Dare spazio
di Gigi Nardetto*
“Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.” Albert Einstein
Maja Lunde nel suo romanzo “La storia delle api” racconta il rapporto tra l’uomo e la natura nel corso del tempo.
Tra passato, presente e futuro presenta tre personaggi che in modo diverso intrecciano la vicenda umana alle prese con un possibile futuro dove le api sono ormai scomparse. Con il procedere del racconto viene quasi naturale riconoscere nella narrazione qualcosa che ci riguarda da vicino, accanto al tema dell’equilibrio ambientale. Le api rappresentano quel lavorio invisibile e tanto necessario per la vita. Un po’ come lo sono stati e lo sono anche oggi i volontari. Uomini e donne, molte donne.
Un’azione nella maggior parte dei casi poco evidente perché quello che si vede è sicuramente una minima parte. Forme diverse che a titolo personale o in forma associata, nella formalità ma soprattutto nell’informalità costituiscono il capitale sociale, la spina dorsale delle nostre comunità. Le operose api come i volontari, quando è il caso, pungono, pagando di persona se necessario.
Lo possono e lo sanno fare in molti modi, quando le cose non vanno come dovrebbero. Per evidenziare criticità, problemi, disfunzioni, contraddizioni. Pungono per portare soluzioni, proposte, per dimostrare che ci sono visioni diverse, sguardi altri nell’ affrontare i problemi. Le api sono i giovani. Non si fanno rinchiudere in recinti ristretti, nel già noto.
Si muovono disegnando forme imprevedibili. Il loro impegno, a volte, ci appare incomprensibilmente sterilizzato, apatico, privo di senso civico. In altre occasioni ci stupisce, grida per essere ascoltato da chi è insensibile ai doveri civici, ai valori della pace e della solidarietà. La società è cambiata, certo! Un certo modo di essere del volontariato è in discussione o, come alcuni affermano, si è perso. Ma c’è un mondo che si muove nell’invisibilità e fa vivere le nostre comunità. Spetta a noi “farlo durare, e dargli spazio”.
*Gigi Nardetto: responsabile del servizio Civile nazionale e fondatore della Associazione Rete Maranathà di Cittadella (PD)