di Chiara Carnovale
Diamo importanza alle parole tanto quanto alla professionalità e alla cura delle persone che si rivolgono al nostro Centro autismo.
Qualche tempo fa abbiamo strutturato, insieme alla nostra esperta di comunicazione e ufficio stampa, Maria Pia Tucci, un questionario per misurare punti di forza e punti di debolezza del nostro servizio. Un questionario interno che oggi vogliamo mettere a bilancio insieme al racconto delle nostre attività. Abbiamo chiesto e ottenuto l’autorizzazione a divulgare le risposte perché crediamo fortemente che per guardare lontano sia necessario soddisfare le attese e anche mettere in discussione quello che si poteva e magari non è stato fatto.
Nella nostra carta dei servizi parliamo di politica e di progetto qualità. Laddove questi si intrecciano con la struttura, i metodi e l’articolazione del servizio ci troviamo di fronte ad un macromondo che nasce dall’attenzione alla persona, alla famiglia, alla scuola, al sociale e al quotidiano del minore che ci viene affidato.
Abbiamo chiesto un rimando alle famiglie e a insegnanti con i quali ci rapportiamo quotidianamente e queste sono le risposte di contesto e di emozione.
Vogliamo che siano un segnale di incoraggiamento per noi, per i genitori per chi segue i ragazzi nel percorso scolastico perché siamo certi che insieme si possa andare lontano.
LA FAMIGLIA
La parola con cui descrivere il Centro?
Per me è professionalità ed eccellenza assoluta.
Una giornata che ha segnato un cambiamento?
Il percorso al centro autismo ha segnato in noi un cambiamento nella relazione con nostro figlio. Questo per noi è stato il primo cambiamento importante.
Una giornata che definireste felice?
è stata questa estate quando siamo andati all’acqua park di Rossano con nostro figlio dove abbiamo particolarmente capito che anche queste esperienze si possono affrontare nonostante le difficoltà.
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
Quando ci siamo rivolti al Centro Autismo venivamo da esperienze negative e ci aspettavamo un qualcosa che potesse migliorare la qualità di vita di mio figlio. Abbiamo trovato tanta professionalità, tanto amore per questi ragazzi, tanto duro lavoro e soprattutto tanto dialogo tra la famiglia e l’equipe che ci lavora.
Mamma Mariagrazia
La parola con cui descrivere il Centro?
Un’ancora / un sostegno importante.
Una giornata che ha segnato un cambiamento?
Quando abbiamo capito / ci è stato insegnato come approcciarsi ai nostri figli.
Una giornata che definireste felice?
Le prime uscite senza dover aver timore dei cp: – la pizzeria senza urla per l’attesa; – le feste in famiglia passate serenamente e senza pianti.
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
Supporto nella crescita dei nostri figli, con l’obiettivo di accrescere il più possibile le potenzialità dei ragazzi. Quello per cui ci siamo rivolti al centro, un valido supporto sia dal lato professionale che umano. Sempre presenti.
Mamma Simona
La parola con cui descrivere il Centro?
Descrivo il Centro come efficiente in quanto porta a termine gli obiettivi prefissati ed è unico nella serietà e nella professionalità che contraddistingue il personale che ne fa parte.
Una giornata che ha segnato un cambiamento?
Una giornata che ha generato in noi un cambiamento sia per noi che nella relazione con nostro figlio è stata la giornata in cui abbiamo scoperto tramite una visita a Messina, dal Dottore Persico, che mio figlio aveva un disturbo dello spettro autistico. È stato un attimo in cui ci siamo sentiti molto turbati in quanto non sapevamo dove andare, come iniziare, non sapevamo nemmeno di preciso come muoverci. Poi abbiamo scoperto il vostro Centro e da lì abbiamo finalmente visto la luce, abbiamo capito che non eravamo soli e che poteva esserci comunque un cambiamento.
Una giornata che definireste felice?
Un episodio particolarmente felice che ricordo è stato i primi tempi in cui lui frequentava la terapia al Centro, aveva tre anni, praticamente è cresciuto nel Centro, eravamo in un negozio e ha visto delle bolle di sapone e ha iniziato a dire “minny”; io lì per lì non avevo capito poi mi sono avvicinata e ho sentito che diceva “minny” e c’era raffigurata Minnie su queste bolle di sapone. Ed è stata una delle prime parole che ha detto e da là ne sono scaturite altre. Non ci aspettavamo nemmeno che avrebbe parlato, invece adesso dice delle piccole frasi.
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
Non pensavamo che arrivasse a questo livello perché siamo partiti da un disturbo dello spettro autistico “moderato-severo” e adesso lui ha già un disturbo “lieve”. Diciamo che sta facendo passi da gigante anche a scuola è migliorato tantissimo, tutte le maestre sono contente in quanto mi fanno anche i complimenti perché il bambino è seguito in tutto e per tutto, il vostro Centro è un Centro a 360° che non lavora soltanto nel Centro, ma anche a casa, nelle scuole e noi non possiamo che esservi grati per tutto quello che fate per Domenico.
Mamma: Valentina
La parola con cui descrivere il Centro?
Difficile descrive il Centro Autismo in una parola, ma se proprio devo sceglierne una direi disponibilità! Sono tutti disponibili all’ascolto di noi genitori in qualunque giorno e a qualsiasi ora e disponibili nel supportare gli insegnanti nel trovare strategie utili per rendere il tempo a scuola dei nostri figli il più sereno possibile.
Una giornata che ha segnato un cambiamento?
Il giorno che ha segnato un cambiamento in me e nella relazione con uno dei miei figli, è sicuramente quando lui ha iniziato a parlare rendendo tutto molto più facile, soprattutto, per la comprensione dei suoi bisogni e delle sue esigenze.
Una giornata che definireste felice?
Il ricordo più bello è quando in macchina cantavamo a squarciagola le sue canzoni preferite. Mentre per l’altro mio figlio il cambiamento è avvenuto quando è aumentato l’aggancio visivo, è lì che ho finalmente ho avuto modo di entrare nel suo universo, ed è questo che mi ha reso felice, riuscire finalmente a capire con uno sguardo il suo stato d’animo.
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
Quando mi sono rivolta al centro autismo il mio obiettivo era di fornire ai miei figli uno strumento di comunicazione che gli permettesse di essere parte di questo mondo, e di raggiungere l’autonomia nelle piccole azioni quotidiane, obiettivo che giorno per giorno ci impegniamo a raggiungere. Quello che ho trovato in tutte le persone che si interfacciano con noi è competenza, comprensione, passione, empatia, impegno, dedizione, costanza, supporto, incoraggiamento, insomma per questo motivo è così difficile scegliere una sola parola per descrivere il Centro Autismo.
Mamma: Caterina
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
La prima parola che mi viene in mente è competenza: La competenza che si riscontra in tutte le figure che si rapportano con i nostri figli.
Una giornata che ha segnato un cambiamento?
Sicuramente la giornata che ha cambiato la relazione con mio figlio è stata quando abbiamo inserito il comunicatore, perché gli ha fornito uno strumento di comunicazione da utilizzare nell’ambito quotidiano e nel rapporto con gli altri. Mi ricordo una sera verso le dieci che a preso il suo comunicatore e mi ha indicato “voglio andare via”, ma eravamo a casa in pigiama quasi ora della ninna dove dovevamo andare?
Quali aspettative c’erano quando vi siete rivolti al Centro?
Quando mi sono rivolta al centro autismo mi aspettavo di riuscire a fornire a mio figlio più autonomie possibili e ad oggi nonostante il grande lavoro che c’è da fare posso ritenermi soddisfatta delle piccole conquiste quotidiane che abbiamo raggiunto.
LA SCUOLA
Insegnante: Giusy
Sono una docente di sostegno in servizio nella Scuola Primaria, circa sette anni fa, sono stata contattata dalla Dott.ssa Carnovale, Psicologa coordinatrice del Centro Autismo della Comunità Progetto Sud. Il nostro primo incontro è stato finalizzato alla condivisione della programmazione terapeutica dell’alunno che, all’epoca, era stato preso in carico dalla struttura. La parola chiave è stata CONDIVISIONE! Abbiamo collaborato e co-partecipato per affrontare ogni questione scolastica ed extra riguardante la vita dell’alunno. Abbiamo condiviso gli obiettivi e i mezzi utilizzati per raggiungerli, riconoscendoci reciprocamente con i nostri rispettivi ruoli di docenti e terapisti, in funzione di uno scopo condiviso. Tutto ciò ha fatto sì che, nel tempo, venissero registrati significativi progressi nell’inclusione e nella socializzazione.
La sinergia che è derivata dalla comune progettazione, ha fatto sì che le ricadute positive fossero concretamente rilevabili, non solo nell’alunno, ma nell’intero gruppo-classe. Miglioramento della motivazione, aumento della collaborazione, diminuzione dello stress nelle situazioni difficili e dei comportamenti problema…questi sono alcuni dei cambiamenti maggiormente significativi.
Da insegnante di sostegno no posso che esprimere il mio GRAZIE.
GRAZIE per il percorso fatto insieme;
GRAZIE per il supporto ricevuto;
GRAZIE per le relazioni maturate;
GRAZIE per aver contribuito a rendere la scuola un contesto non solo di apprendimento ma anche di AMORE e COMPETENZE.
Insegnante sostegno Annacarmela
Ho conosciuto il Centro Autismo grazie ad un incarico annuale su sostegno nella scuola primaria (I. C. Pascoli – Aldisio), ho deciso così prima di intraprendere il percorso con G. di recarmi presso il centro per approcciarmi ad una sua conoscenza in un ambiente protetto ed a lui familiare e per poter attingere strategie e metodologie applicabili anche in campo didattico. Non nascondo che nel primo incontro mi ha accompagnato una sorta di “tensione” dettata dall’ attenzione, attenzione per tutto ciò che potesse indirizzarmi a rendere un buon servizio professionale a G. ed alla scuola. Nel Centro Autismo ho trovato la strada per poter svolgere la professione di docente a 360° in quanto ho appreso quelle buone prassi che dovrebbero sempre essere quella cassetta degli attrezzi da utilizzare al momento giusto ed in modo adeguato nel percorso di crescita dei bambini.
Il Centro Autismo ha messo a disposizione attraverso i suoi esperti tutte le competenze, conoscenze e buone pratiche che potessero contribuire al benessere di G. e ad un suo proficuo percorso scolastico. Sicuramente il centro è stato uno sprone per abbattere stereotipi e pregiudizi spesso legati a chi vive una particolare condizione; l’instaurarsi di relazioni positive mi ha permesso di importare a scuola un buon modello, una struttura da cui partire per poter stilare e praticare un piano educativo per G.
Comporre tutte le compatibilità e dirimere eventuali controversie è stato l’ingrediente fondamentale per rendere virtuoso il percorso di G. insieme ai suoi compagni e ai docenti nell’ ottica di una visione comune non statica, bensì intrisa da un continuo interscambio che desse un valore aggiunto alla nostra professione. è arrivato a scuola circa tre settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico, io ero già in servizio e i suoi compagni chiedevano a noi docenti quando sarebbe arrivato il nuovo compagno con la curiosità vivida, tipica dei bambini. Quando G. è arrivato a scuola, io già avevo passato un po’ di tempo insieme a lui e agli esperti al Centro Autismo, mentre i compagni, gli altri colleghi e l’assistente alla comunicazione lo incontravano per la prima volta. È stata fondamentale nei primi giorni di inserimento di G. nel gruppo-classe la presenza di due psicologhe del Centro, con le quali abbiamo cercato di riprodurre in classe quel setting che facesse sentire G. accolto e compreso, rispettando la sua condizione e le sue caratteristiche. Ha avuto bisogno, come anche tutti noi, di un periodo di adattamento al nuovo assetto-contesto, durante il quale l’esserci, la tenacia, la sintonia e tanta buona volontà, oltre che le competenze professionali, sono stati fondamentali per produrre un cambiamento nel gruppo-classe. A piccoli passi siamo riusciti a far si che G. svolgesse le attività didattiche secondo il suo piano educativo insieme a tutti i docenti del team e anche insieme ai compagni. La percezione di “pericolo” iniziale è andata sempre più sfumando fino a scomparire, grazie ad una visione comune che siamo riusciti a costruire tutti insieme e che è stato il cemento per la buona riuscita di obiettivi condivisi. Anche l’anno successivo al mio incarico ho continuato ad andare mensilmente nella scuola di G. all’inizio per un passaggio di consegne alla nuova collega e poi per il desiderio di continuare a seguire G. insieme ai suoi compagni e al team docenti, è stato per me edificante vedere la continuità del lavoro intrapreso e i continui progressi raggiunti da G., dai suoi compagni, dai docenti e dall’assistente alla comunicazione.
Maestra Mercurio
Io ho conosciuto il centro autismo tramite la famiglia del bambino che seguo a scuola. Alla base delle relazioni professionali instaurate, vi è cooperazione e lavoro in rete. All’interno della classe ad oggi il bambino è ben incluso e inizia a cercare contatti con i compagni.