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Volontariato: parola chiave di questo nuovo numero di Petali, la newsletter della Comunità Progetto Sud

a cura di Maria Pia Tucci

Volontariato. opportunità per volontari. Dove fare volontariato. Diventa volontario. Campi di volontariato”. L’elenco potrebbe allungarsi se, per dare l’input alla parola chiave di questa newsletter: volontariato, decidessimo di declinarla aggiungendo al sostantivo aggettivi come: ambientale, sociale, sanitario, per l’infanzia o per le persone anziane.

Il ostro intento è, invece, andare oltre la web research e interrogarci sulla volontà di “chi assume un impegno o si presta a operare, a collaborare, a fare qualcosa di propria volontà, indipendentemente da obblighi e da costrizioni esterne” così come descrive l’opera del volontario il vocabolario online dell’Enciclopedia Treccani.

Ecco che la parola passa così a Gigi Nardetto: responsabile del servizio Civile nazionale e fondatore della Associazione Rete Maranathà di Cittadella (PD) e a Roberto Gatto, responsabile del Servizio Civile e dell’area dipendenze della Comunità Progetto Sud.

E poi tra le ultime news vi raccontiamo che si è concluso il Progetto Nazionale IP IP Urrà che ha lasciato traccia del suo percorso a Lamezia Terme ma ha anche rafforzato la rete nazionale per il contrasto alle povertà educative.

Anche qualche scatto dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata con un evento molto partecipato nella cornice di piazzetta San Domenico nel grande contesto del Trame.Festival e l’opportunità di “Lavora con noi”

Tessere

Tessere relazioni

di Roberto Gatto

Il Servizio Civile negli anni è diventato un tirocinio formativo per le persone con titolo di studio specifico, nel caso più frequente si arriva con una preparazione di tipo socio sanitario. Per gli altri, ma un po’ continua a restare per tutti, il Sevizio Civile è un’ esperienza umana e di volontariato significativa.

Quando salutiamo i giovani volontari che sono stati con noi un anno e quindi si chiude il percorso, abbiamo sempre che ci si saluta con la consapevolezza di aver acquisito un bagaglio non solo culturale, ma anche di condivisione e di relazione importante. Questo vale anche per noi che accogliamo. è un camminare insieme che aiuta a crescere e a mescolare competenze e sguardi. Significa darsi l’opportunità di crescere nel confronto.

Il mio di sguardo, da referente (decennale) per il Servizio Civile della Comunità Progetto Sud, mi porta a leggere i cambiamenti ai quali siamo chiamati, quelli che riguardano la vita di comunità, l’accoglienza, la formazione, ma anche fare i conti con le nuove tecnologie e la digitalizzazione che sono a volte lo scatto in avanti che si fa grazie proprio ai più giovani che ogni anno si impegnano a fare i volontari nei nostri servizi. Se dovessi fare ricorso alla memoria e al mio anno di Servizio Civile, che allora, nel 1988, era un’obiezione di coscienza, una scelta etica di non voler impugnare le armi del Servizio Militare, certo è che l’unica cosa che mi viene da dire è: da allora ad oggi ciò che rimane è la parola “servizio”, che nell’ottica di un discorso sul volontariato definirei centrale.

Essere un Volontario al Servizio con gli altri mi sembra, oggi più che mai, una decisione politica e sociale di non poca rilevanza. E forse, quello che ancora tentiamo di trasmettere, ma anche di apprendere, nell’anno di Servizio Civile Volontario è la straordinaria potenza delle relazioni che nascono solo quando il contatto con l’altro assume il gesto del dono. Vai al link

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Dare spazio

di Gigi Nardetto*

“Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.” Albert Einstein

Maja Lunde nel suo romanzo “La storia delle api” racconta il rapporto tra l’uomo e la natura nel corso del tempo.

Tra passato, presente e futuro presenta tre personaggi che in modo diverso intrecciano la vicenda umana alle prese con un possibile futuro dove le api sono ormai scomparse. Con il procedere del racconto viene quasi naturale riconoscere nella narrazione qualcosa che ci riguarda da vicino, accanto al tema dell’equilibrio ambientale. Le api rappresentano quel lavorio invisibile e tanto necessario per la vita. Un po’ come lo sono stati e lo sono anche oggi i volontari. Uomini e donne, molte donne.

Un’azione nella maggior parte dei casi poco evidente perché quello che si vede è sicuramente una minima parte. Forme diverse che a titolo personale o in forma associata, nella formalità ma soprattutto nell’informalità costituiscono il capitale sociale, la spina dorsale delle nostre comunità. Le operose api come i volontari, quando è il caso, pungono, pagando di persona se necessario.

Lo possono e lo sanno fare in molti modi, quando le cose non vanno come dovrebbero. Per evidenziare criticità, problemi, disfunzioni, contraddizioni. Pungono per portare soluzioni, proposte, per dimostrare che ci sono visioni diverse, sguardi altri nell’ affrontare i problemi. Le api sono i giovani. Non si fanno rinchiudere in recinti ristretti, nel già noto.

Si muovono disegnando forme imprevedibili. Il loro impegno, a volte, ci appare incomprensibilmente sterilizzato, apatico, privo di senso civico. In altre occasioni ci stupisce, grida per essere ascoltato da chi è insensibile ai doveri civici, ai valori della pace e della solidarietà. La società è cambiata, certo! Un certo modo di essere del volontariato è in discussione o, come alcuni affermano, si è perso. Ma c’è un mondo che si muove nell’invisibilità e fa vivere le nostre comunità. Spetta a noi “farlo durare, e dargli spazio”. 

*Gigi Nardetto: responsabile del servizio Civile nazionale e fondatore della Associazione Rete Maranathà di Cittadella (PD)

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“Ci sto? Affare fatica!” un progetto per l’estate

È indetto Avviso pubblico per promuovere la partecipazione al progetto “Ci sto? Affare fatica! – Verso l’Italia” – Avviso 2/2020 fondo per il finanziamento di progetto e di attività d’interesse generale nel Terzo settore di cui all’art.72 del codice del Terzo settore (Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali). Si tratta di un progetto rivolto ai ragazzi residenti nel Comune di Lamezia Terme di età compresa tra i 14 e i 19 anni, che intendono recuperare il prezioso contributo educativo e formativo dell’impegno e della fatica, andando a valorizzare al meglio il tempo estivo attraverso attività concrete di volontariato, cittadinanza attiva e cura dei beni comuni. Il capofila del progetto è Associazione Gruppo Vulcano di Bassano del Grappa e l’ente partner è il CNCA.

I giovani saranno coinvolti dal 20/06/2022 al 24/06/2022, tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 in svariate attività all’aperto: dalla pulizia dei centri abitati e delle vie dei quartieri, alla manutenzione dei parchi giochi all’impregnatura e alla tinteggiatura di giostre, staccionate, cortili di scuole, e moltissimo altro ancora. Una movimentazione ricca di entusiasmo e significato durante l’estate dei ragazzi, raggruppati in squadre miste di 5 ragazzi e guidati da un giovane tutor. Le attività saranno ospitate dai Comuni sopraelencati, da quartieri, associazioni e scuole del territorio.

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Per tutti i ragazzi partecipanti e per tutti i tutor sono previsti dei “buoni fatica” settimanali inerenti gli ambiti principali della quotidianità (spese alimentari, abbigliamento, libri scolastici, sport e tempo libero…). I “buoni fatica” del valore di 50€ per i partecipanti e 100 € per i tutor saranno a carico dell’ente organizzatore (Associazione Comunità Progetto Sud) coinvolta in qualità di ente federato al CNCA. La procedura di acquisto dei “buoni fatica” è conforme alla circolare 2 del 2/2/2009 del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali ed in particolare al paragrafo 4.4 che prevede il rispetto dei principi di pubblicizzazione e pari trattamento e al rispetto delle soglie di affidamento e al paragrafo 4.2 che prevede il divieto di frazionamento artificioso per eludere le procedure di selezione.

“Ci sto? Affare fatica!” intende recuperare il prezioso contributo educativo e formativo dell’impegno, in particolare di quello manuale. Il progetto intende stimolare minori e adolescenti a valorizzare al meglio il tempo estivo, un tempo critico, spesso vuoto di esperienze e perciò di significato – soprattutto per le generazioni di pre-adolescenti e adolescenti – attraverso attività concrete di volontariato, cittadinanza attiva e cura dei beni comuni, affiancati e accompagnati dalla comunità adulta locale afferente l’area territoriale suddetta.