Conferenza stampa: SÌ ai livelli essenziali di salute fruibili in ogni regione italiana! NO a 21 servizi sanitari differenziati
MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE 2021 ORE 11 | VIA REILLO, 5 | SALA SINTONIA | LAMEZIA TERME (CZ)
INTERVENGONO:
Giacomo Panizza: Presidente Comunità Progetto Sud
Rubens Curia: Portavoce comunità Competente
Antonia Romano: Presidente Comitato Salute pubblica Esaro-Pollino
Stefania Fratto: Presidente Associazione Donne e diritti
MODERA: Maria Pia Tucci, giornalista
Interventi e domande dal pubblico e dei giornalisti
La Pandemia da Covid 19 ha decisamente dimostrato, nella sua drammaticità, che è fondamentale una governance unitaria del Servizio Sanitario Nazionale.
Riscoprire, come fa adesso il Governo, gli «Accordi preliminari» firmati il 28 febbraio 2018 con le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto reinserendo nella nota di accompagnamento al DEF 2021 il disegno di legge sulla “Autonomia Differenziata Regionale” è un grave errore perché si accentuerebbe ulteriormente l’egoismo territoriale tra Regioni ricche e Regioni povere rischiando di impedire lo sviluppo dei diritti essenziali nei territori del Sud e di rompere definitivamente il senso di comunità e di unità nazionale, come, giustamente, ha denunciato anche l’ANAAO-ASSOMED in un recente documento.
La Calabria sostiene “Solidarietà e Coesione Sociale”. Deve! poter disporre dei livelli essenziali di salute come qualsiasi regione italiana, e non più un Servizio Sanitario economicamente debole a differenza di altre Regioni forti a cui sarebbe consentita l’autonomia riguardo alle politiche di gestione del personale, delle attività libero professionali, del sistema tariffario, dell’accesso alle scuole di specializzazione, della governance delle Aziende Sanitarie e altro ancora.
Pertanto abbiamo chiesto alla popolazione, alla delegazione parlamentare calabrese, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ai nostri Consiglieri Regionali, alle Conferenze dei Sindaci, ai Sindacati e ai molti Attori Sociali di opporsi a questo disegno che, se attuato, darebbe un colpo mortale al Servizio Sanitario Nazionale Pubblico.
Per accedere alla conferenza stampa è necessario essere muniti di green pass e mascherina.