La Vita in Cattedra: “Accogliere la vita. Quale vita?”

Rossano, 15 dicembre 2016 – sala Rossa San Bernardino
Torna con rinnovato slancio ed emozione l’appuntamento con “La vita in cattedra”, la riuscita esperienza del progetto elaborato dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Rossano-Cariati, su suggerimento di S. E. l’Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, finalizzato a dare una risposta alla impellente necessità di riacquistare quella “speranza di cuore” che ogni giorno viene demolita da una società dove sempre più si assiste ad un decadimento dei valori.
Questa volta a “salire”in cattedra è il valore dell’accoglienza con l’appuntamento fissato per il 15 dicembre alle ore 18 presso la Sala Rossa di palazzo S. Bernardino nel centro storico di Rossano. Dopo i saluti si S. E. l’Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, moderati dai Giovanni Fortino direttore dell’ufficio Migrantes, gli interventi saranno affidati a Don Giacomo Panizza e Maurizio Alfano.
 
Don Giacomo Panizza, bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme “Progetto sud”, una comunità autogestita insieme a persone con disabilità, al fine di restituire a questi ultimi i diritti negati. Contribuisce a diverse iniziative della Caritas italiana e dalla Calabria e, dal 2002, anno in cui accettò di occupare con la sua associazione uno degli edifici sequestrati alla ‘ndrangheta, vive sotto protezione per le numerose e continue minacce e gli attentati subiti. Incontriamo Don Giacomo Panizza soprattutto per raccontarci della sua esperienza di accoglienza nei confronti di minori stranieri non accompagnati, anche quest’ultima realizzata su di un bene confiscato alla ‘ndrangheta.
Maurizio Alfano è laureato in Scienze Sociali per la Cooperazione lo Sviluppo e la Pace, con Master in migrazioni, politiche sociali e buone pratiche. Collabora con diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani e ha pubblicato tre ricerce sui temi del razzismo, flussi migratori e difficoltà di integrazione delle popolazioni Rom. Da tre annni incontra il mondo delle scuole con il laboratorio “A scuola di razzismo” per decostruire stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni su un tema importante come quello dell’accoglienza dello straniero. Infine, durante l’incontro, estrema rilevanza verrà data alle testimonianze di richiedenti asilo e rifugiati accolti nel territorio, al fine di offrire volti e voci a racconti che molto spesso non riescono a bucare la coltre di indifferenza.
L’incontro dedicato all’accoglienza dello straniero, vuole essere una occasione per offrire uno sguardo più approfondito sulle varie dinamiche migratorie e sui diversi percorsi di accoglienza, virtuosi e non. Uno sguardo più umano e diretto, scevro da condizionamenti, stereotipi e luoghi comuni. Un’occasione per affermare i veri valori cristiani: compassione, misericordia, amore verso il prossimo, qualunque esso sia. Un’occasione per ricordare che nessuno lascia la propria casa senza una ragione, nessuno manda i propri figli a rischiare la vita in viaggi estremamente impervi senza una ragione: alcuni fuggono da persecuzione, violenza o sfruttamento; altri spinti dal desiderio di cercare una vita migliore per se stessi e la propria famiglia.