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Il dossier del CNCA: “Cortocircuito”

COME LA SPIRALE DEL DEBITO IMPOVERISCE IL TESSUTO SOCIALE
Venerdì 11 GIUGNO 2021 ORE 17 PIATTAFORMA ZOOM
Per partecipare https://zoom.us/j/92818820254

Il focus sull’impoverimento da debito è il tema dell’ incontro di presentazione del Dossier edito dal CNCA (Comunità Nazionale Comunità di Accoglienza) e curato da Filippo Torrigiani Consulente della Commissione nazionale Antimafia: “Cortocircuito” come la spirale del debito impoverisce il tessuto sociale.

Incontro in remoto che si terrà sulla piattaforma zoom Venerdì 11 giugno 2021 ORE 17 (Per partecipare https://zoom.us/j/92818820254) organizzato dal CNCA Calabria e dal coordinamento regionale della campagna Mettiamoci in gioco, i soci e socie di Banca Etica centro nord Calabria, in collaborazione con la Fondazione antiusura Don Carlo de Cardona.

«Riportare al centro del dibattito l’ aumento delle povertà sociali legate alla difficoltà di accesso al credito e il cortocircuito che ne consegue con l’indebitamento contratto dalle famiglie che si rivolgono ai banchi dei pegni, compro oro o cadendo vittime dell’ usura» – dicono gli organizzatori.

Un fenomeno in forte aumento a causa della pandemia ma che già negli anni precedenti al 2019 era stato attenzionato come causa di povertà e disuguaglianza sociale.

E nei capitoli del dossier si parla appunto di povertà e disuguaglianze generate dai debiti, con un dato, tra gli altri, che dà contezza della portata del problema: il numero dei pignoramenti eseguiti dall’autorità giudiziaria, che nel solo 2017: sono di 47.694 in Lombardia, 23.957 in Sicilia, oltre 19mila in Piemonte e Veneto.

Dal 2012 al 2017 oltre 1 milione di cittadini italiani sono risultati infatti oggetto di requisizione di beni a loro intestati. Il documento evidenzia inoltre che tra le situazioni che portano a una condizione di sovraindebitamento vi è la dipendenza da gioco d’azzardo.

Di questo preoccupante fenomeno e delle possibili risposte ne parleranno : Roberto GATTO | Portavoce Campagna Mettiamoci in Gioco Calabria

Filippo TORRIGIANI | curatore del dossier e Consulente della Commissione nazionale Antimafia

Elisa BACCIOTTI | Componente del Consiglio di Amministrazione di Banca Etica

Paolo MANCUSO | Presidente Fondazione Antiusura Don Carlo De Cardona” Cosenza

Don Armando ZAPPOLINI | Portavoce Nazionale delle Campagna Mettiamoci in Gioco

Coordina: Antonio MONDERA | Mettiamoci in Gioco Calabria

Scarica la locandina dell’ evento

Scarica il dossier Cortocircuito

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Stereotipi di genere: media, economia e società

Webinar 30 aprile 2021 dalle 15:00 alle 16:00
Room: Arci Mediaterronia TV
Diretta facebook Arci Mediaterronia TV e AppTraverso

Nel processo di educazione digitale lo sguardo e le riflessioni del progetto di Apptraverso ci portano ad affrontare il tema degli stereotipi di genere, nella  cultura dei media, nelle sue implicazioni economiche e nei risvolti sociali.

L’ incontro condiviso con gli studenti  beneficiari del progetto, i genitori, educatori ed attori sociali è proposto dal partenariato sociale che attua le azioni sul territorio di Reggio Calabria.

Antonia Cava, Associata di sociologia dell’ Università di Messina e l’ avvocata Maria Stella Ciarletta  relazioneranno rispettivamente sugli Uomini e donne nella cultura mediale e Le discriminazioni di genere sul lavoro.

A moderare l’ incontro Rosa Antonia Penna, psicologa e psicoterapeuta, Cooperativa Calabria7 che opera con AppTraverso nel territorio di Reggio Calabria

Le relazioni ci aiuteranno a riflettere sugli stereotipi di genere, sulla loro rilevanza nella socializzazione e su come sia difficile, ma non impossibile, decostruirli. Dal ruolo dei media a quello dei social network.

Dal pregiudizio alla discriminazione sul lavoro e a come questo possa generare svantaggio economico e sociale. Maternità, tempi di vita e di lavoro, pari opportunità.

L’ incontro potrà essere seguito in diretta facebook venerdì 30 aprile dalle 15 alle 16 sulla pagina Arci Mediaterronia TV partners del progetto AppTraverso.

Programma
Uomini e donne nella cultura mediale | Antonia Cava | Professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università degli Studi di Messina

Le discriminazioni di genere sul lavoro | Maria Stella Ciarletta, | Avvocata giuslavorista esperta in diritto antidiscriminatorio e pari opportunità

Modera  Rosa Antonia Penna | psicologa e psicoterapeuta, Cooperativa Calabria7, AppTraverso Reggio Calabria

Le relatrici
Antonia Cava è professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università degli Studi di Messina. Svolge attività di ricerca su pubblici televisivi, consumi culturali e immaginario mediale. Tra le sue pubblicazioni:  Da Disneyland a Sex and the City. Un’analisi dei pregiudizi sui pubblici dei media (FrancoAngeli 2010) e Il gioco del killer. Culture mafiose e minori (Franco Angeli 2020).

Maria Stella Ciarletta, avvocata giuslavorista esperta in diritto antidiscriminatorio e pari opportunità, è stata Consigliera Regionale di Parità della Calabria dal 2006 al 2016. È attualmente Consigliera di fiducia degli Atenei di Padova e Cosenza, nonché della Regione Lazio. Collabora quale esperta giuridica con l’UNAR, Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha curato, tra gli altri, il volume “Diritto antidiscriminatorio e pari opportunità nel lavoro pubblico e privato” (Ed. Rubbettino), dove ha raccolto l’esperienza e i risultati come Consigliera di Parità della Regione Calabria.

Il video

“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org

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Budget di salute in Calabria

Soggetti, normative e Governance

Il budget di salute è definito dall’ Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità quale “strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire centralità alla persona, attraverso un progetto individuale globale”.

Ad aprire il dibattito su questo tema,in Calabria, sulla sua definizione di metodo, soggetti, norme e governance l’incontro in remoto, organizzato dal CNCA Calabria e dalla Comunità Progetto Sud previsto per il 22 aprile alle ore 15, a cui si potrà accedere collegandosi al link Webinar https://zoom.us/j/99011267346.

L’obiettivo è diffondere la conoscenza e la promozione della metodologia del Budget di salute che favorisce, appunto, l’integrazione del sistema di cura con il sistema di comunità per il benessere e l’inclusione sociale di persone fragili e vulnerabili.

La tavola rotonda si concentrerà sui percorsi possibili tra associazioni di utenti, famiglie, organizzazioni del terzo settore,  servizi pubblici sociali e sanitari per co-programmare e co-progettare la sperimentalità del metodo del budget di salute per la realizzazione dei progetti terapeutici riabilitativi individualizzati in Calabria.

Relazionano:
Giacomo Panizza | Presidente Comunità Progetto Sud
Giorgio Marcello | Docente di Sociologia generale Università della Calabria
Rossella Manfredi | Direttrice Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ASP CZ
Coordina
Marina Galati | Presidente CNCA Calabria

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Fari accesi sull’autismo

Il 2 aprile è la Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo e l’ingresso del Centro Psico Educativo Autismo (CPEA) della Comunità Progetto Sud, su Via del Progresso a Lamezia Terme, sarà illuminato di blu. E blu sarà la lanterna che bambini e bambine, insieme ai genitori e all’ operatore che li accoglie all’ arrivo, prima di salire le scale del centro per iniziare la terapia, faranno volare in cielo.

Ai gesti simbolo di questa giornata si associa il lavoro di ricerca e confronto continuo che il personale e i responsabili del CPEA di Lamezia Terme hanno attivato in questi anni facendo rete sul territorio nazionale.

Il CPEA della Comunità Progetto Sud, infatti, è tra le 52 sedi operative dei 14 enti del Terzo settore di ispirazione cristiana che costituisco il Tavolo sull’autismo promosso dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della CEI.

Tavolo nazionale da cui, in occasione del 2 aprile 2021, parte l’appello inascoltato delle famiglie che denuncia la carenza, in molte aree d’Italia, di professionalità e di opportunità per la diagnosi e l’intervento precoce e la costante violazione del diritto ad avere pari opportunità educativa e di sviluppo professionale.

«In Italia sono ancora troppo poche le strutture in grado di rispondere al bisogno di diagnosi e terapia sancito dai LEA». – Fanno sapere dalla Conferenza Episcopale– «È necessario – continuano – promuovere percorsi di inclusione sociale basati sulle specifiche competenze/abilità della persona e finalizzati alla socializzazione, all’ inserimento lavorativo permanente o all’avvio di esperienze per la creazione d’impresa, micro impresa o autoimpiego».

«Questo vale anche per il lavoro e la visione del nostro Centro Psico Educativo Autismo – dice Angela Regio – responsabile della Centro della Comunità Progetto Sud e componete del Tavolo CEI – Siamo sul territorio calabrese, come centro autismo dal 2017 e abbiamo strutturato un percorso insieme alle famiglie, alle agenzie educative attive intorno alla vita dei bambini e delle bambine realizzando di fatto un approccio intensivo e peculiare che guarda ad un futuro inclusivo e non alienante».

«Anche in tempo di pandemia, dal primo lokdown a quando abbiamo riaperto le porte del Centro ci siamo riorganizzati, – dice Chiara Carnovale, psicologa coordinatrice del CPEA anch’ essa parte integrante del tavolo Autismo – per non lasciare sole le famiglie e attivandoci per rispondere ai bisogni delle persone prese in carico» – e continua – «abbiamo ripensato i percorsi e gli ambienti e provveduto a formarci, come operatori specializzati, sulle nuove direttive, attivando servizi di supporto da remoto in grado di farci superare le difficoltà iniziali causate dall’isolamento in cui ci ha trascinati il Covid-19».

Azioni rappresentative e impegno permanente che, non solo per il 2 aprile, vogliono sensibilizzare la popolazione e sollecitare l’attenzione delle Istituzioni di ogni Paese a migliorare i servizi e l’assistenza a favore delle persone con autismo.

Mafia, Giornata della memoria e dell’impegno: da Scampia a Lamezia Terme il progetto Ip Ip Urrà a sostegno della Comunità Progetto Sud dopo le intimidazioni subite

Pierro: «Nessuno si senta escluso dalla battaglia contro la barbarie»

Don Giacomo Panizza: «Mafiosi contro valori di libertà e dignità»

Il 21 marzo non segna solo l’inizio della primavera, ma è anche il giorno della memoria: quella delle vittime innocenti di mafia. In questa Giornata il progetto Ip Ip – Infanzia Prima, selezionato da Con i Bambini (Fondo contro la povertà educativa), vuole tenere alto l’impegno che le organizzazioni partner portano avanti sul territorio. Donne, giovani, madri, fratelli e sorelle, a volte bambini che sono caduti da sud a nord del Paese sotto i colpi di una guerra tra bande e clan nel nome dei traffici illeciti e del controllo del territorio.

«A Lamezia Terme la Comunità Progetto Sud, partner prezioso del progetto Ip Ip Urrà, sta subendo intimidazioni da settimane, azioni contro gli operatori del bene confiscato gestito dall’ente – dichiara Barbara Pierro, dell’associazione Chi rom e…chi no, responsabile di progetto – A loro va tutta la nostra solidarietà come progetto e rete di comunità che si muove intorno all’iniziativa, perché nessuno si senta escluso nella battaglia che ogni giorno tutti e tutte dobbiamo portare avanti contro le barbarie, le intimidazioni e il clima di paura che i sistemi criminali provano a insinuare nelle nostre strade, nelle nostre azioni».

«Il 21 marzo parte la primavera e la vita, così dobbiamo ricordare le vite stroncate dalle mafie – spiega don Giacomo Panizza di Progetto Sud – I mafiosi ce l’hanno con qualcuno che porta avanti i valori della dignità, della libertà e della democrazia. La memoria serve anche a questo, portare avanti il ricordo per la società che resta. La memoria sta a dire a tutti noi che bisogna capire cos’è la Storia: episodi incollati di chi li scrive, i vincitori, o di chi vuole cancellare quello che sta accadendo. Le vite non devono essere stroncate dai prepotenti che vogliono cancellare le persone in nome di un potere».

IL PROGETTO – Ip Ip Urrà è un progetto che vede promosse nella sua rete di comunità le iniziative degli enti: associazione Chi rom e…chi no (capofila), cooperativa sociale Il Cantiere (Albino, Val Seriana), cooperativa L’Abbaino, Consorzio Mestieri Toscana (Firenze), Cooperativa Sociale Mignanego (Genova), Associazione Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), Associazione Fermenti lattici (Lecce), EcoS-Med cooperativa sociale (Messina), Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali (Pioltello), associazione 21 luglio (Roma), cooperativa sociale Educazione Progetto (Torino), Fondazione Zancan, Università degli Studi Federico II di Napoli – Centro Sinapsi e tanti enti, scuole e organizzazioni partner sparse lungo lo stivale.

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Conoscere e contrastare la povertà educativa in Calabria

“Connessioni formative. Idee, esperienze e strumenti dal CNCA”  lunedì 14 dicembre dalle 15 alle 17.

Un primo di tre webinar programmati dalla rete del CNCA Calabria da seguire sul canale zoom e sulla pagina facebook della Comunità Progetto Sud

In questo primo incontro, moderati da Isabella Saraceni, coordinatrice del progetto, discuteranno e siconfronteranno sul tema: Marina Galati, presidente CNCA Calabria, Giacomo Panizza, portavoce Alleanza contro la povertà in Calabria, Sabina Licursi, docente Università della  Calabria, Liviana Marelli, Responsabile area infanzia, adolescenza e famiglia, Suor Michela Marchetti, referente Infanzia e Adolescenza del CNCA Calabria, Riccardo Poli, direttore CNCA Nazionale.

Esperienze di contrasto alla povertà educativa in Calabria, idee e strumenti che stanno tracciando il percorso di Apptraverso la Calabria. Un progetto che in questi anni di attività, ha messo a sistema una rete di partenariato complessa che abbraccia 4 macroterritori provinciali e di area metropolitana, riuscendo a coinvolgere 246 minori e 167 genitori grazie agli 11 docenti e ai 16 operatori- educatori che non si sono fermati nonostante la pandemia e le difficoltà multifattoriali dettati dalla didattica a distanza.

Il progetto è nato dalla collaborazione di due reti associative calabresi: il CNCA Calabria (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza) e l’Arci Calabria, che grazie al Bando Adolescenti 2017 ha permesso a una rete di Associazioni di intervenire sulla povertà educativa degli adolescenti del territorio calabrese, attraverso l’uso di app e di strumentazione digitale.

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Giornata internazionale diritti per l’ infanzia e l’ adolescenza. IP IP urrà da’ la parola ai bambini di tutto il Paese

Sorridono, hanno espressioni serie o sornione. Chiedono di riabbracciare maestre e amici, i propri affetti più cari, di riavere i propri spazi e soprattutto giocare liberi, come sanno fare solo i bambini. Questa la sintesi del video diffuso dal progetto Ip Ip Urrà, selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Con i bambini,  di cui fanno parte dieci enti non profit su tutto il territorio nazionale per oltre 23 stakeholder.

Il video è stato realizzato in occasione della Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre.
“Nell’infanzia risiede la nostra speranza per il futuro, solo se sapremo coltivare, nutrire, proteggere, far camminare. Nell’educazione e nella cura – scrivono i promotori del progetto Ip Ip Urrà – risiedono gli antidoti contro i fenomeni di esclusione e emarginazione sociale, a noi la responsabilità di essere comunità al fianco di chi non ha voce e subisce più degli altri il peso ulteriore di questa crisi. E’ tempo di mettere al centro delle politiche pubbliche l’infanzia e di costruire contesti, città e periferie a misura di bambini e bambine e famiglie competenti che devono poter esser sempre più competenti”.

La ricerca Con i bambini – Demopolis A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli: ne sono convinti oggi i due terzi degli italiani. La mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata un problema nel 14% dei casi, un dato che cresce al 22% al Sud. Ma per il 45% le difficoltà della didattica a distanza dipendono dalla scasa capacità di attenzione nel contesto stesso della DAD. Gli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi tale opportunità. Ma l’educazione dei giovani non è solo questione della scuola. Per il 67% degli italiani la responsabilità dei minori è di tutta la comunità, dato che si attestava al 49% nella rilevazione dello scorso anno. Per il 91% degli italiani la diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave e 9 italiani su 10 ritiene oggi importanti, per lo sviluppo del Paese, le azioni di contrasto al fenomeno.

Partner del progetto Chi rom…e chi no (Napoli, capofila), Cooperativa Sociale Il Cantiere (Albino, Val Seriana), Coop 39;Abbaino, Consorzio Mestieri Toscana (Firenze), Coop. Soc. Mignanego (Genova), Ass. Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), Ass. Fermenti lattici (Lecce), EcoS-Med coop. soc. (Messina), La Kumpania (Napoli) Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali (Pioltello), Associazione 21 luglio (Roma), Coop. Soc. Educazione Progetto (Torino), Fondazione Zancan, Università Federico II centro Sinapsi.
Con i bambini Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà
educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

La Repubblica

ip ip urrà

Infanzia e Covid. IP IP Urrà: una rete nazionale di comunità a sostegno di famiglie e minori.

Napoli, 5 novembre 2020
Dieci città unite – attraverso un viaggio virtuale dal nord al sud del Paese – su tutto il territorio nazionale con un obiettivo comune: favorire e sostenere l’infanzia e le loro famiglie in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo.

È questo il senso del progetto «Ip Ip Urrà Metodi e Strategie Informali per Mettere l'Infanzia
Prima», selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che vede come capofila l’associazione Chi rom e chi no, nell’ambito del Bando Un Passo Avanti dell’Impresa sociale Con i Bambini – Fondo di contrasto alla povertà minorile, presentato sulla piattaforma zoom e, in collegamento dal
centro culturale e gastronomico Chikù di Scampia (Napoli) – con una conferenza stampa moderata dal giornalista Giuseppe Manzo, a cui dopo i saluti dell’assessore alla scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri e dell’assessore alle politiche sociali dell’VIII Municipalità Gerardo Avallone, sono intervenuti il vicepresidente dell’impresa sociale Con i Bambini Marco Rossi Doria, la presidente di Chi rom e chi no Barbara
Pierro, la vicepresidente della Fondazione Compagnia di San Paolo Claudia Mandrile, la direttrice della Fondazione Zancan Cinzia Canali, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Eugenio Montale di Scampia Paola Carnevale, la direttrice del Centro Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli Maura Striano.

Il progetto, che avrà una durata di 40 mesi, vede coinvolte 10 regioni e 23 partner. Dalla Val Seriana a Messina, passando per Firenze, Moncalieri, Roma, Lamezia Terme e Lecce: Cooperativa Sociale Il Cantiere (Albino, Val Seriana), Coop L’Abbaino, Consorzio Mestieri Toscana (Firenze), Coop. Soc. Mignanego (Genova), Ass. Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), Ass. Fermenti lattici (Lecce), EcoS-Med coop. soc. (Messina), La Kumpania-Chi rom e chi no (Napoli) Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali (Pioltello), Associazione 21 luglio (Roma), Coop. Soc. Educazione Progetto (Torino), Fondazione Zancan, Università Federico II centro Sinapsi e tante scuole sparse lungo lo stivale. Nel corso della presentazione sono stati illustrati gli obiettivi di progetto, le azioni e la sfida educativa di comunità che insieme i diversi partner vogliono affrontare con l'intento di costruire una Task Force Kids più che mai necessaria in questo momento di particolare precarietà che potrebbe avere un impatto molto forte sui bambini e la loro crescita sociale, oltre che al loro grado di istruzione.

«Il progetto “festeggia” la famiglia e la comunità come primi e fondamentali fattori protettivi per il benessere dei bambini, in particolare quelli più piccoli e fragili – dichiara Barbara Pierro, presidente dell’associazione capofila Chi rom chi no – è un’esortazione all’infanzia in un momento storico particolarmente complesso in cui la distanza dall’altro viene rappresentata come elemento necessario per sentirsi in sicurezza, per questo rafforza antiteticamente l’importanza di creare spazi in cui i bambini possano attivare e nutrire aspirazioni e desideri». Obiettivi sono «mettere al centro la persona, i bambini perché abbiano al loro fianco adulti consapevoli, con cui sviluppare processi di formazione e di ri-progettazione professionale, di crescita, di partecipazione e reciproca solidarietà tra le famiglie.

Ip Ip Urrà vuole inoltre coinvolgere quanti tra adulti e bambini non sono raggiunti dai servizi, dai circuiti educativi, perché chiusi nei rioni e nelle periferie delle nostre città con strumenti semplici e in qualche modo inediti come il gioco nei luoghi informali e la cultura dello stare insieme. Ancora vuole sviluppare e mettere a sistema un’azione di partecipazione mutualistica chiamata cultura del sospeso, che a Napoli è ben nota».

«La povertà educativa non è semplicemente un “problema”, è il problema base di qualunque democrazia – afferma Francesca Puglisi, sottosegretaria di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – È dalla povertà educativa che nascono e si acuiscono le ingiustizie sociali, che aumentano i flussi migratori, che si consolidano le diseguaglianze di genere, che si aggrava la disoccupazione di persone senza istruzione e senza competenze. In questo periodo di pandemia mondiale, è chiaro che il rischio di povertà educativa si allarga, in particolare nelle fasce sociali più fragili e nei territori più difficili. Ecco perché il progetto “Ip Ip Urrà” è importante e trova il mio plauso: mettere al centro la cura dei più piccoli, attraverso un incrocio di idee, collaborazione e attività di associazioni, genitori, enti pubblici, fondazioni, è fondamentale e ci insegna che se oggi dobbiamo forzatamente rinunciare o limitare mobilità e iniziative, non possiamo mai rinunciare a costruire un futuro migliore».

Per Marco Rossi Doria, vicepresidente di Con i Bambini «questo è un momento particolarmente difficile per milioni di bambini e ragazzi in tutto il mondo e i
fondi che abbiamo voluto dedicare a questo, come ad altri progetti, sono proprio per contrastare la povertà educativa minorile. Molti vivono tra povertà relativa e povertà assoluta, è una grande questione nazionale. Lo sviluppo educativo territoriale – ha aggiunto – è la prima missione di Con i Bambini, che interviene nelle zone più deboli del Paese. L’alleanza tra donne, maestre e mamme, ha consentito in questo momento il mantenimento del rapporto educativo tra casa e scuola e noi siamo attenti alla ricaduta di questi progetti anzitutto sui bambini e sui ragazzi, poi sui loro genitori. Stiamo costruendo modelli replicabili, monitorati, operativi che ci fanno essere in una posizione di
avanguardia nel dialogo con le istituzioni».

Cinzia Canali della Fondazione Zancan ha ribadito come «Ip Ip Urrà parta dall’esperienza “sul campo” dei 10 progetti e dai risultati ottenuti nei diversi territori potenziando alcune strategie, tra cui l’informalità dell’offerta, il coinvolgimento di soggetti inediti e il concorso al risultato, la comunità educante».
«Questi sono temi cari alla Fondazione Compagnia di San Paolo – ha sottolineato Claudia Mandrile – che sin dal 2014 ha lanciato tra le sue azioni quella di dare rilevanza all’azione corale per alimentare una comunità di pratiche da replicare, come sta avvenendo con Ip Ip Urrà». Mentre l’assessore alla scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri ha posto l’accento «sull’importanza di rilanciare progetti come questo mettendosi in rete da nord a sud, specie in una fase delicata come questa dove la povertà educativa è materiale e psicologica e come enti locali dobbiamo assolutamente riallacciarci a queste esperienze».

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.

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ip ip urrà

INFANZIA, LA CURA POSSIBILE DI UNA COMUNITÀ EDUCANTE: DA ALZANO A SCAMPÌA ECCO IL PROGETTO NAZIONALE IP IP URRÀ

Napoli, 29 ottobre 2020.

Educare e prendersi cura, soprattutto ora nell’emergenza Covid: una comunità educante per la prima infanzia, le famiglie e il territorio. Sarà presentato il 5 novembre dalle 11 alle 12 sulla piattaforma zoom, e in collegamento dal Chikù centro culturale e gastronomico a Scampìa, Napoli, – Largo della Cittadinanza Attiva, – con una conferenza stampa, il progetto Ip Ip Urrà Metodi e Strategie Informali per Mettere l’Infanzia Prima, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che vede come capofila l’associazione Chi rom e…chi no,  nell’ambito del Bando Un Passo Avanti dell’Impresa sociale Con i bambini – Fondo di contrasto alla povertà minorile.

Il progetto nazionale vede 10 regioni e 23 partner coinvolti: dalla Valle Seriana a Messina, passando per Firenze, Moncalieri, Roma, Lamezia Terme e Lecce: Cooperativa Sociale Il Cantiere (Albino, Valle Seriana), Coop L’Abbaino, Consorzio Mestieri Toscana (Firenze), Coop. Soc. Mignanego (Genova), Ass. Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), Ass. Fermenti lattici (Lecce), EcoS-Med coop. soc. (Messina), La Kumpania (Napoli) Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali  (Pioltello), Associazione 21 luglio (Roma), Coop. Soc. Educazione Progetto (Torino), Fondazione Zancan, Università Federico II centro Sinapsi e tante scuole sparse lungo lo stivale.

Alla conferenza stampa interverranno la sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Francesca Puglisi, il vicepresidente dell’impresa sociale Con i Bambini Marco Rossi Doria, la presidente di Chi rom e… chi no Barbara Pierro, la Fondazione Compagnia di San Paolo con Claudia Mandrile e la Fondazione Zancan con la direttrice Cinzia Canali. Porterà i saluti l’assessore alla scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri.

Saranno illustrati gli obiettivi di progetto, le azioni e la sfida educativa di comunità che insieme i diversi partner vogliono affrontare con l’intento di costruire una Task Force Kids più che mai necessaria in questo momento di particolare precarietà che potrebbe avere un impatto molto forte sui bambini e la loro crescita sociale, oltre che al loro grado di istruzione.

“Il progetto – dichiara Barbara Pierro, presidente dell’associazione capofila Chi rom e…chi no di Scampia – rappresenta un’occasione importante oltre che necessaria in questo momento di particolare disorientamento e fragilità per tutto il Paese. Un cammino lento e in luoghi naturali al fianco di chi vive in condizioni di vulnerabilità per scoprire i talenti personali, rafforzare le competenze di grandi e piccini e seminare lo spirito di comunità coese e solidali”.

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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IL VICEMINISTRO SILERI E IL SENATORE AUDDINO RICEVONO I RAPPRESENTANTI DEL MOVIMENTO ASSOCIAZIONI E PERSONE DELLA SOCIETA’ CIVILE IN CALABRIA

Diritto alla salute in Calabria. Ricevuto a Roma dal Viceministro Pierpaolo Sileri e dal Senatore Giuseppe Fabio Auddino il movimento “Associazioni e persone della società civile in Calabria”.

«Tornerò in Calabria al più presto per incontrare il gruppo Associazioni e Persone della società civile in Calabria».

Così il Viceministro alla salute Sileri, dopo aver ascoltato il portavoce del movimento Calabrese Comunità Competente Rubens Curia e la Direttrice della Comunità Progetto Sud, Marina Galati.

Presente all’incontro il Senatore del Movimento Giuseppe Fabio Auddino che, in accordo con il viceministro Sileri, ha programmato la venuta in Calabria per “interloquire da vicino” con il gruppo che da un anno porta avanti le proposte per una riforma della Sanità in Calabria.

Documenti contenenti proposte necessarie e realizzabili, sintesi di un più ampio lavoro di co-partecipazione, che sono arrivati sul tavolo del Ministero della sede di Via Lungotevere Ripa, insieme alle 5000 firme raccolte a sigillo della lettera datata 13 maggio e inviata al Ministro della Salute.

Auddino, Galati, Sileri, Curia. ph Maria Pia Tucci

«Ribadiamo il modello culturale della sanità territoriale tracciato nei cinque punti delle proposte necessarie e realizzabili, già discusse e partecipate con le 38, tra associazioni e fondazioni aderenti a Comunità Competente, a cui si aggiungono Cittadini e Sindaci dell’intera Calabria» ha detto Curia a Sileri.

«Fondamentale il processo di partecipazione di una pluralità di persone, associazioni e sindaci dei diversi partiti – ribadisce da parte sua Marina Galati nel chiedere l’incontro – perché è inaccettabile che la politica non dia risposte utili e continui a rimanere sorda anche alle sole richieste di confronto sui temi della sanità in Calabria».

«La Calabria ha bisogno di mettere ordine in materia di Sanità pubblica, un diritto per soddisfare il quale la politica deve fare fronte comune, fuori da personalismi e strumentalizzazioni», ha chiosato il Senatore Auddino.

A breve si darà comunicazione dell’incontro che si terrà a Lamezia Terme in Sala Sintonia, della Comunità Progetto Sud, insieme alla data e alle modalità di svolgimento.

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