lgo che impresa la scuola

“Che Impresa La Scuola!”: una visione innovativa che coinvolge i giovani nella comunità

di Maria Pia Tucci

Un nuovo percorso di comunità territoriale allargata ha preso il via nelle scorse settimane.

“Che impresa la scuola!”, (progetto a valere sulle risorse del PNRR – Missione 5) ha già coinvolto nella formazione i primi esperti e i giovani, ed è stata lanciata una campagna di offerta lavoro per esperti che guideranno alcune delle attività.
Un progetto della durata di diciotto mesi che riflette l’impegno a lungo termine per il successo e lo sviluppo sostenibile delle comunità e che vuole essere una risposta innovativa alle sfide educative e sociali, offrendo un approccio inclusivo e partecipativo.

L’obiettivo ambizioso è quello di promuovere il senso di appartenenza e la riscoperta del territorio tra gli adolescenti dei comuni di Decollatura e Soveria Mannelli.

Attraverso attività di animazione sociale e culturale, integrate con l’uso delle nuove tecnologie, si mira a coinvolgere attivamente i giovani, specialmente coloro a rischio di povertà educativa e dispersione scolastica.

Incontri settimanali, passeggiate storiche e rassegne cinematografiche aperte a tutta la cittadinanza, caratterizzano le attività progettuali, che verranno presentate nel seminario “Comunità educanti e giovani: un ponte tra generazioni”, del prossimo martedì 5 marzo, dalle ore 10:30 che si terrà nella sala dell’ IIS “L. Costanzo” di Decollatura.

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Nell’ occasione porteranno i saluti: Maria Francesca Amendola, dirigente IIS “L. Costanzo” Decollatura; Raffaella Perri, sindaco Decollatura e Michele Chiodo, sindaco Soveria Mannelli

Seguiranno gli interventi di Giacomo Panizza, Presidente Associazione Comunità Progetto Sud Onlus di Lamezia Terme e di Lorena Leone, referente per l’Associazione Comunità Progetto Sud Onlus di Lamezia Terme del Progetto “Che Impresa la Scuola!, Antonio Cavallaro, responsabile comunicazione esterna Rubbettino Editore e due studenti dell’ISS “L. Costanzo” di Decollatura. I lavori saranno moderati da Giorgio Marcello, Docente Università della Calabria, a lui sono affidate anche le conclusioni del seminario.

IL PROGETTO

Sono tre gli asset di sviluppo di Che impresa la scuola! e hanno come desinenza il futuro e come matrice: la conoscenza, il lavoro, il territorio, con l’obiettivo chiave di contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica e promuovere il senso di appartenenza al proprio territorio, partendo da talenti e aspirazioni dei giovani.

Il partenariato, guidato dall’ Associazione Comunità Progetto Sud fa rete con l’Istituto di Istruzione Superiore “L. Costanzo” di Decollatura, la Cooperativa Sociale “Le Agricole” di Lamezia Terme e i Comuni di Decollatura e di Soveria Mannelli e vede la collaborazione delle  l’Associazioni Lyra, di Decollatura e DEDÀ di Soveria Mannelli. Le due cittadine del Reventino sono coinvolte a trecentosessanta gradi con il loro tessuto imprenditoriale, sociale e culturale.

cps proroga servizio civile

Proroga bando Servizio civile universale. Nuova scadenza 22 febbraio 2024

C’è ancora tempo per unirti a noi!

Il Dipartimento delle Politiche Giovanili ha prorogato i termini per la presentazione delle domande al Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all’estero,
Con decreto del Capo del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale n. 169 del 13 febbraio 2024, il Governo ha stabilito una nuova scadenza per la partecipazione al Bando di selezione fissandola alle ore 14 del  22 febbraio 2024
 
Rimangono i requisiti richiesti e le modalità per presentare la domanda attraverso la piattaforma DOL al link https://domandaonline.serviziocivile.it/
Anche sul nostro sito si possono trovare le altre info a questo link;
Sarà inoltre possibile contattare Paola alla mail:  serviziocivile@comunitaprogettosud.it o chiamando il numero: 3493988341
emanuela pascuzzi

Dalle radici al futuro. Essere Comunità che progetta al Sud, in continuo divenire. Sguardi e parole, da fuori (e da vicino).

di Maria Pia Tucci
L’età del rame è stato il titolo e filo rosso che ha animato e condotto il laboratorio annuale della Comunità Progetto Sud in ossequio all’ arrivo del 2024.
Il compito dell’incontro annuale è quello che da sempre contribuisce a mettere in circolazione idee, contenuti, sguardi – interni ed esterni- che sappiano far saltare il cuore di ognuno oltre l’ostacolo, provando a mettere a fuoco le nuove sfide sociali per il nuovo anno.
Sguardi di lettura e ricerca, di corresponsabilità attiva e di co-progettazione coerente a tempi, luoghi e cambiamenti trasversali.

Alla docente dell’Università della Calabria, Emanuela Pascuzzi, abbiamo chiesto, per questo appuntamento, un contributo di studio su di noi, sulla nostra identità e sul nostro stare al passo.
La restituzione di questo lavoro ci è stata data in occasione del laboratorio di inizio anno e oggi la condividiamo con voi in questa
intervista di sintesi che ci porta a fare un viaggio “Dalle radici al futuro”, in quello che la Pascuzzi definisce “Essere Comunità che progetta al Sud, in continuo divenire”

Perché uno sguardo esterno e di studio sulla Comunità Progetto Sud?
«Perché la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme è un gruppo di gruppi a base ideale e di azione sociale di lunga data ma ritiene imprescindibile riqualificarsi in riferimento alle mutevoli fasi storiche e culturali, e innovare la sua mission solidale e accogliente.
Nella ricerca di una coerente identità che connette e si costruisce socialmente nell’interazione con gli altri si prende coscienza di sé vedendosi riflessi nello sguardo altrui, come in uno specchio».

Con quale metodo ha ricercato l’identità della Comunità Progetto Sud e cosa ha messo in evidenza?
«Nella ricerca di un’identità che connetta passato, presente e futuro, la Comunità Progetto Sud si è affidata alla dimensione narrativa: al patrimonio di storie dei padri e delle madri che hanno fondato la realtà, ai nuovi racconti di chi è diventato parte dell’organizzazione dopo la sua nascita, e alle narrazioni altre di chi ha incontrato CPS nel corso del tempo». L’indagine presentata mette a fuoco queste ultime. Attraverso interviste a testimoni qualificati, rappresentativi di mondi con cui l’Associazione è entrata in rapporto nella sua traiettoria
biografica, sono stati ricostruiti gli spazi di incontro e collaborazione, i cambiamenti generati dall’azione organizzativa sul piano sociale, culturale, politico ed economico, i punti di forza e le sfide, le attese sul futuro dell’organizzazione».

Qual è stato il punto di partenza?
«Lo sguardo degli intervistati! La Comunità Progetto Sud accoglie: la vita fragile (per condizioni fisiche, mentali, sociali difficili o per smarrimento del senso), chi è prossimo (la comunità si apre a chi entra in relazione con uno o più dei suoi componenti), chi vuole donarsi (a una causa, ad una professione sociale). Ogni azione sociale muove il pensiero sul ‘noi’, attraverso la discussone (con dibattiti e iniziative pubbliche), la scrittura (con pubblicazioni/prodotti editoriali), la formazione (ai soggetti fragili, alle realtà solidaristiche nascenti o esistenti), l’adesione a reti, non solo locali, e la propensione a pensare e a fare insieme ad altri. Opera per la giustizia sociale, attingendo a un vasto repertorio partecipativo che va dal dialogo e la concertazione tra società civile e istituzioni – espressione della sussidiarietà orizzontale tutelata e promossa dalla Costituzione italiana – alle battaglie pubbliche. Esercita una funzione connettiva,
aggrega e congiunge singole persone o gruppi, professioni, altre organizzazioni. Attinge alle competenze di ciascuno, spesso assumendo ruolo di indirizzo e coordinamento delle attività verso obiettivi comuni».

l’età del rame_CPS_laboratorio_2024

E quali le considerazioni? E soprattutto, quale impatto genera questo sguardo e quale orizzonte punta?
«Con una ricchezza di forme e modalità, la Comunità ha generato impatto nelle pratiche di lavoro socio-assistenziale, nella cultura della solidarietà e dei servizi sociali, nelle politiche di welfare e nell’economia sociale, nella piana di Lamezia Terme ma non solo.
Il futuro di questa organizzazione complessa dipenderà da come saprà fronteggiare le sfide attuali e quelle che verranno. Sfide di tipo organizzativo e sociale. Per gli intervistati, – per esempio – è importante accompagnare il processo di ricambio della leadership, facendo in modo che il sogno originario sia raccolto, conservato nei suoi elementi pregnanti ma anche rinnovato da sguardi altri che potranno esprimere forme differenti dell’operato. Il futuro è immaginato sia in termini di continuità – di attenzioni, valori, stili, servizi – che di rafforzamento, estensione e rinnovamento. L’orientamento politico-culturale e trasformativo dell’azione è una connotazione identitaria forte che alcuni sottolineano con grande enfasi. Per questo, il futuro atteso ricalca il passato nella capacità di animare discorsi pubblici e battaglie sociali per i diritti di tutti. Anche nel campo degli interventi e dei servizi, da Comunità Progetto Sud ci si aspetta costanza: nel continuo miglioramento dell’offerta, nell’intercettazione dei bisogni sociali, nell’ideazione di risposte su misura e coerenti con i valori di riferimento, nel porre attenzione alla relazione con l’altro. Accanto alle cose che devono restare, si posizionano le novità da favorire. C’è allora chi individua, nell’immediato futuro, uno spazio d’azione nell’esercizio del nuovo ruolo che il terzo settore è chiamato a rivestire nel rapporto con la pubblica amministrazione: non sostitutivo e subalterno, ma di corresponsabilità nella programmazione, progettazione e gestione di attività di interesse generale.

C’è chi chiede alla Comunità una robusta azione di consulenza, affiancamento e supporto allo sviluppo di altre organizzazioni, come pure di formazione per l’acquisizione o il potenziamento di competenze ritenute fondamentali per la crescita sociale. C’è chi la vorrebbe
impegnata nell’attivazione di servizi alla persona in ogni territorio della regione e chi condivide la direzione imboccata dall’organizzazione di investire anche nello sviluppo dell’imprenditoria sociale. Certamente ho potuto acquisire come sia ritenuto indispensabile, per ognuno, mantenere alta la partecipazione a occasioni di confronto e collaborazione anche esterne al territorio, coinvolgendosi nelle attività inter-associative fuori dal Sud, portando il Sud nel discorso nazionale».

Enrico Mancini

Tra u braséri e la strada. Stile e metodologia nell’ organizzazione Comunità Progetto Sud

di Enrico Mancini

Quale stile e quale metodologia identificano oggi l’associazione Comunità Progetto Sud?

Questa domanda è stata proposta dall’Organizzazione stessa, dentro la cornice di quattro giornate intensive di lavoro, in un gruppo ristretto di circa 20 persone e professionisti appartenenti a Comunità Progetto Sud, rappresentativo, per appartenenza e ambito di intervento, dell’Istituzione nel suo insieme. Credo che per restituire in poche parole il senso e il significato di questo percorso, che ho intrapreso da conduttore esterno, sospeso tra gli aspetti metodologici ed operativi e tra quelli umani e relazionali si possano usare due delle metafore più suggestive emerse nel percorso “Progetto Sud tra u braseri e la strada”.

Immagini tra le più foriere di significato delle tante che compongono questa Organizzazione, la quale si legge anche come un arcipelago con alcuni collegamenti e ponti ancora in progettazione.

La strada non è solo il cammino, ma anche l’incontro costante con il territorio, è la possibilità di esprimere una metodologia del “fare con” l’Altro. L’incontro con la persona, con le proprie e diverse difficoltà, non è solo quella di dare risposte ai problemi, ma di costruire insieme altre e nuove possibilità per la persona stessa, per l’organizzazione e per il territorio con le sue necessità di sviluppo economico e sociale.

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U braseri (il braciere) è invece il luogo dei racconti intorno al braciere acceso. È lo spazio del pensiero emozionato sull’azione; è la possibilità che questo incontro con l’Altro abbia spazi e luoghi anche per narrarsi al cospetto di un gruppo che diviene relazione, emozione, accoglienza, curiosità per la diversità.
Dal braseri (così come da Comunità Progetto Sud) si può uscire trasformati laddove la narrazione dell’altro sia diventata una possibilità per raccontare anche altre storie di me. Abitare quello spazio esplorativo che si innalza fra il racconto e la strada, fra l’incontro fattuale e la potenzialità di dar vita a nuove storie è probabilmente il focus principale dove stile e metodologia convergono. Tale immagine potrebbe essere sia emblema che risposta alla crisi in cui oggi versa tutto il terzo settore, misurato con il doppio e opposto rischio di burocratizzarsi come gestore di servizi, o viceversa di ipertecnicizzarsi come esperti del problema e sintomo di turno.

Di fronte a questo, la Comunità sembra indicare una nuova idea di competenza verso cui orientarsi, integrando professionalità (anche molto diverse) oltre che mission etica e valoriale dell’Organizzazione. Non è la competenza dell’expertise tecnica, pur se necessaria, ma qualcosa definibile come competenza ad abitare: abitare relazioni, diversità, comunità, ma anche case, quartieri, territorio, fino alla politica intesa come Polis e ricerca del bene e dello sviluppo comune.

Panizza

Buon 2024. Il messaggio di Don Giacomo Panizza

Il Natale ci ha invitato a rinascere, e il nuovo anno ci sollecita a far ripartire la Calabria in maniera eccezionale, finalmente capace di dar vita a diritti e doveri adeguati al 2024.

In questo anno, “quel sociale” che si prende cura di bambini e anziani, di persone con disabilità e famiglie in difficoltà, ha fatto un piccolo passo in avanti insieme alla Regione Calabria la quale ne esce con regolamenti più determinanti, seppur bisognosi di superare un welfare ancora problematico, con servizi disallineati tra comuni, regione, Italia e Europa.

Per il 2024 auguro alla nostra Calabria di veder maturare al meglio i suoi 2 mondi essenziali che sono la società e le istituzioni. Recentemente ci siamo confrontati sul tema “Calabria: il sociale senza società”, dov’è emerso che qui anche “la politica è senza società”.

Auguro al Terzo Settore di far nascere nuovi servizi sociosanitari organizzati e operativi per una società più unita; che si apra a far crescere i diritti e i doveri sociali, e a lottare contro le disuguaglianze e le corruzioni.

Auguro alle Istituzioni la fierezza di governare assumendo un disegno politico chiaro e lungimirante; e a mettere ordine al nostro territorio disorganico (con 32 Ambiti territoriali sociali, 21 distretti sanitari, 5 ASP, altri settori coi Centri per l’impiego, ulteriori geografie per i Piani di dimensionamento scolastico e altro ancora per il lavoro…). Insomma, è tempo di superare gli ostacoli frapposti da troppe cose scompaginate ma mai rimosse da nessun governo locale!

Auguro che Istituzioni e Società possano collaborare di più e meglio a disegnare una regione con servizi utili alle persone, alle famiglie e ai gruppi fragili nelle città e dappertutto nelle zone interne.

Auguro un impegno comune per una Calabria al passo con l’Italia e mai più ultima della fila. Il 2024 potremmo regalarci una regione più desiderosa di prendersi cura di sé e degli altri.

Don Giacono Panizza alla TGR Calabria 29.12.2023

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Servizio civile universale.Online il bando con scadenza 15 febbraio 2024

È stato pubblicato il bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale
La Comunità Progetto Sud mette a disposizione 10 posti  in 5 sedi.
Scadenza domanda le ore 14.00 del 15 febbraio 2024

TITOLO DEL PROGETTO: PHP People Have the Power 2023
SETTORE E AREA DI INTERVENTO Settore: A – Assistenza | Area: 01 – Disabilità
DURATA DEL PROGETTO: 12 Mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Il progetto intende realizzare potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di persone adulti con disabilità.

In termini di impatto il progetto mira a:
– Sviluppare una consapevolezza nelle comunità rispetto al fenomeno della solitudine delle persone con disabilità, oltre che alle possibili risposte preventive
– Realizzare, perfezionare e validare un modello di intervento trasferibile in altri contesti
– Diffondere il modello e promuovere l’integrazione nelle politiche sanitarie e sociali.

Puoi scaricare la scheda completa di progetto qui

Puoi scaricare la domanda On Line https://domandaonline.serviziocivile.it/

Per ulteriori info scrivi a: serviziocivile@comunitaprogettosud.it

Chiama: 3493988341

lametino.it

lanuovacalabria.it

LAMEZIA TERME (CZ) – Servizio civile universale, dieci volontari a Progetto Sud

Comunità Progetto Sud: dieci volontari per il servizio civile universale

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Quello che siamo diventati: scatti e scritti che raccontano le dipendenze

Il 16 dicembre alle ore 18.00 nei locali della Biblioteca Comunale “Oreste Borrello” di Lamezia Terme, apre al pubblico la mostra fotografica “Quello che siamo diventati” primo  progetto fotografico di Andrea Vesci (tattoo artist e fotografo amatoriale), a cura di Maria Chiara Caruso (giornalista).

Le immagini raccontano il mondo delle dipendenze da droghe e alcol e le conseguenze che ne derivano.

Grazie alla disponibilità della Comunità Progetto Sud i giovani e le giovani  della Comunità  terapeutica Fandango, si sono messi in gioco e hanno rivissuto la loro storia, dolorosa e intima,  raccontandosi alla penna di Maria Chiara Caruso.

I loro sguardi, le loro parole, gli attimi sospesi, sono stati invece catturati dall’ obiettivo di Andrea Vesci.

All’evento inaugurale prenderanno parte: il co-fondatore di Comunità Progetto Sud, Don Giacomo Panizza, Roberto Gatto, responsabile dell’area dipendenze della Comunità Progetto Sud e l’assessore alla cultura del comune di Lamezia Terme, Giorgia Gargano, a cui va un ringraziamento particolare.

“Una mostra che vuole essere una manifestazione viva di uguaglianza, parità assoluta e totale assenza di giudizio nei confronti di chi soffre e che spesso viene emarginato dalla società e etichettato come tossicodipendente o alcolista – dice la curatrice Caruso.”Per questo motivo – continua –  Andrea Vesci ci tiene a ringraziare pubblicamente tutti i ragazzi che si sono messi a nudo rivivendo i loro drammi ma anche le loro storie di rinascita, gli operatori tutti che hanno reso possibile questo progetto e chiunque riesca a guardare quelle immagini con la consapevolezza che ogni vita va sempre rispettata”. “Vi aspettiamo  – conclude maria Chiara Caruso – sabato 16 Dicembre per condividere importanti storie di vita”.

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In regione la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in agricoltura che chiude il progetto p.i.u. su.pr.eme.

IN REGIONE LA STIPULA DEL PROTOCOLLO D’INTESA SULLO STANDARD ETICO PER IL LAVORO IN AGRICOLTURA CHE CHIUDE IL PROGETTO P.I.U. SU.PR.EME. 

4 DICEMBRE 2023 – 09:30 | Sala Verde | Cittadella Regionale | Loc. Germaneto, Catanzaro

 L’ “Evento conclusivo del progetto P.I.U. SU.PR.EME”, organizzato dalla regione Calabria chiude il percorso di diciotto mesi di “Resto in Campo – Percorsi di diritti per migranti”che si inserisce nel Progetto interregionale P.I.U Su.pre.me, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea, PON Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e inserito nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. L’ente capofila del progetto è stata la Regione Puglia in partenariato con la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del degli enti no-profit all’Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Un progetto che si è esteso lungo tutto il territorio calabrese e che ha toccato le tre Piane della regione: Sibari, Lamezia Terme, Gioia Tauro e i territori interni tra Pollino, Sila e Valle del Crati, paesi della costa jonica da Crotone fino a Melito di Porto Salvo e il territorio della Locride.

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Sono state coinvolte associazioni di categoria, cooperative sociali, imprese e reti di servizi professionali, con l’intento di promuovere condizioni di regolarità lavorativa e sistemi virtuosi di accompagnamento, formazione e riqualificazione professionale che hanno consentito ai beneficiari del percorso l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore dell’agro-alimentare.

 

Lunedì 4 dicembre, in Cittadella, in occasione dell’evento voluto dalla regione Calabria, ci sarà la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in agricoltura, la presentazione della ricerca sullo sfruttamento delle donne in agricoltura (il cui report è diventato un libro che sarà distribuito gratuitamente) e la proiezione delle attività svolte dal progetto “Resto in campo – percorsi di diritti per migranti”.

 

 

 

 

 

 

 

scarica la locandina con il programma

Progetto “Resto in Campo – Percorsi di Diritti per Migranti” – P.I.U. Su.Pr.Eme. – Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, finanziato con FSE PON Inclusione 2014 -2020 – CUP B35B19000250006 | Azione WP 5 Task 5 – Incentivi per l’emersione e lo sviluppo di imprese etiche.

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Camp4Youth 2023 laboratori conclusivi

Dal 30 novembre al 2 dicembre entra nella fase conclusiva il primo anno dei laboratori CAMP4Youth destinato all’innovazione giovane  e d’impresa in Calabria.

Dopo  il primo step che ci ha visti impegnati in una fase di costruzione e di relazione, confronto e scambio tra imprese e realtà di innovazione sociale, il campus della Comunità Progetto Sud, volto a mettere in circolazione ” intraprendenze personali e collettive che possano generare opportunità di lavoro in Calabria” si articolerà, in questa seconda fase in attività laboratoriali condivise con il team della Entopan Innovation e si concluderà con l’incontro, previsto per le 12 di sabato 2 dicembre, con il Prof. Francesco Profumo.

 

Di seguito il programma delle  tre giornate:

giorno 30 novembre – Agriturismo Costantino
ore 15.30 Arrivi e sistemazioni
ore 16.00 – 19.30 Laboratorio Osare la Calabria

Giorno 1 dicembre
9.30 – 13.30  Laboratorio Osare la Calabria
Pranzo
15.00 – 19.00
Laboratorio con team di Entopan Innovation

Giorno 2 dicembre presso sede Entopan
9.30 – 12.30
Laboratorio con team di Entopan Innovation e incontro con il prof. Francesco Profumo

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CAMP4YOUTH: la Calabria giovane si confronta

Primo step per CAMP4YOUTH.

Dal 19 al 22 ottobre ci siamo ritrovati nella cornice dell’agriturismo Costantino, a Maida, per  promuovere un’esperienza culturale e di promozione imprenditoriale rivolta a giovani calabresi che hanno accettato la nostra sfida di mettersi in gioco per immaginare una Calabria che cambia seguendo i “sogni che diventano segni”.

L’obbietivo di CAMP4Youth è offrire un’ opportunità concreta di confronto, condivisione e circolarità di idee per  pensare a processi sociali e imprenditoriali che siano innovativi e che tengano conto del territorio calabrese e delle sue esigenze, una visione aperta e proiettata all’internazionalità e a alla mobilità culturale.

“Abbiamo bisogno di imprese utili, che rispondano  ai bisogni; belle, che  sappiano migliorare il contesto; buone, che generino benessere”.

Questa visione antica ma mai superata ha guidato l’avvio del campus, con l’intervento di don Giacomo Panizza, Presidente della Comunità Progetto Sud.

Nelle giornate di formazione abbiamo affrontato tutte le tematiche proposte: il turismo, la salute e il benessere, l’agroalimentare e l’ambiente, l’economia circolare e l’innovazione, mettendo in dialogo giovani e imprese, esperienze consolidate e innovative in grado di fornire competenze.

Grazie Marina, Francesca, Chiara, Antonio, Andrea, Chiara, Francesca, Alessandra, Manuele, e a tutti i relatori e discussant che stanno percorrendo questo cammino con noi con i quali ci ritroveremo dal prossimo 30 novembre per la seconda batteria di incontri che concluderanno la prima edizione del CAMP4YOUTH.

“Avevamo immaginato un tempo che ci permettesse di inserirci in uno spazio, per questo Camp, ma che fosse intergenerazionale e per questo lo abbiamo chiamato Youth – è quello che dicono gli organizzatori – ed è accaduto che abbiamo toccato con mano che mettersi in gioco e  scommettere insieme è ancora possibile se sul piatto ci sono proposte di senso e che nascono dalla voglia di creare nuove connessioni sociali, attente al territorio, alle persone, all’ambiente, alla cura”.

Qualche foto sui nostri social