perché si svolge in un parco pubblico, perché protagonisti non sono solo i politici o gli operatori del settore, ma cittadini, scuole, artisti ed esperti non riconducibili direttamente agli eventi normalmente realizzati dalla cooperazione sociale. Al centro vi è il territorio. Se, infatti, il percorso dell’Happening è centrato sulla risposta ai bisogni delle persone, la riflessione che si svilupperà a Lamezia è relativa al contesto locale che a questi bisogni deve rispondere.
Non vi sono risposte possibili se il territorio non si attiva, se non si riesce ad intraprendere la strada di uno sviluppo partecipato. Come è possibile, ad esempio, fare strategie per combattere la mancanza di lavoro se non c’è sviluppo? E come è possibile parlare di sviluppo se il contesto è arretrato, l’illegalità diffusa, la comunità passiva, i servizi carenti? Ma nelle comunità locali vi sono innumerevoli risorse, i processi di trasformazione sono possibili. Le sessioni di lavoro – città in dialogo, città che creano, città che apprendono – i “laboratori per la progettazione di visioni future”, lo scambio di esperienze di paziente tessitura di comunità locali attive e partecipi saranno i momenti di questi due imperdibili giornate di lavoro. (comunicato stampa)

Gazzetta del Sud, 9 novembre 2012
Gazzetta del Sud, 10 novembre 2012
Il Quotidiano, 10 novembre 2012

Festival dei beni confiscati alla mafia

Milano, 10 novembre 2012
Nell’ambito del festival dei beni confiscati che si terrà dal 10 al 25 novembre  2012, è stata inserita la mostra “Il mio sguardo libero/volti per la legalità” realizzata dall’Archivio fotografico Parisio di Napoli, in collaborazione con l’associazione A Voce Alta,e dedicata al giornalista scomparso Giuseppe D’Avanzo.
Corriere della sera, 6 novembre 2012 

Welfare E Diritti Sociali In Tempo Di Crisi. Intervista A Don Giacomo Panizza

LAMEZIA TERME – Oltre 50 organizzazioni sociali e sindacali sono scese in piazza a Roma lo scorso 31 ottobre, mobilitate dalla rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”. Una manifestazione con un obiettivo chiaro e ben definito: far cambiare rotta alle scelte di governo, frenando i tagli alla spesa sociale e ridistribuendo in maniera equa le risorse. Una tutela che non è solo per le persone più deboli, ma che tocca ogni singolo cittadino portatore di diritti, perché investe i campi della salute, dell’istruzione, dell’assistenza. Ripensare un modello che non può rispondere solo a logiche di tipo economico ma che deve rivalutare l’importanza degli individui, ripensando il welfare come risorsa.

E la protesta non si è fermata in Piazza Montecitorio. Contemporaneamente la voce del dissenso ha fatto eco su tutto il territorio nazionale ed in Calabria ha trovato la sua espressione nella conferenza stampa organizzata a Lamezia Terme da alcune delle realtà presenti nella rete promotrice.

Per capire meglio le ragioni di questa mobilitazione e per approfondire la conoscenza sulle proposte emerse dagli incontri, abbiamo voluto porre qualche domanda a don Giacomo Panizza, figura di rilievo del privato non profit e testimone diretto delle tematiche sociali e assistenziali soprattutto per quanto riguarda la nostra regione.

Alla luce della manifestazione del 31 ottobre scorso, secondo lei qual è il risultato che plausibilmente ci si può attendere dalle richieste emerse in merito ai tagli previsti nella manovra di bilancio 2013?

Cosa abbiamo portato a casa con la mobilitazione del 31 ottobre scorso a Roma? Certamente abbiamo ottenuto alcuni risultati impossibili senza la protesta, senza il confronto coi Gruppi Parlamentari, e senza le proposte da noi elaborate. La presenza delle nostre organizzazioni sociali è debole, ma c’è ed è fondata sul tema dei diritti fondamentali. Avevamo ragione a sostenere che questo Governo è una cosa e i decisori politici un’altra, al punto che i vari partiti si sono convinti delle nostra proposte e le stanno portando avanti. Hanno colto l’importanza di non aumentare l’IVA sui servizi sociosanitari ed educativi erogati dalle cooperative sociali; hanno recepito la proposta di rifinanziare il comparto sociale tenendo presente il Fondo per le politiche sociali con 450 milioni di euro, il Fondo per la non autosufficienza con 400 milioni, quello per la famiglia con 11 milioni, quello per l’inclusione degli immigrati con 100 milioni, quello del servizio civile con 20 milioni. Infine hanno garantito di il fondo previsto di 900 milioni disponibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà destinato al sociale, e non verrà stornato per altre voci di spesa.

Ne è valsa la pena, ma rimane ancora molto da fare se chi governa non si rende conto dell’importanza della vita sociale, la quale non può venire seconda al comparto economico e finanziario.

Qual è l’aspetto principale che viene trascurato da politici e amministratori in relazione alle problematiche connesse alla disabilità?

Politici e amministratori si fanno tirare per la giacchetta a risolvere le problematiche legate ai ricoveri delle persone con disabilità. Si muovono e troppo poco per le situazioni gravi quando queste sono avvenute. Vedono poco, quasi per nulla, la normale vita di chi ha una patologia grave o lieve che sia; non considerano la progressione delle malattie, degli handicap, dell’esclusione sociale; non sanno cosa sia la sofferenza di dover combattere ogni volta che ti viene ostacolato un diritto, un dovere, una normale quotidianità; sono analfabeti dei tempi di scuola, di lavoro, di relazione umana di chi si trova su una carrozzina a rotelle; e così via.

Nella protesta svolta a Roma, hanno trattato sulle cifre e approfondito poco o niente sul progetto da dare all’Italia riguardo ai temi della disabilità. Non hanno colto il particolare dibattito interno alle richieste delle organizzazioni dei disabili, avvenuto tra coloro che chiedono – anche con coraggiosi scioperi della fame – interventi di “categoria”, come ad esempio alcuni con la SLA, e coloro che chiedono lo stesso trattamento per tutti quanti, indipendentemente dal nome della malattia ma con gli stessi esiti debilitanti gravi e gravissimi.

Ma non è tutto qui. Questo è un aspetto riguardante la cura. Ciò che rimane assente sulle politiche per la disabilità riguarda anzitutto la prevenzione, la riabilitazione e l’inclusione sociale.

La protesta ha assunto carattere nazionale, ma nell’incontro di Lamezia le richieste sono state indirizzate anche ai vertici regionali calabresi. Quali sono attualmente le lacune maggiori della politica locale?

La politica calabrese è indietro, è molto al di sotto della media nazionale. Per questo i rappresentanti dei gruppi sociali che hanno manifestato a Lamezia Terme hanno aggiunto delle note locali, hanno posto l’attenzione sulle politiche giovanili, sull’occupazione e sulla famiglia, oltre che su anziani, malati e disabili, sui minori e il disagio mentale. Hanno proposto alla politica di non fare da sola senza la società. Abbiamo una regione che mette un quarto di finanziamenti della media nazionale, un decimo delle regioni più virtuose. Queste cifre non le deve mettere il governo, le deve mettere la regione, deve individuare da dove togliere queste risorse che lasciano i calabresi con meno opportunità di servizi sociali rispetto agli altri italiani.

Che non vengano a raccontare i luoghi comuni, come quello che non ci sono i soldi per il sociale, o che costa troppo e non sanno dove mettere mano, perché per altre spese inutili e perfino illegali i soldi li trovano!

Costruttivamente, nel nome della legge n. 328 del 2000, recepita dalla Regione Calabria con la legge regionale n. 23 del 2003, si è proposto di costituire un tavolo regionale di concertazione sul sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, a partire dalla finanziaria regionale del 2013.

Mariacristiana Guglielmelli
Agenzia 8@30-Giornale telematico a diffusione nazionale
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